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Pasqua o Pasquetta, per la Quick Step è sempre festa

02.04.2018 18:45

Vuelta al País Vasco, Alaphilippe fa sua la prima tappa. Battuto un ottimo Roglic, Quintana staccato in salita. Nibali a 51"


Volate, ovviamente pavé e, ora che le Ardenne si avvicinano, si danno da fare anche gli uomini da classiche vallonate. Il dominio che la Quick Step Floors sta esercitando nelle ultime settimane desta maggior impressione rispetto a quello che da anni lo squadrone plasmato da Patrick Lefevere mette in mostra in ogni angolo del globo. Che si può fare di fronte a un simile gruppo se non applaudire?

Percorso rinnovato e intelligente: si parte da Zarautz senza Tusveld
Neppure il tempo di digerire il pranzo di Pasqua e, soprattutto, quanto accaduto alla Ronde van Vlaanderen che il circo del World Tour vede in programma la quattordicesima delle trentasette prove del calendario. Dalle Fiandre si passa ad un altro territorio ad alto tasso di amore per il ciclismo come i Paesi Baschi per l'edizione 58 della corsa locale più nota. La Volta al País Vasco o, come rinominata da quest'annata, la Itzulia Basque Country presenta un percorso sapientemente rinnovato: rispetto allo scorso, insipido biennio, le tappe sono disegnate per favorire il ritorno di quello spettacolo che ha latitato nel 2016 e (soprattutto) nel 2017.

L'odierna Zarautz-Zarautz di 162.1 km è un buon inizio: cinque gpm e altrettante salitelle non contabilizzate a mettere del pepe per i partenti, con l'ascesa conclusiva che termina a soli 6 km dal traguardo e promette, complice una tortuosa discesa, movimento anche tra i grossi calibri. Fra i quali non si può annoverare il neerlandese Martijn Tusveld (Team Sunweb), rimasto in hotel per non meglio precisati problemi fisici.

Quattro in fuga, si va tranquilli anche sullo Jaizkibel
Subito dopo l'abbassamento della bandierina alle 13.26 parte la fuga di giornata. Con l'eritreo Amanuel Gebreigzabhier (Team Dimension Data) si involano i rappresentanti delle locali Professional Aitor González (Euskadi Basque Country-Murias), Jonathan Lastra (Caja Rural-Seguros RGA) e Ibaí Salas (Burgos BH), che subito provano a ripagare la fiducia riposta dagli organizzatori.

Subito il vantaggio sale, tanto che dopo 11 km sono già 4' che separano le entità, margine massimo e che poi scende anche rapidamente in una prima ora passata con estrema tranquillità (solo 36 i km percorsi). Almeno tra i battistrada si assiste ad una minima lotta per transitare al comando al primo gpm, l'arcinoto Jaizkibel: sulla vetta simbolo della Clásica de San Sebastián (km 57.2) è Lastra che transita per primo, avendo la meglio su Salas.

De Gendt e Cataldo contrattaccano e rientrano sulla testa
Il gruppo, tranquillo a 3'45" di ritardo, registra una caduta senza gravi conseguenze in discesa, con Jhonatan Narvaez che sbatte col fianco destro sull'asfalto. Il campione ecuadoriano della Quick Step Floors si rialza e, seppur sbucciato, riprende le code del gruppo. L'incedere dei battistrada diminuisce di colpo tanto che, nel corso della salita di Maddiola, il plotone si rifà sotto senza che vi sia qualcuno a tirare.

E tale, sorprendente, svolgimento fa in modo che, quando il distacco ai meno 80 km dal traguardo è di soli 30", due corridori attaccano dal gruppo. L'iniziatore è il fuggitivo per antonomasia, quel Thomas De Gendt (Lotto Soudal) che giusto dieci giorni orsono dava spettacolo in Catalunya, a cui si accoda, non senza qualche fatica, Dario Cataldo (Astana Pro Team). I due si riportano sui quattro prima dello scollinamento, tanto che il belga riesce a prendere i punti in palio al km 84.8.

Il belga lavora forte, ma il destino dell'azione è segnato
La lunga discesa e il breve tratto pianeggiante seguente mettono in mostra il solito De Gendt in versione moto: l'ex Vacansoleil si mette a menare da par suo e riporta il vantaggio ben sopra il 1', complice l'assenza di reazione nel plotone. Qualcosa cambia, ma davanti, nelle prime rampe della salita di Garate Gaina: l'andatura di De Gendt manda in difficoltà Salas che si stacca irrimediabilmente. In vetta all'ascesa (km 104.7) chi può transitare per primo se non De Gendt?

Il rilassamento del gruppo prosegue tanto che, ai meno 43 km, il quintetto al comando riesce a possedere fino a 2'25". Da questo punto in poi si mettono in azione prima Team LottoNL-Jumbo, quindi AG2R La Mondiale, UAE Team Emirates e Team Katusha-Alpecin: la conseguenza immediata è il rapido decremento del gap che, ai meno 30 km, è di soli 30". Il ricongiungimento avviene attorno ai meno 27 km, proprio nelle prime rampe della salita di Aia.

Haig ci prova, la Sky lo fa desistere. Roglic pimpante
A provare a variare l'andamento è la Mitchelton Scott che manda in avanscoperta uno dei nomi più interessanti del suo roster, ossia Jack Haig. Ma l'azione dell'australiano, nata ai meno 24 km, dura lo spazio di un battito di ciglia: subito il Team Sky si fionda in testa al gruppo e, con il ritmo del consueto metronomo Vasil Kiryienka, riporta a più miti consigli l'esuberante ventiquattrenne. L'aumento della velocità provoca la classica selezione da dietro ma in vetta (km 139.9) non c'è nulla da segnalare, con il passaggio per primo del reduce del Fiandre Michal Kwiatkowski.

Niente da segnalare nella discesa seguente, con il solo James Knox (Quick Step Floors) che prende male una rotatoria e si appoggia sul prato, rialzandosi prontamente. José Joaquín Rojas (Movistar Team) porta il gruppo all'imbocco del muro (o quasi) di Elkano Gaina, ascesa di 2.4 km al 9% ma con punte iniziali del 20%. Sin dall'inizio si capisce chi vuole far sul serio: è Primoz Roglic che forza e allunga il gruppo, con una frattura che si crea attorno alla dodicesima posizione.

Con lui partono Alaphilippe e Quintana, ma Nairo cede
Ma lo sloveno del Team LottoNL-Jumbo non si ferma e, con un secondo tentativo ai meno 8.8 km, guadagna assieme ai due immediati rivali, vale a dire Julian Alaphilippe (Quick Step Floors) e Nairo Quintana (Movistar Team), mentre il quarto del gruppo Gorka Izagirre (Bahrain Merida) è il responsabile del buco decisivo. L'ex saltatore continua l'azione, ben spalleggiato dal francese: Quintana si limita a stare in coda e presto si capisce il motivo perché, ad una nuova accelerata di Roglic, perde terreno.

Alle spalle dei tre si forma un gruppetto di una decina di elementi, tra i quali si fa notare in positivo il ritrovato Jelle Vanendert (Lotto Soudal). Allo scollinamento (km 155.4), conquistato da Alaphilippe, i due leader transitano con 23" su Quintana, raggiunto nel frattempo da Vanendert, Mas e Konrad e poi, nel corso della discesa, da altri elementi. La coppia al comando si dà cambi regolari e non perde nulla del margine accumulato, andando a giocarsi il successo in volata.

Il francese vince, lo sloveno convince
Senza alcuna sorpresa a imporsi è Julian Alaphilippe, che imposta da dietro lo sprint. Per il francese è la seconda vittoria stagionale dopo quella ottenuta alla Colombia Oro y Paz. Per l'Esagono è invece il ritorno al successo nella prova basca dopo oltre dieci anni: l'ultimo galletto a esultare fu addirittura Thomas Voeckler che superò, anche allora in uno sprint a due, Jens Voigt. Per la Quick Step Floors è la ventiduesima vittoria stagionale e tale numero sicuramente salirà già nelle prossime giornate.

Secondo posto per un Primoz Roglic che dimostra, dopo quanto già fatto alla Tirreno, di aver ulteriormente migliorato il proprio rendimento ad alto livello. E lo sloveno, che si candida per il successo finale, disputa per altro uno sprint più che discreto, giungendo quasi a insidiare Alaphilippe poco prima della linea bianca.

Inseguitori a 23", Nibali a 51". Domani tappa fotocopia
Il primo drappello degli inseguitori giunge a 23" e viene regolato da Pello Bilbao (Astana Pro Team). Lo seguono, tutti con il medesimo ritardo, Enric Mas (Quick Step Floors), Gorka Izagirre (Bahrain Merida), i Bora Hansgrohe Emanuel Buchmann e Patrick Konrad, Jelle Vanendert (Lotto Soudal), Romain Bardet (AG2R La Mondiale), Nairo Quintana (Movistar Team), Rudy Molard (Groupama-FDJ), Rigoberto Urán (Team EF Education First-Drapac), Bauke Mollema (Trek-Segafredo) e Mikel Landa (Movistar Team).

Il migliore degli italiani al via giunge diciannovesimo ed è l'infaticabile Vincenzo Nibali: il messinese, in gara soprattutto come gregario extralusso, giunge in un gruppetto a 51" in cui viaggiano anche Ion Izagirre e Michael Woods. Gap di 1'12" per Alberto Rui Costa, David De la Cruz e Ilnur Zakarin. Da segnalare una caduta in discesa che ha coinvolto Damiano Caruso, giunto al traguardo con quasi 10' di distacco.

Domani spazio ad una tappa alquanto simile a quella odierna come disegno: si parte sempre da Zarautz e si affrontano quattro gpm, l'ultimo dei quali termina a 5 km dal traguardo di Bermeo. Probabilissimo un nuovo sviluppo con uomini di classifica in azione e pronti a mettere in difficoltà i rivali diretti.
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