Professionisti

Tour de Yorkshire, nella seconda tappa torna a sorridere Rick Zabel

03.05.2019 19:06

La seconda tappa del Tour de Yorkshire, la Barnsley-Bedale di 132 km, risulta particolarmente interessante dato che prevede, nel tratto centrale, il passaggio nel circuito del prossimo campionato del Mondo in terra britannica. Tragitto misto senza grosse fatiche di salita, per un finale che pare ancora scritto per i velocisti.

Quattro uomini prendono subito il comando delle operazioni: Thomas Stewart (Canyon DHB), Fabien Grellier (Total Direct Énergie), Jacob Scott (SwiftCarbon) e Christopher McGlinchey (Vitus Pro Cycling). Stewart si prende il primo traguardo volante di Pontefract (km 20.5), prologo del rientro sulla testa dei due uomini del Team Wiggins Le Col, il campione nazionale neozelandese James Fouché e il britannico Robert Scott.

Il vantaggio non è mai cospicuo, gravitando dai 2' sino al 1'20", un calo costante rotto dall'allungo di James Fouché sulla Côte de Lindley per i quattro punti del gpm al km 71. Accompagnati da un pubblico cospicuo dato il meteo inclemente e il giorno feriale, i corridori entrano nel circuito di Harrogate dove è posto, al km 84.5, il traguardo volante conquistato da Jacob Scott. Il gruppo controlla senza fatica, tenendo sempre a contatto gli attaccanti.

A 30 km dalla fine il gap è di 50". Dietro lavora principalmente la Roompot-Charles del capoclassifica Asselman, supportata dal Team Dimension Data. Il loro lavoro fa in modo che ai meno 20 km il disavanzo sia sceso a soli 25". Con il gruppo alle calcagna, il drappello di testa si sfalda a 17 km dall'arrivo; McGlinchey e Stewart proseguono l'avventura mentre gli altri quattro si rialzano attendendo il plotone.

Anche per i due superstiti, tuttavia, non c'è nulla da fare e stanno per essere riassorbiti a 9.5 km dalla conclusione quando, dal gruppo, si muovono il rientrante Pierre Rolland (Vital Concept-B&B Hotels), Paul Ourselin (Total Direct Énergie) e James Shaw (SwiftCarbon). Questo quintetto guadagna al massimo una decina di secondi; la loro avventura, però, ha termine a 4600 metri dalla conclusione.

CCC Team, Team Dimension Data, Hagens Berman-Axeon e Team Ineos lavorano nella fase finale, portando il gruppo alle battute finali. I sudafricani approcciano in testa il km conclusivo seguiti dai britannici e dalla nazionale di casa. A lanciare lo sprint è Rick Zabel; il tedesco parte da dietro e sorprende tutti, con una volata potente che gli permette di andare a vincere in maniera netta. Per il portacolori del Team Katusha Alpecin si interrompe un digiuno che durava dall'estate 2015 quando esultò al Tour of Austria.

Seguono nell'ordine d'arrivo Boy van Poppel (Roompot-Charles), Christopher Lawless (Team Ineos), Andrew Tennant (Canyon DHB), Daniel McLay (Gran Bretagna), Andreas Stokbro (Riwal Readynez), Jonas Van Genechten (Vital Concept-B&B Hotels), Michael Rice (Hagens Berman-Axeon), Cyril Barthe (Euskadi-Murias) e Connor Swift (Madison Genesis). Da segnalare una caduta a 200 metri dalla fine che coinvolge Kris Boeckmans, ma il belga della Vital Concept-B&B Hotels si rialza e conclude la tappa.

Mantiene la vetta della classifica il neerlandese Jesper Asselman (Roompot-Charles) con 1" su Rick Zabel. Appuntamento sabato per la terza tappa, la Bridlington-Scarborough di 132 km in cui si inizia a fare davvero sul serio, con cinque Gpm e la Côte de Grosmont con il 15% di pendenza.

Notizia di esempio
Five Rings of Moscow, il fuggitivo Kugaevskiy si prende tappa e maglia