Ciclocross

Riecco la supersfida: da qui in poi sarà spasso

16.12.2017 15:59

DVV Trofee, gran testa a testa ad Anversa, Van der Poel brucia un Van Aert rinato nello Scheldecross


Quando a fine stagione faremo un ideale top-qualcosa delle gare più belle dell'anno, lo Scheldecross di Anversa andrà di diritto in una delle prime posizioni. Se dobbiamo essere onesti, in questi mesi la lotta senza quartiere tra Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert è stata più favoleggiata che altro. Di fatto, non c'è praticamente mai stata partita, troppo superiore l'olandese, troppo alle prese con una preparazione da inventariare il belga.

Però a questo giro il percorso che sta portando Wout dal cross alle classiche su strada (o su pavé, se preferite) di primavera, forse un favore l'ha fatto, al Rollingstone di Herentals. Infatti il ragazzo veniva da alcuni giorni di stop, previsti per l'appunto nel piano di preparazione finalizzato a Fiandre, Roubaix e dintorni. E può essere che ciò gli abbia permesso di farsi trovare più fresco del rivale, il quale invece non si è mai fermato.

Il che non vuol dire che Van Aert abbia vinto ad Anversa, infatti a imporsi è stato ancora una volta il Fenomeno. Però quantomeno c'è stata fiera battaglia, il Campione del Mondo ha conteso il successo a Van der Poel fino alle ultime pedalate. E quando è così gli appassionati, sia che tifino per l'uno sia che tifino per l'altro, sono comunque contenti e soddisfatti. Il tutto, poi, è avvenuto alla vigilia della gara di Coppa del Mondo di Namur, in programma domani: ovvero, la prova che un anno fa fu teatro della più bella sfida tra i due: possiamo accingercene con una buona dose di acquolina in bocca, quindi.

 

La sfida tra Van Aert e Van der Poel
Quinta tappa del DVV Trofee, challenge che come le altre vive del dominio di Mathieu Van der Poel, lo Scheldecross di Anversa non è partito benissimo per il Campione Europeo, il quale nelle primissime battute si è trovato intruppato a centro gruppo, e ciò l'ha messo nella condizione di dover subito inseguire. Anche perché, com'era ovvio che fosse, gli avversari non sono stati ad aspettare. Il primo a ipotizzare un forcing è stato Lars Van der Haar, poi nel secondo giro, dopo il traguardo con abbuoni (vinto proprio da VDH su Laurens Sweeck e Daan Soete), Lars e Laurens hanno tentato l'allungo, e su di loro si è portato Wout Van Aert con Toon Aerts. WVA non ha aspettato un attimo e ha proposto un contropiede che gli ha permesso di staccare tutti.

Alle spalle dell'iridato, qualche secondo più indietro, Van der Poel intanto risaliva, andava a guidare il drappello inseguitore, poi nel terzo giro lo staccava per andare a portarsi sul fuggitivo. In pratica le posizioni principali del futuro ordine d'arrivo si sono già sostanziate in questa tornata, coi due capi a giocarsi la vittoria, e un quartetto composto da Aerts, Van der Haar, Sweeck e Corné Van Kessel (con Kevin Pauwels che, più indietro, faceva l'elastico) a lottare per il podio di giornata.

Al quarto giro un errore di guida ha causato un imprevisto stop per Van Aert: ingarbugliatosi col manubrio in una corda che delimitava il circuito, il belga è più o meno caduto, perdendo così contatto dall'avversario. Da lì in avanti un inseguimento entusiasmante di Wout ha tenuto accesi i tifosi di casa per la bellezza di 4 giri: più di una volta il capitano della Véranda's Crelan ha provato il forcing per vedere di rientrare, ma in ogni occasione Mathieu rilanciava, e buonanotte al secchio.

 

Errore tattico di Wout, decisivo scatto del Fenomeno
Pochi secondi comunque ballavano, una decina al massimo, e quindi restava aperta l'ipotesi che il ricongiungimento potesse prima o poi avvenire. C'è stato, come accennato, all'ottavo dei dieci giri finali: Van der Poel ha dovuto cambiare bici, Van Aert ne ha fatto a meno, e come un falco è piombato sull'imberbe rivale, andando a riformare la coppia d'oro del cross attuale. Non contento, Wout ha pure provato a sorprendere l'avversario, nel corso della nona tornata, ma Mathieu non ha concesso troppo spazio, tornando anzi a tirare lui dopo che il belga, piantandosi, ha messo per un attimo piede a terra in cima a una rampetta.

All'inizio del decimo giro, di nuovo Van Aert ha tentato l'affondo risolutivo, di nuovo ha preso qualche metro, ma di nuovo ha dovuto subire il rientro di MVDP sulle rampette della prima parte di circuito. Dopo il nuovo riaggancio, una breve fase di studio ha preceduto la resa dei conti (intanto nel drappello inseguitore Sweeck si avvantaggiava sugli altri).

Lo studio non è stato però fruttuoso per Van Aert, perché il Campione del Mondo ha commesso un notevole errore: è vero che sulle rampette, a ogni giro, perdeva pedalate rispetto a Van der Poel; ma è anche vero che sul tratto sabbioso posto nella seconda metà del circuito riusciva a rendere meglio del rivale, rimanendo per più tempo in sella rispetto all'altro, il quale invece scendeva subito dalla bici non appena si arrivava nel "bunker".

Ebbene, con una simile situazione, Wout avrebbe dovuto prendere lui in testa il citato tratto, per provare a dispiegare meglio la propria azione e magari guadagnare qualche utile metro. Invece il belga ha lasciato campo, e Van der Poel non si è fatto pregare per trasformarsi ancora una volta in WonderPoel: appena usciti dalla sabbia, infatti, l'olandese ha scatenato la propria furia con uno scatto che ha di fatto cancellato ogni idea di volata a due.

Van Aert quasi mordeva il manubrio per non perdere contatto dal Campione Europeo, ma non c'è stato verso: e ancora una volta ha dovuto accontentarsi di vedere la schiena dell'avversario sul rettilineo d'arrivo. 3" a dividere i grandi rivali, poi un abisso prima che arrivasse il terzo di giornata, Sweeck a 1'06". Forse avrebbe potuto avocarselo Toon Aerts, tale piazzamento, se solo non avesse vissuto un ultimo giro iellatissimo: prima su una rampa la sua bici si è incastrata con quella del compagno Corné Van Kessel, ed entrambi hanno perso molto tempo per disincagliarsi... poi su una delle ultime curve il corridore della Telenet è pure scivolato. Fatto sta che lo hanno poi preceduto pure Van der Haar, quarto a 1'10", e Pauwels, quinto a 1'15". Sesto Toon a 1'22", settimo Van Kessel a 1'31", ottavo Tim Merlier a 1'48", nono Jens Adams a 2'08" e decimo Daan Soete a 2'17".

In classifica Van der Poel allunga, ora il margine è di 3'58" su Van der Haar, 4'37" su Aerts, 6'43" su Pauwels, 6'50" su Van Kessel; Van Aert è solo sesto a 7'36", ma ha perso 5' tutti insieme non avendo partecipato sabato scorso alla tappa di Essen. Prossima sfida buona per il DVV Trofee, il 28 dicembre con l'Azencross di Loenhout. Ma già domani - come detto più su - tra Van der Poel e Van Aert ci sarà la rivincita, con la prova di Coppa del Mondo a Namur.
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!