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Nel cielo d’agosto lampi d'azzurro per Cassani

25.08.2017 17:53

Ad un mese dal Mondiale di Bergen, diversi italiani pimpanti. Ecco l'analisi dei corridori azzurrabili


Il pasticciere per poter cucinare una torta deve avere degli ingredienti di prima qualità. Innanzitutto individua quali sono i prodotti che gli occorrono, poi procede nel cercarli sulla piazza del mercato ed infine seleziona quelli di maggior qualità tra tutti quelli presenti. Il nostro chef si chiama Davide Cassani e la torta che sta preparando è la nazionale italiana impegnata ai Mondiali di Bergen. Dopo aver visionato con cura il percorso iridato, il commissario tecnico ha individuato il tipo di corridori che gli servono per andare alla caccia di quella medaglia iridata che all'Italia manca nella prova in linea da ben 9 anni. La lista si sta ormai assottigliando sempre più e si avvicina il tempo delle scelte. Ad un mese dall'appuntamento scandinavo andiamo quindi a vedere quali possono essere i possibili azzurri che domenica 24 saranno impegnati sul percorso norvegese.

Sonny Colbrelli e Gianni Moscon: i due possibili capitani
Ad oggi non si ha la certezza su chi sarà il capitano dall'Italia, anche se sono due i corridori che potrebbero rivestire questo ruolo; stiamo parlando di Sonny Colbrelli e Gianni Moscon. Il primo, dopo tre settimane di duro allenamento a Livigno, è tornato alle corse domenica scorsa ad Amburgo ed è proprio alla corsa tedesca, nella quale è stato l'autore di un attacco nel finale. Cassani, alla sua prima esperienza alla guida della nazionale italiana a Ponferrada, aveva proprio concesso al bresciano la leadership; da allora è cresciuto parecchio sotto molti punti di vista.

L'altro italiano che potrebbe rivestire il ruolo di capitano è, come detto, Gianni Moscon. Il campione nazionale a cronometro sta mostrando il suo talento in tanti terreni, compreso alla Vuelta a España. Ed è proprio nella corsa spagnola che si sta meritando i continui complimenti di Chris Froome, il quale ha dichiarato di avergli detto di rallentare perché stava andando troppo forte. Che l'azzurro, sin dalle categorie giovanili, avesse le stimmate del predestinato lo si sapeva; tuttavia il trentino sta mantenendo le premesse anche nel non semplice mondo del professionismo. Il suo stato di forma è alle stelle e, se mantiene la condizione, a Bergen può far saltare il banco. Colbrelli o Moscon? È questo l’interrogativo di un ct che potrebbe anche pensare di partire con due capitani e di lasciare poi alla strada a decidere su chi puntare.

Alla Vuelta c'è Matteo Trentin che scalpita
Oltre a Moscon, uno dei protagonisti assoluti della settimana inaugurale della Vuelta è Matteo Trentin; il valsuganotto ha ottenuto un secondo posto sul traguardo di Gruissan prima della vittoria di Tarragona. Di fatto certo della convocazione, il portacolori della Quick Step Floors è quel corridore esperto nelle corse di un giorno e con l'abilità di capire al volo come meglio organizzarsi che serve all'Italia. Con buona probabilità non sarà il leader alla partenza ma sarà di sicuro una pedina da utilizzare anche in quelle azioni che possono rivelarsi pericolose al fine dell'esito finale.

Il dubbio di Vincenzo Nibali: Mondiale sì o no?
L'azzurro andato più vicino, negli ultimi anni, ad una medaglia iridato è Vincenzo Nibali, quarto a Firenze 2013. Il percorso di Bergen, però, non strizza l'occhio al messinese. Fra la Vuelta e il Lombardia, i due obiettivi del suo finale di stagione, vi è proprio la rassegna mondiale. Per cui la domanda si pone: Vincenzo Nibali può servire o no a quest'Italia? La risposta è sì. Un corridore della classe di Nibali sulle insidiose strade norvegesi servirebbe eccome, lui abile nell'improvvisare e a suo agio in caso di maltempo, come è probabile in Norvegia. La sua esperienza, la sua classe, la sua fantasia, la sua capacità di movimentare la corsa quando meno te lo aspetti aumenterebbero di gran lunga il tasso qualitativo di una nazionale ambiziosa.

E anche Elia Viviani vuole esserci a tutti i costi
Per pochi millimetri, all'Europeo, si è dovuto inchinare ad Alexander Kristoff. Elia Viviani, uno che la maglia azzurra la conosce e l'ha sempre onorata, non ha mai negato che uno dei suoi obiettivi sia proprio di essere a Bergen. E le risposte recenti sono più che incoraggianti: vittoria ad Amburgo, risultato forse più prestigioso della sua carriera su strada, e due tappe al Poitou Charentes. Sono ormai cinquanta le vittorie in carriera, numero non da tutti. La forma c’è, la voglia di partecipare anche e per questo motivo tra qualche giorno si incontrerà con Davide Cassani e solo dopo si potranno avere delle certezze maggiori sulla sua presenza.

Sacha Modolo alla Vuelta per trovare risposte positive
Veneto come Elia Viviani è anche Sacha Modolo; il corridore della UAE Team Emirates è alla Vuelta alla ricerca di risultati. Ma fino a questo momento non ha impressionato nelle due volate disputate, per altro in una gara senza velocisti di massima levatura. Di occasioni non ce ne saranno moltissime in Spagna ma nelle poche rimanenti deve assolutamente per forza capitalizzare e mettere in mostra quello spunto veloce che lo ha da sempre contraddistinto. Il tracciato di Bergen sarebbe a lui adatto; purtroppo per lui però se la condizione non arriverà, non si potrà aspettare una chiamata da parte del commissario tecnico.

E poi c'è il talento di Diego Ulissi che fatica ad esplodere
Chiamata che invece spera di ricevere un altro corridore della UAE Team Emirates e stiamo parlando di Diego Ulissi. Uscito discretamente dal Tour, il toscano tornerà alle corse domenica a Plouay,  prima di volare oltreoceano per le due prove canadesi. E saranno proprio questi ultimi appuntamenti a dare a Cassani la risposta sulla sua condizione. Se di quest’ultima non si ha una certezza, quello che è sicuri è che il percorso di Bergen potrebbe ispirare il livornese ad attaccare per anticipare la volata finale ma in molte occasioni se il suo stato di forma non lo ha assistito è sempre stato anonimo in corsa; ragion per cui se vuole indossare la maglia azzurra il 24 settembre prima deve fornire risposte sulla strada.

Alberto Bettiol e Davide Villella: il duo Cannondale Drapac tutto da scoprire
Risposte che Cassani attende anche da Alberto Bettiol, protagonista sia al Tour che alla Clásica di San Sebastián. Su un percorso non troppo selettivo ma nemmeno senza difficoltà, la sua presenza potrebbe essere ideale per il disegno tattico degli azzurri. Come il sopracitato Ulissi, parteciperà prima a Plouay e poi alle classiche canadesi, le quali daranno il referto sulla sua condizione. Sarebbe importante averlo al cento per cento.

Rimanendo in casa Cannondale Drapac, un altro italiano che si sta mettendo in evidenza è Davide Villella. Il bergamasco è attualmente in testa alla classifica dei gran premi della montagna della Vuelta; sempre in fuga, sempre all'attacco alla ricerca di punti per impreziosire il proprio bottino della speciale classifica dedicata agli scalatori. Per il bergamasco vestirsi a pois a Madrid sarebbe una grande vittoria ma non è in Spagna solo per questo; la maglia azzurra è un obiettivo e proprio alla corsa in terra iberica vuole trovare il picco di forma ideale per essere al top a metà settembre.

Dalla coppia della Cannondale Drapac a quella del BMC Racing Team formata da Alessandro De Marchi e Daniel Oss
Altri due azzurrabili sono alla Vuelta, entrambi alla caccia di una maglia azzurra e militanti nel BMC Racing Team. Di chi stiamo parlando? Ovviamente di Alessandro De Marchi e Daniel Oss. Anche grazie alle loro tirate, la squadra statunitense si è imposta nella cronometro a squadre d'apertura della corsa a tappe spagnola. Il friulano ed il trentino alla Vuelta sono alla ricerca di un altro successo di tappa, consci che il ct conosce bene le loro qualità. Come gregari, per soprattutto le prime quattro ore, sarebbero preziosi perché sanno limare in testa al gruppo come pochi; inoltre potrebbero inserirsi nelle azioni delle prime fasi di gara.

Colui che tutte le nazionali vorrebbero: Daniele Bennati
Per poter primeggiare in un mondiale non serve solo avere un campione ma c'è la necessità d avere tra le proprie fila anche un regista che sappia orchestrare alla grande la squadra. E l’Italia ha uno dei migliori, se non il migliore, in circolazione, vale a dire Daniele Bennati. Il portacolori del Movistar Team è tornato in gruppo al Tour du Poitou Charentes per preparare l’appuntamento iridato che, per altro, si corre proprio nel giorno del suo trentasettesimo compleanno. E chissà che casa azzurra non si brindi solo per il suo compleanno.

In un gruppo giovane non può mancare l'esperienza di Giovanni Visconti
Staremo anche a vedere se tra quanti partiranno alla volta della Norvegia ci sarà parte anche Giovanni Visconti. Il palermitano della Bahrain Merida è attualmente impegnato alla Vuelta per aiutare Vincenzo Nibali. Per lui cinque maglie azzurre, segno che molte volte si è fatto trovare pronto per la causa azzurra. In una nazionale che avrà la prevalenza di corridori giovani, avere la sua esperienza, assieme a quella di Bennati, potrebbe rilevarsi di fondamentale importanza per la pattuglia italiana.

E poi c’è Davide Martinelli che sogna la prima maglia azzurra tra i professionisti
Di dieci anni più giovane è Davide Martinelli; un corridore che tra gli juniores e gli under 23 ha già indossato sette volte, tra prove in linea ed a cronometro, la maglia azzurra. Il lombardo in questa stagione ha corso per la prima volta il Giro d'Italia mettendosi a disposizione dei suoi compagni di squadra e provando sulla sua pelle le fatiche di una corsa di tre settimane. In Polonia si è mostrato pimpante e, anche se non ha centrato il bersaglio pieno, ha sempre corso con grande attenzione e con la voglia di mostrare a tutti il suo talento. Il suo sogno di quest'ultima parte di stagione si chiama maglia azzurra; un sogno non semplice ma non impossibile, anche data la sua capacità di lavorare per i compagni di squadra.

Valerio Conti: la mina vagante
Coetaneo di Davide Martinelli è Valerio Conti. Il corridore della UAE Team Emirates in un primo momento sembrava indirizzato alla Vuelta, venendo poi dirottato sulle prove in linea del World Tour. Un'eventuale convocazione sarebbe un giusto premio per la sua costante crescita. Ad ora le possibilità di vederlo a Bergen non sono altissime ma se la strada emetterà i verdetti a lui favorevoli allora la porta per l'azzurro si potrebbe spalancare.

Filippo Pozzato e quella maglia settima maglia azzurra che può rimanere solo un sogno
Se per Valerio Conti sarebbe la prima volta in maglia italiana, la stessa cosa non si può dire per Filippo Pozzato. Il trentacinquenne militante nella Wilier Triestina è molto legato alla nazionale, con ben sei esperienze precedenti; se si pensa che la prima è stata a Madrid nel 2005 si può capire come sia un habitué dell'azzurro. Dopo la "panchina" di Doha, prendere parte alla spedizione è uno dei suoi obiettivi. attualmente però sembra difficile che possa coronare il sogno. Certo, i suoi consigli potrebbero servire ai suoi compagni così come la sua esperienza; ma se mancano le gambe difficilmente Cassani lo potrà convocare.

Giacomo Nizzolo ed un’annata iniziata storta e che non si è ancora raddrizzata
Il corridore che invece con grande probabilità sarebbe stato della partita a Bergen se non fosse incappato in diversi infortuni nel corso della stagione è Giacomo Nizzolo. Una stagione iniziata per lui solo ad aprile causa tendinite e che non è proseguita meglio a causa dell’allergia ed altri acciacchi vari. Dopo il buon quinto posto lo scorso anno a Doha avrebbe potuto correre anche quest’anno un mondiale da protagonista, essendo un velocista che ama i percorsi maggiormente mossi rispetto a quelli completamente pianeggianti. Invece, dopo il ritiro al Giro, ha preso parte solamente all'Hammer Series, al campionato italiano e alla Clásica di San Sebastián, non portando a termine le ultime due. Tornerà in gruppo a settembre, e con buona probabilità sarà presente ai nastri di partenza delle varie corse italiane come la Coppa Agostoni e la Coppa Bernocchi; difficilmente, però, verrà chiamato in nazionale.

C'è anche Fabio Felline, dopo mesi con più ombre che luci
Rimanendo in casa Trek-Segafredo, c'è anche Fabio Felline che non ha vissuto fin qui una delle sue stagioni più rosee della sua carriera; ma, come spesso ci ha abituato, sono questi i mesi in cui dà il meglio. Nelle prossime settimane sarà in Canada e solo dopo questi appuntamenti a lui adatti si potrà capire lo stato di forma. Ad oggi comunque sono pochi i segnali incoraggianti che ha lanciato nelle ultime esibizioni; bisogna dunque darsi da fare per convincere Cassani a suon di risultati. Altrimenti la maglia azzurra rimarrà un miraggio.

Gatto, Gavazzi e gli altri che sognano
Vedendo le caratteristiche del percorso iridato non possiamo non menzionare Oscar Gatto e Francesco Gavazzi. Il veneto ed il lombardo si sono spesso piazzati ed entrambi conoscono già l'ambiente della nazionale. Ma la possibilità che la possano indossare anche quest’anno sembra assai difficile, proprio per non aver svettato con continuità in questo 2017.

Salvatore Puccio, Marco Canola, Kristian Sbaragli e Mauro Finetto sono invece corridori che non hanno mai preso parte ad una rassegna iridata, con la presenza come riserva a Richmond per il siciliano del Team Sky. In questi giorni alla Vuelta si sta spremendo per Christopher Froome e la condizione sembra già buona; tenerla fino al 24 settembre ovviamente è possibile visto che tra il grande giro e l'appuntamento mondiale di Bergen ci sono due settimane. Gli altri tre invece, in caso di un eventuale convocazione, sarebbero novizi assoluti. Non sarà semplice ricevere la chiamata da parte di Davide Cassani ma come ha sempre affermato il romagnolo, le porte per la nazionale sono aperte a tutti. Per entrarci però c’è un solo modo: convincere il selezionatore a suon di buone prestazioni in corsa.
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