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Lappartient sul caso Froome: «Per me sarebbe meglio se non gareggiasse»

04.06.2018 09:41

La sentenza del Tribunale Antidoping dell’Uci sul caso Froome potrebbe tardare ancora ad arrivare e probabilmente non arriverà prima della conclusione del prossimo Tour de France. Ad affermarlo è il numero uno dell’UCI David Lappartient, intervistato dal quotidiano francese Le Parisien.

«Tutti hanno difficoltà a capire come dopo nove mesi non sia ancora andati avanti in questa vicenda. Ma questo problema è incredibilmente complesso, come mai ne abbiamo avuti nel mondo del ciclismo», spiega Lappartient precisando che non ci sia lassismo da parte del Tribunale dell’Uci ed evidenziando come il dossier di 1500 pagine presentato dalla Sky in risposta alla procedura per positività di Froome al salbutamolo nella Vuelta del 2017 richieda l’analisi di esperti che diano delle risposte chiare alla vicenda. «E bisogna rispettare la procedura, i diritti di Chris Froome e i nostri. E naturalmente tutto ciò richiede più tempo del previsto», insiste Lappartient.

Il punto di vista del presidente dell’Uci sulla vicenda è, però, chiaro: «Secondo me sarebbe meglio non partecipare alle corse. Se avesse fatto questa scelta, la situazione si sarebbe calmata e lui avrebbe potuto concentrarsi sulla sua difesa. Ma ha scelto di correre e rispettiamo la sua decisione».

Infine le preoccupazioni che questa vicenda possa lasciare degli strascichi sul mondo del ciclismo. «Quando si getta un nome in pasto al grande pubblico su vicende del genere ecco che automaticamente un ciclista viene visto come un dopato. Lui ha detto che non ha fatto nulla di sbagliato ma secondo l’opinione pubblica è un po’ colpevole. E questo non può che influenzare naturalmente l’immagine del nostro sport», conclude Lappartient.

Il caso, dunque, resterà aperto almeno per un altro mese con Froome che dovrebbe puntare alla conquista della maglia gialla nella prossima edizione della Grande Boucle, se Aso, l’ente che organizza il Tour de France, dovesse accettare la sua partecipazione alla corsa in giallo. Le indiscrezioni degli ultimi giorni indicherebbero come l’organizzazione sia contraria alla partecipazione del britannico alla prossima edizione della Grande Boucle, soprattutto alla luce del fatto che una sentenza sul caso della non negatività di Froome non dovrebbe arrivare prima di fine luglio, come indicato da Lappartient nell’intervista al quotidiano francese.

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