Professionisti

Lawless e la Sky dettano legge nel vento

24.03.2018 16:17

Il britannico vince la terza tappa della Settimana Coppi&Bartali caratterizzata dai ventagli, Diego Rosa resta leader della generale


Sulla carta doveva essere la tappa più banale e scontata di questa edizione della Settimana Coppi&Bartali, ma proprio come l'anno scorso il circuito di Crevalcore ha regalato sorprese: alla fine la volata c'è stata, però solo dopo che prima un grosso frazionamento del gruppo per il vento e poi una caduta nel finale hanno messo fuori dai giochi molti corridori tra cui anche diversi di alta classifica. A conquistare la vittoria è stato il 22enne Christopher Lawless, giovane britannico di Wigan al primo anno con il Team Sky: nella frazione di Gatteo aveva già provato a lanciarsi nella volata del gruppo venendo preceduto solo da Ballerini e dai due fuggitivi, oggi invece è stato un po' favorito dall'eliminazione della concorrenza e con un ottimo supporto dei compagni di squadra non poteva fallire.

Sette corridori in fuga
Il percorso della tappa era identico a quello degli ultimi anni: partenza da Crevalcore per affrontare un tratto in linea di 41.4 chilometri per tornare nella cittadina in provincia di Bologna ed affrontare dieci giri di un circuito da 13 chilometri interamente in pianura. Un primo tentativo di fuga nelle battute iniziale non è andato a buone fine, c'è voluto quindi qualche chilometro in più per assistere alla nascita dell'azione buona: il gruppo ha lasciato andare via Remy Di Gregorio (Delko Marseille Provence KTM), Michal Paluta (CCC Sprandi Polkowice), Dimitri Peyskens (Wb Aqua Protect Veranclassic), Peter Williams (One Pro Cycling) e Christofer Jurado (Trevigiani Phonix Hemus 1896) sui cui al chilometro 80 sono riusciti a rientrare anche Marco Coledan e l'infaticabile Jacopo Mosca, entrambi della Wilier-Selle Italia.

Il vantaggio dei sette uomini del drappello dei battistrada è arrivato a sfiorare i tre minuti prima che Rémy Di Gregorio perdesse contatto a causa di un problema meccanico. A circa 55 chilometri dall'arrivo c'è stata una prima avvisaglia di ciò che poi sarebbe successo poco più avanti: il gruppo ha accelerato e si è spezzato in due tronconi a causa del vento, ma in quel frangente nessuna squadra ha insistito nel lavoro e da dietro sono riusciti a rientrare. A quel punto i sei fuggitivi superstiti (Paluta, Peyskens, Williams, Jurado, Coledan e Mosca) avevano appena 35" di vantaggio: il loro destino era segnato e infatti a 35 chilometri dall'arrivo il plotone è finalmente tornato compatto.

Il gruppo si spezza nei ventagli
A circa 30 chilometri dall'arrivo il gruppo ha tirato un'altra accelerazione decisa con il Team Sky e la Mitchelton-Scott molto motivate a dare battaglia: di nuovo si sono formati diversi ventagli con un primo gruppo composto da 44 unità, ma stavolta non ci sono stati ripensamenti ed il ritmo è rimasto elevatissimo fino al traguardo, anche perché parecchio uomini di classifica si sono fatti sorprendere nelle retrovie. Ad un certo punto in corsa si contavano almeno cinque gruppi più o meno numerosi: il più vicino alla testa della corsa aveva solo 25" di ritardo, mentre un altro era a 55", ma questi distacchi hanno continuato a crescere e per chi era rimasto indietro non c'è stato nulla da fare.

A poco più di 2000 metri dalla conclusione c'è stata una caduta nel gruppo di testa che ha visto in qualche modo coinvolti uomini veloci come Edwin Avila (colui che ha innescato tutto), Michael Albasini, Federico Zurlo e Michel Kreder, oltre a uomini di classifica tipo Pavel Sivakov e Lucas Hamilton: come da regolamento, a tutti è stato poi assegnato il tempo del vincitore di giornata. Alla fine a giocarsi lo sprint sono stati poco più di una ventina di corridori con Jonathan Dibben e Luke Rowe che hanno lanciato alla perfezione il compagno di squadra Christopher Lawless verso la vittoria: secondo è arrivato Paolo Totò della Sangemini-Mg.Kvis, terzo posto invece per Lorenzo Rota con Emils Liepins quarto e Richard Carapaz quinto. Il primo gruppo inseguitore ha perso 1'06", altri corridori sono arrivati a 1'40", altri ancora a 2'04" e mentre gli ultimi gruppo hanno perso tra i sette e gli otto minuti.

Domani duello a crono tra Rosa e Mollema
La classifica generale è rimasta invariata nelle prime due posizioni: Diego Rosa e Bauke Mollema hanno infatti chiuso nel primo gruppo e continuano quindi ad essere divisi da soli 7" con il piemontese del Team Sky in vantaggio; domani sarà questo il duello da seguire nella difficile cronometro finale del Castello di Montegibbio che decreterà il nome del vincitore finale della Settimana Coppi&Bartali. Alle loro spalle non ci sono più Koen Bouwman, Ivan Sosa e Lawson Craddock, tutti giunti attardati al traguardo, e quindi in terza e quarta posizione sono risaliti l'ecuadoriano Richard Carapaz e l'australiano Lucas Hamilton, rispettivamente a 38" e 47".

Il migliore in classifica tra quelli delle formazioni Professional italiane è adesso Fausto Masnada dell'Androni che in un colpo solo è passato dalla dodicesima alla quinta posizione a 1'22", stesso ritardo di Chris Juul-Jensen; settimo adesso è Pavel Sivakov, ottavo Koen Bouwman, nono Ivan Sosa e decimo Alex Turrin subito davanti a Guillaume Martin e Giulio Ciccone; crollato addirittura in quindicesima posizione lo statunitense Lawson Craddock che dopo la fuga nella prima semitappa sembrava in grado di poter puntare molto in alto.
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