Professionisti

Formolo, il coraggio vale almeno un bel voto

23.04.2017 23:10

Le pagelle della Liegi-Bastogne-Liegi: Davide il migliore degli italiani, Orica e Sky fedeli all'obiettivo di... Valverde


Alejandro Valverde - 10 e lode
Per il successo, per l'inesorabilità di vincere quando tutti sapevano che avrebbe vinto, per la longevità, per un palmarès che diventa sempre più impressionante. E per la toccante, emozionata, sincera dedica a Michele Scarponi.

Davide Formolo - 8
Si è incaricato del ruolo di finalizzatore della generosa tattica della Cannondale-Drapac (a proposito: un bel 7 pieno a Davide Villella), e dai -5.5 ai -800 è rimasto al comando da solo. Per un po' ci abbiamo creduto. Ci potrà riprovare in futuro, ma forse torna a casa consapevole di aver trovato la Monumento a cui votarsi.

Stéphane Rossetto - 7.5
Una bella fuga, arrivata fin quasi in porto, e il voto lo diamo a lui che è stato l'ultimo ad essere ripreso ai -9, dopo peraltro un bel gioco a due col suo compagno in Cofidis Anthony Perez. Gli altri fuggitivi, Bart De Clercq, Nicky Van der Lijke, Tiago Machado, Mekseb Debesay, Aaron Gate e Fabien Grellier.

Roman Kreuziger - 7
L'anima positiva della Orica-Scott, ovvero l'uomo deputato ad attaccare: ha fatto il suo, ha partecipato a un interessante tentativo sulla Redoute e poi ancora dopo con un doppio attacco sulla Roche-aux-Faucons. Esauritasi la sua vena, al team australiano non è restato altro che votarsi alla causa di... Valverde. (Sarà ironico, ma è andata esattamente così).

Daniel Martin - 7
Ci ha provato col colpo della casa, quello da finisseur a poche centinaia di metri dalla fine. Gli è valso il secondo posto, e però non si può non pensare che, con Valverde in ballo, chi ne aveva avrebbe avuto l'obbligo di cambiare spartito.

Tim Wellens - 6.5
Lui sì, ci ha provato dalla distanza, già inserito nell'azione di gruppo sulla Redoute (e nell'occasione Valverde in prima persona ha chiuso), poi di nuovo sulla Roche e poi ancora da solo quando gli altri contropiedisti si sono rialzati. Non ha cavato il ragno dal buco, lascia l'impressione di aver avuto qualche tempo fa il picco che gli sarebbe servito oggi.

Diego Ulissi - 5
Lo si è visto un attimo sulla Redoute, poi è stato risucchiato e non l'abbiamo più visto. Trentesimo al traguardo, un'altra stagione in cui le classiche l'hanno respinto. Ormai siamo quasi rassegnati (e forse anche lui) al fatto che la sua dimensione sia questa. Pace.

Michal Kwiatkowski - 6.5
In una primavera straordinaria per lui, aggiunge un altro podio prezioso ai risultati già conseguiti. Stavolta però con meno coraggio rispetto ad altre uscite: aspettando Ans e la volata di Valverde, si è di fatto votato alla sconfitta.

Greg Van Avermaet - 6.5
Per essere stato ancora in gara dopo le classiche del pavé, merita un voto alto. Per aver tenuto fino alla fine, pure. E per non aver avuto più gambe per sprintare (11esimo al traguardo) non gli possiamo certo gettare la croce addosso.

Michael Matthews - 6
Molto migliorato in salita, l'abbiamo visto addirittura in testa alla Redoute. Ma sta pericolosamente diventando né carne né pesce, e il quarto posto non aggiunge chissacché alla sua storia.

Ion Izagirre - 6.5
Buona settimana delle Ardenne per lui, coronata dal quinto posto di oggi. Certo, a tratti pareva più il nono Movistar, visto che gli è venuta corsa abbastanza parallela a quella di Valverde nel finale.
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!