Tour of California 2019

[restabs alignment=”osc-tabs-center” pills=”nav-pills” responsive=”true” text=”More”] [restab title=”Presentazione” active=”active”]Nel proliferare delle corse statunitensi di inizio anni 2000 tante hanno cercato di accreditarsi come la corsa più prestigiosa o importante. Ma se la gran parte delle prove sono collassate dopo poche edizioni, a prendersi lo scettro dell’intero Nord America è stato senza ombra di dubbio il Tour of California, diventata l’unica corsa a tappe al di là dell’Atlantico a far parte del World Tour.

Sette le tappe in programma, tre (o quattro) delle quali riservate alle ruote veloci. Non ci sarà quest’anno la cronometro, indi per cui a determinare la graduatoria finale saranno solamente le montagne. Il momento clou è chiaramente il penultimo giorno, con la nota ascesa di Mount Baldy, 8 km di salita all’8.4%. Può presentare diverse insidie l’abituale traguardo di Lake Tahoe, in una tappa senza lunghe salite ma costantemente ad alta quota.

Tredici le formazioni del massimo circuito presenti ai nastri di partenza, identico numero rispetto alla passata stagione, a cui si sommano cinque Professional e la nazionale statunitense. Per la classifica non c’è il pienone, ma comunque diversi nome saranno al via nel Golden State: detentori del titolo con Bernal, il Team Ineos ha David De la Cruz come leader accompagnato da un Gianni Moscon che deve ricostruire la forma, per cui appare difficile vederlo in lotta per la vittoria. Il vincitore del 2017 George Bennett è il leader del Team Jumbo-Visma mentre la EF Education First porta un terzetto niente male con l’ex vincitore Tejay van Garderen affiancato dal rientrante Rigoberto Urán e dal debuttante Sergio Higuita.

In gara c’è anche Richie Porte, ma con l’australiano della Trek-Segafredo non si sa mai che versione di sé mostrerà. Discorso che in parte vale per il connazionale Rohan Dennis, affiancato nella Bahrain Merida da Hermann Pernsteiner. Molto interesse desta Tadej Pogacar della UAE Team Emirates che, al pari del coetaneo Brandon McNulty della Rally UHC Cycling, possono ambire anche al massimo risultato.

Tra le principali rivelazioni del 2019 vi è sicuramente Maximilian Schachmann che nella Bora Hansgrohe si dividerà la leadership con il competitivo Felix Grossschartner. Prova invece l’ennesimo rilancio l’opaco Louis Meintjes (Team Dimension Data) mentre il Team Katusha Alpecin porta Steff Cras e Simon Spilak. Altri nomi sono quelli di Michael Storer (Team Sunweb), Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step), Riccardo Zoidl (CCC Team), Jesper Hansen (Cofidis, Solutions Crédits), Matteo Badilatti (Israel Cycling Academy), João Almeida (Hagens Berman Axeon) e Keegan Swirbul (Stati Uniti).

Il parterre dei velocisti è di tutto rispetto a cominciare dal’habitué per antonomasia Peter Sagan (Bora Hansgrohe). La principale minaccia per lo slovacco è rappresentata dalla Deceuninck-Quick Step con Fabio Jakobsen che dispone di un treno di lusso. Gli altri sprinter di grido sono John Degenkolb (Trek-Segafredo), Nacer Bouhanni (Cofidis, Solutions Crédits), Phil Bauhaus (Bahrain Merida) e Mark Cavendish (Team Dimension Data), che ha dichiarato di sentirsi finalmente apposto dopo i due anni complicati causa mononucleosi.

E ancora, nelle volate si cimenteranno Magnus Cort Nielsen (Astana Pro Team), Max Walscheid (Team Sunweb), Jasper Philipsen (UAE Team Emirates), Jens Debusschere (Team Katusha Alpecin), Kristoffer Halvorsen (Team Ineos), Szymon Sajnok (CCC Team), Travis McCabe (Stati Uniti), Sondre Holst Enger (Israel Cycling Academy) e Andrea Peron (Team Novo Nordisk). Tra gli altri nomi di un certo spessore al via meritano di essere menzionati Zdenek Stybar (Deceuninck-Quick Step), Mads Pedersen (Trek-Segafredo), Davide Ballerini (Astana Pro Team), Nathan Haas (Team Katusha Alpecin) e l’iridato under 23 a cronometro Mikkel Bjerg (Hagens Berman Axeon).

Tutto sommato cospicua la pattuglia italiana, composta da dieci elementi, il doppio rispetto a dodici mesi fa. Oltre ai già citati precedentemente, sono presenti Oscar Gatto e Daniel Oss nella Bora Hansgrohe chiamati al consueto lavoro a supporto di Sagan, Diego Rosa e Leonardo Basso che nel Team Ineos potrebbero anche ritagliarsi un discreto spazio, Matteo Fabbro (Team Katusha-Alpecin) che nel 2018 ben si comportò, Roberto Ferrari apripista nella UAE Team Emirates per Philipsen e Filippo Fortin, che occuperà il medesimo ruolo nella Cofidis, Solutions Crédits per Bouhanni.[/restab] [restab title=”Gara Donne”]Anche quest’anno confermata la gara femminile, con tre tappe che ricalcano le ultime tre della versione maschile. Giovedì la Ventura-Ventura di 96.5 km è per le velociste, venerdì la Ontario-Mount Baldy di 74 km vedrà le scalatrici darsi battaglia, sabato la Santa Clarita-Pasadena di 115.5 km ridarà spazio alle ruote veloci qui presenti.

Sedici le formazioni in gara, con la composizione delle rose ancora frammentaria. Tra le atlete che dovrebbero partecipare sono annunciate Kasia Niewiadoma (Canyon SRAM), Ashleigh Moolman (CCC Liv), Chantal Blaak (Boels Dolmans), Lizzie Deginan e Lotta Lepistö (Trek-Segafredo), Coryn Rivera (Team Sunweb), Arlenis Sierra (Astana Women’s Team), Lisa Brennauer (WNT Rotor), Elisa Balsamo (Valcar-Cylance) e Chloé Dygert (Sho Air Twenty20).[/restab] [restab title=”Startlist”]

[/restab] [restab title=”Albo d’oro”][/restab] [restab title=”La corsa in tv”]La corsa maschile verrà trasmessa tutti i giorni da Eurosport; nessuna copertura, invece, per la corsa femminile. Gli orari, i canali e i link di trasmissione sono rintracciabili nella guida tv di Cicloweb[/restab][/restabs]

 Le tappe