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Jan Tratnik incontenibile alla Volta Limburg Classic, Marco Tizza deve accontentarsi del secondo posto

31.03.2018 16:59

Non è andata lontano, la Nippo-Vini Fantini, dal ripetere il successo dello scorso anno alla Volta Limburg Classic: se nel 2017 fu Marco Canola a imporsi nella classica olandese, oggi è stato Marco Tizza a conquistare il secondo posto all'arrivo di Eijsden, al termine di 197.5 km di una gara partita col sole, flagellata dalla pioggia negli ultimi 60 km, ma conclusasi con gli arcobaleni all'orizzonte del cielo dei Paesi Bassi.

Il 26enne brianzolo è stato bravissimo nella gestione delle sue energie e anche nello sprint conclusivo, ma ha trovato lungo la sua strada uno Jan Tratnik a dir poco incontenibile, primo sloveno a entrare nell'albo d'oro della corsa che fino al 2011 si chiamava Hel van het Mergelland (l'Inferno del Mergelland...).

In partenza c'è stato un tentativo a due di Yoann Bagot (Vital Concept) e Nahom Desale (BEAT Cycling Club), poi è stata la volta di una fuga a sei con Edward Dunbar (Aqua Blue Sport), Oskar Riesebeek (Roompot-Nederlandse Loterij), Thomas Degand (Wanty-Groupe Gobert), Ben Perry (Israel Cycling Academy), Jens Van den Dool (Delta Cycling Rotterdam) e anche - per l'appunto - Marco Tizza (Nippo-Vini Fantini). Il sestetto non ha mai avuto troppo più di 2 minuti di vantaggio, ma tanto è bastato per mettere nel sacco il gruppo, tirato spesso dalla LottoNL-Jumbo.

A 60 km dalla conclusione, sulla salita di Koning van Spanie, sono usciti dal plotone Jan Tratnik (CCC Sprandi Polkowice) e Jimmy Janssens (Cibel-Cebon): in quel momento avevano poco più di un minuto da recuperare, ma lo sloveno si è messo in modalità treno e ha permesso alla coppia di chiudere sui battistrada nel giro di 13 km. Ma Tratnik non era ancora sazio: le sue tirate hanno fatto staccare prima Van den Dool, poi anche Perry, che ha perso contatto sul Varnstraat, ai -38, su un tentativo di allungo del corridore CCC.

Intanto il margine sul gruppo si era sostanziato sul minuto e mezzo, e a nulla sono valsi i tentativi di recupero operati da LottoNL, Vital Concept e Israel Cycling Academy. Ai -20, sulla salita di Mheerelindje, l'ennesimo affondo di Tratnik ha fatto vedere le streghe a Degand, che però si è salvato; sulla medesima rampa abbiamo visto anche Pieter Weening (Roompot) uscire dal gruppo con Quentin Pacher (Vital Concept) ed Enrico Battaglin (LottoNL), quindi sono rientrati sui tre anche Jeroen Meijers (Roompot) e Juan José Lobato (Nippo), ma è stata azione effimera, dato che il gruppo si è presto rifatto sotto. Più fortuna hanno avuto, più avanti, Antoine Warnier (WB Aqua Protect Veranclassic) e Jérôme Baugnies (Wanty), che sono riusciti a evadere. Ma ormai il sestetto di testa era irraggiungibile.

Un sestetto che ai -11 è diventato quintetto: un altro allungo di Tratnik, che in discesa se n'è andato con Riesebeek a ruota, ma curva sinistra sbagliata dallo sloveno, il quale per riequilibrare la propria posizione ha dovuto sganciare il piede destro; la sua traiettoria ha però indotto in errore Riesebeek, che è uscito di strada andando a ribaltarsi su una recinzione e catapultandosi nell'erba. Ai -6 Tratnik è stato ripreso dagli altri quattro, e si è andati alla volata ristretta.

Janssens ha tentato l'anticipo ai 400 metri, ma è stato contenuto dal solito Tratnik, che ai 200 metri, appena entrato sul rettilineo finale in pavé, si è lanciato per il suo, di sprint, e ha vinto nettamente su Tizza in rimonta. Terzo posto per Janssens davanti a Degand e Dunbar; Baugnies ha preceduto Warnier per il sesto posto; e la volata del gruppo è stata vinta da Meijers su Aksel Nommela (BEAT) e Pacher.

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