Mondiale juniores, dominio USA con Simmons. Italia d'argento con Martinelli

26.09.2019 16:49

Giornata fredda, ventosa e a tratti piovosa quella odierna nello Yorkshire, nella prima prova in linea dei Campionati del Mondo 2019. Gli juniores, impegnati sulla distanza di 148.1 km, si sono dati battaglia sin dall'avvio, in una gara caratterizzata da numerose cadute: tra i primi a finire giù è stato Andrea Piccolo, rientrato dopo 9 km di inseguimento solitario. Ad una settantina di km dalla conclusione è andato giù anche Edoardo Zambanini, ma nel suo caso la corsa era decisamente lanciata ed è stato per lui impossibile riportarsi sotto.

La prima fuga di giornata ha visto l'italiano Gianmarco Garofoli, il belga Alex Vandenbulcke, il tedesco Michel Hessmann, il norvegese Sakarias Koller Loland e il britannico Max Walker. Rimasti fuori, gli Stati Uniti iniziano allora un forcing deciso che annulla il tentativo appena entrati negli ultimi 100 km.

Sono proprio i nordamericani ad accendere la gara: prima, a 57 km dalla fine, creano un buco in pianura guadagnando in tre qualche metro. Un km più tardi, in un tratto in salita, gli statunitensi Magnus Sheffield e Quinn Simmons scattano in compagnia del britannico Lewis Askey, del ceco Pavel Bittner e dello spagnolo Carlos Rodríguez, costui ultimo a rientrare. La collaborazione tra loro è totale; lo stesso non si può però dire nel gruppo, con solo Germania e Italia che tentano di coalizzarsi.

E così, a 42 km dal termine quando si transita per la prima volta sotto il traguardo, il gap fra i cinque e il plotone ridotto ad una trentina di unità è di 37". Gli azzurri, con Alessio Martinelli e soprattutto con un encomiabile Andrea Piccolo, prendono le redini della situazione ricucendo il gap, arrivando a 33 km dalla fine all'imbocco dello strappo di Oak Beck con una quindicina di secondi.

Con il gruppo in forte riavvicinamento, Simmons decide di scattare sulla salitella: Bittner e Rodríguez cedono subito, gli altri due sulla seguente accelerazione in vetta. Dietro il lavoro di Piccolo termina proprio qui, lasciando Martinelli a lavorare in un plotone ora ridotto ad una ventina di unità; aumenta la pioggia e aumenta anche il vantaggio di Simmons, che ai meno 30 km torna ad avere mezzo minuto di vantaggio complice il totale disinteresse delle squadre, probabilmente non avvertite della presenza di un superstite della azione.

Il barbuto statunitense approccia il penultimo giro con ben 39" da amministrare, che incrementa oltre i 50" nel corso della tornata. L'Italia è sempre l'unica nazionale che cerca di provare qualcosa e, sul secondo passaggio sulla salitella di Oak Beck, scatta Alessio Martinelli; nessuno tiene la ruota del lombardo, dietro di lui si muovono l'altro azzurro Gianmarco Garofoli con il norvegese Vegard Stokke a ruota. Il duo, dove lavora solo l'italiano, si ferma dopo il consiglio ricevuto da un Davide Cassani posto a bordostrada.

La marcia di Simmons non conosce soste: il nativo del Colorado inizia la tornata conclusiva con 36" su Martinelli e ben 1'16" sulla ventina di unità ancora presenti nel plotone, dal quale subito dopo evade il neerlandese Enzo Leijnse marcato a ruota da un attento Gianmarco Garofoli. Simmons viaggia che è un piacere, altrettanto si può dire per Martinelli; sull'ultimo passaggio ad Oak Beck Garofoli si accorge della scarsa condizione di Leijnse e lo attacca, venendo però riassorbito nel falsopiano seguente.

Il controllo fra i due consente, ai meno 3.5 km, di rientrare a due nomi già citati, quelli dello statunitense Magnus Sheffield e del norvegese Vegard Stokke. Chi non ha il minimo problema è Quinn Simmons, che va a trionfare con pieno merito in perfetta solitudine: per gli Stati Uniti è il terzo oro nella categoria dopo quello di Greg LeMond nel 1979 e quello di Jeff Evanshire nel 1991, con l'ultima medaglia ottenuta in assoluto addirittura nel lontano 1993.

Dopo 56" giunge Alessio Martinelli che conquista un'ottima medaglia di argento: per il terzo anno consecutivo, dunque, l'Italia va a podio nella categoria, confermandosi come nazione sempre presente quando più conta dopo aver vissuto un inopinato digiuno fra il 2009 e il 2015.

La volata a quattro per la medaglia di bronzo a 1'33" premia l'inesauribile Magnus Sheffield, con il neerlandese Enzo Leijnse quarto, l'italiano Gianmarco Garofoli quinto e il norvegese Vegard Stokke sesto. Lo sprint del gruppo a 1'45" premia il britannico Alfred George sul danese Fredrik Wandahl, sul ceco Jakub Boucek e sul belga Milan Paulus, con Antonio Tiberi tredciesimo.

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