Professionisti

E anche quest'anno Peter seppe perderla

23.03.2019 21:25

Le nostre pagelle della Sanremo 2019: la lode del vincitore, l'usura di Sagan, il personal best di Valverde, la follia di Bonifazio


Julian Alaphilippe - 10 e lode
Sul Poggio c'è una squadra che impone un ritmo devastante per diversi velocisti, compreso Elia Viviani. Si tratta della squadra di... Viviani. Scommessona da numero bonus al Superenalotto, ma una scelta di campo: provarci con Julian Alaphilippe. Che infatti porta via il gruppetto buono sul Poggio. Ma poi non collabora in discesa, è matto, vuol far rientrare Gaviria o altri velocissimi rivali; e poi lascia scappare Trentin sul piano, è matto, vuol farsi anticipare sul più bello; e poi se la gioca in volata con Sagan o Naesen, è matto... "ma io non ci sto più, e i pazzi siete voi!", rischiare di perderla tre volte per vincerla una: tanto bastava. Prima monumento di una carriera già splendida ora che non è a un decimo di quel che sarà tra un paio di lustri; due settimane dopo la Strade Bianche, tra l'altro: le campagne napoleoniche erano meno efficaci di questo suo marzo...

Peter Sagan - 6
Stanco, usurato, non al meglio fisicamente anche se sempre sul pezzo dal punto di vista dello show (cfr. dichiarazioni ai microfoni Rai prima della partenza). Però com'è come non è, nel drappello giusto ci sta da Dio come sempre. Dalle parti del Poggio, diciamo verso la cima, partiamo però con la consueta domanda che ogni anno, in quel momento della corsa, abbiamo imparato a porci: "come la perderà stavolta?". La perde piazzandosi malissimo in vista della volata. Quarto, giù dal podio che sarebbe comunque un premio discreto per questa sua partecipazione con condizione un po' così. Ci riproverà, oh se ci riproverà.

Elia Viviani - 5
Rimbalzato malamente sul Poggio, arriva in parata con diversi compagni esultando per il successo di Alaphilippe. Sportivo, ma di sicuro era un'altra la festa che si aspettava di celebrare in Via Roma.

Niccolò Bonifazio - 8
La follia va premiata almeno qui, tanto ci pensa la vita reale a bastonarla. La sua discesa dalla Cipressa è un sublime monumento all'inutilità, e regala le palpitazioni più vivide della giornata.

Wout Van Aert - 7
È tuttora alle prime esperienze in queste corse, è tra i più brillanti sul Poggio, e tra i più attivi dopo, forse pure troppo, dato che non tocca strettamente a lui svenarsi per andare a chiudere su Trentin. Spende parecchio nell'occasione, e non gli rimane granché per provare a scalare un podio che sarebbe quasi clamoroso. Sesto è comunque un buon inizio per la sua relazione con la Classicissima.

Oliver Naesen - 7.5
Primo podio in una Monumento, e tanta gioia nonostante quella che tutto sommato resta una sconfitta. Piace comunque la sua attitudine, gioiosa, soddisfatta, appagata anche di una piazza d'onore.

Alejandro Valverde - 6.5
Non è la Sanremo la sua corsa del cuore, né quella in cui le sue gambe girano al meglio, ma oggi è presente, se la gioca, porta la sua bella maglia iridata non a prendere il sole accanto al Mar Ligure, ma a far mostra di sé nelle fasi calde. Una top ten che in assoluto aggiunge poco al suo palmarès ma che rappresenta, a quasi 39 anni, il suo miglior risultato sanremese: c'è ancora tempo (diciamo un decennio, mese più mese meno?) per crescere e migliorare ancora.

Dylan Groenewegen - 5
Impiccato già sulla Cipressa, rientra in qualche modo ma poi sul Poggio chiude come può (ovvero: staccandosi) questo suo primo tentativo. Dovrà lavorarci parecchio, se vorrà dire qualcosa di rilevante in futuro.

Vincenzo Nibali - 6.5
Chiedergli di ripetere il numero del 2018 sarebbe sadismo, però quando a un certo punto sulla Cipressa scorgiamo alla sua ruota Krists Neilands, è subito lacrimuccia. Ma si asciuga presto, poi la corsa si indirizza come deve, non è lui tra i più lesti a infilarsi nel gruppetto buono sul Poggio, ma ci rientra dopo, dimostrando voglia di esserci comunque. Chiude con un'ennesima top ten la classica teoricamente più lontana dalle sue corde. Buon 2019 anche a te, Vincenzo.

Michal Kwiatkowski - 7
Abbastanza indiavolato nel finale, anche se a occhio nudo non mostra la stessa forza accanita di Alaphilippe. Lotta coi denti per prendersi un podio che è ben meritato, ottenuto davanti anche a gente veloce che però dopo 300 chilometri non ha la sua stessa brillantezza.

Tom Dumoulin - 6
Con Michael Matthews non al top dopo il trauma cranico nizzardo, quasi quasi ci prova lui a essere la punta di diamante Sunweb; rientra come Nibali (anzi un po' prima) dopo aver perso il primo treno sul Poggio, poi però si crogiuola nell'inconcludenza mentre Bling, poco dietro, pagherebbe un paio di cambiali pur di avere a disposizione una sua trenata buona per chiudere sui battistrada. Ma non ci furono tempi e modi, diranno - con ragione - i posteri.

Greg Van Avermaet - 5
Tra i non vincitori della giornata, non nel senso dei 167 classificati in posizioni diversa dalla prima, ma in quello di quei corridori dai quali sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più di quanto poi effettivamente messo in strada.

Matej Mohoric - 7
Il Poggio, con quell'invitante discesa, lo chiamerà sempre all'opera, e prima o poi potrebbe anche portarsela a casa, una bella Sanremo. Per ora centra una top five, miglior risultato in una classica per lui fin qui.

Matteo Trentin - 6
Se dovessimo giudicare la sua presenza di spirito, sarebbe da 8, perché tra gli attaccanti del finale è quello che par crederci di più, non tirando indietro la gamba e anzi mettendosi dapprima a tirare in discesa, e poi provando il tutto per tutto con un anticipo ai 2 km. Per anni discuteremo (noi e pure lui tra sé e sé) se non sarebbe stato meglio aspettare la volata. Per fare magari quarto come a Bergen? Forse non peregrino allora quel suo gesto estremo, se sentiva di avere una gamba possibilmente tremolante contro quei blasonatissimi avversari.

Alberto Bettiol - 6
Dopo le belle prestazioni degli ultimi giorni lo aspettavamo a una prova gagliarda, e in effetti si fa vedere proprio nel momento topico, dando il la agli attacchi sul Poggio. Poi però finisce subito la birra, e resta solo schiuma: destinata a svaporare.

Fernando Gaviria - 6
Gli si dovrebbe chiedere di far di più di quanto facciano tutti gli altri velocisti del gruppo, ovvero resistere con quelli che vanno a giocarsi il successo (neanche uno sprinter tra loro)? Sarebbe forse un eccesso di severità, anche se si è più severi con quelli da cui ci si aspetta di più.

Fausto Masnada - 6.5
In rappresentanza dei 10 fuggitivi scegliamo lui, in quanto ultimo a cedere, ripreso a inizio Cipressa. Un bel torellino che ci mette sempre tanta grinta.

Novo Nordisk - 8
Ne manda 4 in fuga, cosa volete di più?
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!