Professionisti

Ecco il pavé, mettetevi scomodi

22.02.2017 17:28

La presentazione della stagione delle pietre: da Boonen a Sagan, da Van Avermaet a Degenkolb, questo quanto ci aspetta a breve


Omloop Het Nieuwsblad, Kuurne-Bruxelles-Kuurne, Dwars door Vlaanderen, E3 Harelbeke, Gent-Wevelgem, Ronde van Vlaanderen, Paris-Roubaix. Una cantilena che vale per i calciofili il Sarti-Burgnich-Facchetti e via andare della Grande Inter degli anni '60. E poi ancora, come contorno, Le Samyn, Dwars door West-Vlaanderen, Danilith-Nokere Koerse, Handzame Classic, Driedaagse De Panne-Koksijde, Scheldeprijs.

Questo è il programma dei 44 giorni più attesi dalla stragrande dei tifosi di ciclismo. Quelli in cui le salite sono sostituite da strappi, quelli in cui la pianura, specialmente se lastricata di pietre, non è sinonimo di noia. Quei giorni in cui i grossi calibri per le prove di un giorno si danno battaglia dal primo all'ultimo km. Quei giorni, dunque, in cui si disputano le classiche del pavé. Quei giorni che stiamo per vivere.

Tommeke al passo d'addio; solita Quick Step, Trentin per ben figurare
L'analisi dei protagonisti di tale campagna non può che partire da un nome ben preciso, colui che è all'ultimo tango di una carriera indimenticabile. Tom Boonen concluderà la propria gloriosa esperienza in sella al termine della Paris-Roubaix: l'obiettivo dichiarato è di conquistare il quinto Inferno del Nord, trionfo che gli permetterebbe di distanziare il non troppo amato Roger De Vlaeminck. Tommeke è anche il plurivincitore (da solo o con altri) a Kuurne, ad Harelbeke, alla Gent e alla Ronde. Corse in cui potrebbe giocare più di rimessa, contando sull'indubbia potenza del proprio squadrone.

Come d'abitudine la Quick Step Floors di Patrick Lefevere giunge sul pavé con i favori dei pronostici in saccoccia; per fare in modo che le attese si tramutino in realtà c'è bisogno che le altre punte si diano da fare, meglio rispetto a quanto mostrato nella passata stagione. L'olandese Niki Terpstra pare, in forza del curriculum, il favorito per il ruolo di leader, affiancato da vicino da Zdenek Stybar: entrambi sono chiamati ad una primavera da protagonisti perché, con il contratto in scadenza, non si può certo escludere che il patron non destini la loro fetta di budget in favore di altri e più giovani elementi.

Chi vuole tornare a recitare un ruolo da protagonista è Philippe Gilbert: l'iridato di Valkenburg sarà un preziosissimo jolly da sfruttare sin dalla Omloop Het Nieuwsblad, gara portata a casa dal vallone nel 2006 e nel 2008. Con la partenza di Martin e Vandenbergh (e quelle minori come importanza di Maes e Van Keirsbulck) si sono aperti dei vuoti a livello di mezzepunte: chi ha tutto per occupare questi posti sono Yves Lampaert e Matteo Trentin i quali dovranno essere bravi a farsi trovare pronti in qualsiasi occasioni.

L'esperto cavallo di ritorno Dries Devenyns sarà un preziosissimo tuttofare con licenza di giocarsi le proprie opportunità negli appuntamenti meno nobili. Con Tim Declercq, Iljo Keisse e Julien Vermote preziosi gregari nelle fasi iniziali, sono due restanti facce da analizzare: se Marcel Kittel sarà presente verosimilmente solo nella sua Scheldeprijs (vinta quattro volte nelle ultime cinque stagioni), è decisamente più intrigante la figura di Fernando Gaviria. Nei primissimi assaggi di pietre il colombiano ha impressionato: decimo alla Dwars door Vlaanderen (con una volata mal condotta) e settimo alla Gent-Wevelgem. Non è ancora noto quale sarà la presenza del ventiduenne nella campagna fiamminga 2017: e se fosse lui il dopo Boonen?

Continua la crescita della Lotto Soudal: Benoot ma non solo
Non c'è che dire, la Lotto Soudal ha iniziato il 2017 con il piede giusto: sei i successi raccolti finora, il triplo rispetto a 365 giorni fa. E l'altra formazione belga del World Tour pare aver raggiunto la giusta maturità con le numerose frecce al proprio arco. Tiesj Benoot è partito fortissimo e vuole condurre una stagione sulle pietre da grande protagonista, riuscendo a conquistare la prima, sospirata vittoria da professionista.

Le altre due punte del team di Marc Sergeant sono Jens Debusschere e Jurgen Roelandts: il primo, dotato di uno spunto veloce inferiore a pochissimi rivali, vuole ricominciare dal successo di un anno fa alla Dwars door Vlaanderen a cui fece seguito la caduta con annesse fratture alla Gent-Wevelgem. Il solido Roelandts è un eccellente piazzato a cui manca però sempre il salto di qualità: a trentun'anni è forse una delle ultime occasioni di giocare le proprie possibilità per il risultato pieno.

Anche perché alle spalle crescono diversi giovani: da Sean De Bie a Jasper De Buyst, da Tosh Van der Sande a Jelle Wallays. Ci sono inoltre tre jolly: Tony Gallopin dovrebbe prender tornare dopo due anni di assenza a misurarsi sul pavé, in particolar modo nella seconda parte di calendario. André Greipel sarà il consueto gregario di lusso mandato all'attacco per smuovere le acque mentre non è escluso che il super Tim Wellens di questa prima parte dell'anno non venga utilizzato in qualche occasione.

Sicurezza Sagan, ma la squadra lo aiuterà? Keukeleire per l'Orica
Nuova avventura per Peter Sagan, visto sinora sin qui solo in Australia. Il due volte campione del mondo, reduce da un ritiro di preparazione a Sierra Nevada, punta a confermare e financo a migliorare il bottino del 2016 composto da Gent-Wevelgem e Ronde van Vlaanderen. Nota a tutti la forza dello slovacco, l'elemento che sarà più interessante da verificare riguarda l'aiuto che i compagni della Bora-Hansgrohe potranno garantirgli, a fronte della pressoché certa situazione di superiorità sui cui potranno contare alcuni rivali.

Se gli esperti Marcus Burghardt e Maciej Bodnar sono delle garanzie e Aleksejs Saramotins è un ultimo uomo di buon livello, i vari Erik Baska, Michael Kolar, Cristoph Pfingsten, Andreas Schillinger, Michael Schwarzmann e Rüdiger Selig non garantiscono sulla carta la medesima resa degli omologhi gregari degli altri big. Toccherà dunque al campione di Zilina colmare l'inevitabile gap per cogliere i successi tanto ambiti.

La formazione capace di vincere nel 2016 l'appuntamento conclusivo con le pietre è la Orica-Scott, grazie al veterano Mathew Hayman: un nuovo exploit di tale portata per il quasi trentanovenne australiano appare particolarmente difficile. Nel team australe più interesse suscitano Jens Keukeleire, il quale però parte non al top della forma causa incidente in allenamento, e la crescita di Magnus Cort Nielsen e Luke Durbridge, i quali tuttavia non lotteranno per le posizioni d'avanguardia.

Van Avermaet vuole vincere, Vanmarcke ci prova
Uno degli uomini che avrà i riflettori puntati su di sé è Greg Van Avermaet: il campione olimpico, vincitore dell'ultima Omloop Het Nieuwsblad, ha come obiettivo non nascosto quello di vincere una fra Ronde van Vlaanderen e Paris-Roubaix, appuntamenti sinora risultati sempre indigesti. Il belga sarà l'indiscusso leader di un BMC Racing Team ben attrezzato, con gli esperti Jempy Drucker, Martin Elmiger, Manuel Quinziato, Michael Schär e Francisco Ventoso come affidabili gregari, e due punti interrogativi: riuscirà Daniel Oss a compiere il salto di qualità? Il promettente Stefan Küng saprà tenersi lontano dai guai - leggasi cadute - dando seguito alle enormi attese che lo accompagnano da quando è passato professionista?

C'è curiosità in merito a quanto potrà raccogliere la Cannondale-Drapac: la compagine statunitense ha vissuto un pesante restyling in sede di mercato, con tanto ritorno in veste di capitano per le pietre di Sep Vanmarcke. Il ventottenne fiammingo è, fra i grossi calibri, quello chiamato a fornire le prove per sciogliere il dubbio: diventerà un campione o rimarrà sempre un outsider, seppur di lusso? Il digiuno di vittorie sulle pietre dura dal febbraio 2012, prima ed unica affermazione (la sorprendente Omloop Het Nieuwsblad conquistata su Boonen e Flecha) portata a casa da Sep.

Desta interesse anche la restante flotta alle dipendenze di Jonathan Vaughters: l'olandese Dylan van Baarle è in costante crescita ed ha già flirtato con le posizioni nobili nelle ultime due stagioni mentre è ancora un mistero ciò che sarà capace di fare Taylor Phinney. Lo statunitense punta a ritrovare nella nuova formazione quella stabilità agonistica e caratteriale messa a dura prova dai troppi intoppi del recente passato.

Sky senza Kwiatkowski e Thomas; Rowe in crescita, Moscon la scommessa
Dopo aver centrato la prima classica monumento (la Liège con Poels) il team Sky cerca il bis sulle pietre. Tanti e meritevoli i leader: il più decorato è Ian Stannard, vincitore di due Omloop Het Nieuwsblad e sovente protagonista anche altrove. Chi ha cominciato alla grande il 2017 è Luke Rowe, già quinto all'ultima Ronde e dal quale ci si attende un nuovo aumento del livello delle prestazioni. Sarà interessante verificare la crescita di Danny van Poppel e Lukasz Wisniowski, per non parlare di Gianni Moscon.

Il trentino ha tutto per diventare sin da subito l'italiano di maggior livello sulle pietre (non che, ahinoi, ci sia al momento una concorrenza spietata) e dopo l'assaggio più che buono del 2016 ci si attende la riconferma. Agli altri azzurri Salvatore Puccio e Elia Viviani sarà richiesto maggior sacrificio per la causa comune. Dovrebbero invece saltare a piè pari tutta la campagna del nord sia Michal Kwiatkowski (detentore della E3 Harelbeke) che Geraint Thomas, due che altrove sarebbero capitani indiscussi o quasi.

Kristoff, Martin e tanto altro: questa la Katusha. E neppure la Trek scherza con Degenkolb leader
Si presenta agguerrito il Team Katusha-Alpecin: la garanzia è Alexander Kristoff, uno che sa come vincere nei grandi appuntamenti. Al fianco del norvegese gareggerà come spalla extralusso Tony Martin: il tedescone, fondamentale nell'ultima Roubaix al servizio di Boonen, avrà quella libertà di manovra mancatagli nell'esperienza Etixx. Il russo Viacheslav Kuznetsov suscita curiosità al pari del neopro' Jenthe Biermans, di Sven Erik Bystrøm, di Baptiste Planckaert e di Nils Politt. Non c'è che dire, proprio un bel gruppo.

Senza il totem Cancellara, la Trek-Segafredo ha affidato il ruolo di capitano a John Degenkolb: il tedesco, costretto suo malgrado a seguire la passata primavera in tv, sta tornando agli antichi livelli di competitività. Sarà una brutta gatta da pelare per tutti. In aggiunta gioca a suo favore il livello qualitativo dei suoi compagni di squadra: i giovani belgi Jasper Stuyven e Edward Theuns sono più di semplici co-capitani, formando con il teutonico un tris di primissimo piano. Alle loro spalle potrà crescere con calma il danese Mads Pedersen, tra i nomi di rango per il futuro. Vorrebbe prendere parte alle gare del pavé anche Giacomo Nizzolo ma il lombardo è ancora alle prese con una fastidiosa tendinite che gli ha sinora impedito di debuttare.

Uno sguardo agli altri: intriga l'AG2R. Da EBH a Boom, da Gatto a Marcato
Oltre a tutti quanti elencati qui sopra, i nomi attesi sono ancora molti: per la AG2R La Mondiale la coppia di neoarrivati Oliver Naesen e Stijn Vandenbergh, affiancati da Alexis Gougeard e Sondre Holst Enger, si preannuncia capace di raccogliere quei risultati spesso mancati al team sulle pietre. I cugini francesi della FDJ si affidano sempre su Arnaud Démare, Matthieu Ladagnous e Johan Le Bon a cui si somma la new entry Jacopo Guarnieri. Nel Team Dimension Data ci si aggrappa a Edvald Boasson Hagen che verrà aiutato dal britannico Scott Thwaites.

Lars Boom torna a gareggiare per il Team LottoNL-Jumbo, squadra solida (Gijs Van Hoecke, Maarten Wynants) ma senza un leader designato. Discorso che vale anche per il Team Sunweb con alcuni giovani (Søren Kragh Andersen, Phil Bauhaus, Mike Teunissen, Zico Waeytens) accompagnati dai più scafati Bert De Backer e Ramon Sinkeldam. L'Astana Pro Team spera che le cartucce di Matti Breschel e Oscar Gatto non siano esaurite e che Alexey Lutsenko sia più continuo nel suo rendimento. La UAE Team Emirates si affida all'esperienza di Marco Marcato in attesa che Filippo Ganna prenda le misure con la nuova categoria.

Completano il quadro il Movistar Team con Imanol Erviti deciso a bissare le sorprendenti top 10 del 2016 (con Nelson Oliveira e Jasha Sütterlin come possibili spalle) e il Bahrain Merida: il neonato team ha, escludendo Borut Bozic e Heinrich Haussler, un gruppetto di giovani interessanti come Iván García Cortina, Domen Novak e David Per da cui non bisogna attendersi troppo nell'immediato. Il jolly potrebbe rispondere al nome di Sonny Colbrelli: il bresciano, alla prima esperienza seria sulle pietre, può diventare un bel corridore per questo tipo di prove.

Professional: il vecchio Devolder guida Van Aert, i team italiani disertano le pietre
Anche i team Professional non restano a guardare e, come testimonia il recente passato, sanno lottare per la vittoria: la Wanty-Groupe Gobert punta sugli innesti di Pieter Vanspeybrouck e dei lunatici Yoann Offredo e Guillaume Van Keirsbulck. Su Amaury Capiot e Bert Van Lerberghe sono riposte le speranze della Sport Vlaanderen-Baloise. Agguerrite le due neopromosse belghe: la Veranda's Willems-Crelan ha il due volte vincitore della Ronde Stijn Devolder e lo sprinter Timothy Dupont come chioccia di Wout Van Aert, uno che nelle poche esibizioni sulla strada ha subito mostrato il potenziale. La WB Veranclassic Aqua Protect si affida all'esperienza di Kévyn Ista, Olivier Pardini e Maxime Vantomme.

In casa Cofidis, Solutions Crédits la nuova guida è Dimitri Claeys, nono all'ultima Ronde, con i giovani Christophe Laporte, Florian Sénéchal e Clément Venturini da far crescere liberamente. Capace di cogliere bei piazzamenti è Adrien Petit, che con Bryan Coquard e Sylvain Chavanel capitanerà la Direct Énergie. Speranze pressoché nulle per le restanti formazioni, comprese le italiane, con la sola Wilier Triestina che dovrebbe fare una breve capatina in Belgio alla Ronde van Vlaanderen. Un peccato, ma tant'è.
Notizia di esempio
La parola alle aziende: BCycle, il volto giovane dell'ecommerce ciclistico - Intervista all'amministratore Giacomo Pirioni