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Alaphilippe, ma ci sei o quasi ci rifai?

07.10.2020 17:27

Julian esulta ancora troppo presto e "riprova" a farsi bruciare al colpo di reni: ma stavolta gli va bene, sua una grande Freccia del Brabante su Van der Poel e Cosnefroy. Colbrelli, Bagioli e Covi nei 10


Torna lo spettacolo incommensurabile delle classiche del nord, quelle dei muri e del pavé, e oggi alla Freccia del Brabante ci siamo beati di una sessantina buona di chilometri di spettacolo assoluto sulle rampette intorno a Overijse, una sfida titanica fra Julian Alaphilippe e Mathieu Van der Poel, con l'inserimento del sempre più solido Benoît Cosnefroy e una presenza non banale di italiani, con un Sonny Colbrelli sempre a proprio agio in questa gara, un Alessandro Covi che sorprende per intraprendenza e un Andrea Bagioli che conferma la propria consistenza.

E sul finale, di nuovo lo stesso brivido che abbiamo provato a Liegi domenica: Alaphilippe vince, sta per vincere, in pratica ha vinto, ma esulta con un attimo d'anticipo. Ma quel che nella Doyenne era riuscito a Primoz Roglic, non è venuto oggi a Van der Poel, che ha sprintato in maniera disagevole (trovatosi chiuso dopo aver tirato praticamente da solo l'ultimo chilometro) e il suo colpo di reni l'ha lasciato a pochi centimetri dal successo. Ma subire un'identica beffa per due volte in tre giorni sarebbe stato oggettivamente troppo per il Campione del Mondo...

 

Alaphilippe accende presto la corsa
Partenza a Leuven, arrivo a Overijse, in mezzo 197 km e 22 muretti, e in più un arrivo posto su una rampa (il muro di Schavei, da ripetere tre volte prima dell'ultima). Dopo 5 km di gara è partita la fuga che avrebbe caratterizzato parte della corsa: Juraj Sagan (Bora-Hansgrohe), Clément Chevrier (AG2R La Mondiale), Michael Storer (Sunweb), Andrea Peron (Novo Nordisk) e Thomas Sprengers (Sport Vlaanderen-Baloise), a cui si è aggiunto più avanti Mattias Skjelmose Jensen (Trek-Segafredo). Il vantaggio dei sei ha sfiorato i 5' dopo un'ottantina di chilometri, poi ha iniziato dolcemente a declinare.

Rimaneva appena un minutino ai battistrada nel momento in cui, sul muro di Hertstraat ai -60, Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step) ha ufficialmente aperto le ostilità in gruppo. All'iridato hanno risposto tra gli altri (una decina di uomini) il suo compagno Andrea Bagioli e poi Michal Kwiatkowski e Luke Rowe (Ineos), ma non Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix), che sulle prime è stato un po' sorpreso, salvo poi rifarsi prepotentemente sotto tre chilometri dopo. Ma l'avanguardia del gruppo è a sua volta rientrato a stretto giro, riplacando la situazione per un altro tratto.

La fuga è stata ripresa ai -40 (Peron e poi Chevrier in realtà avevano mollato qualche chilometro prima), e subito è partito un contropiede con Marcus Burghardt (Bora), Tosh Van der Sande (Lotto Soudal) e Laurens Huys (Bingoal-Wallonie Bruxelles), ma di nuovo la Deceuninck ha ricucito tenendo nel mirino il terzetto, e ai -34 sul muro di Moskesstraat, molto duro, Alaphilippe ha riattaccato insieme al compagno Zdenek Stybar. Stavolta però Van der Poel non ha perso tempo e si è portato subito sul Campione del Mondo, rilanciando e facendo fuori Stybar: la coppia dei favoriti al comando della corsa, Tim Wellens (Lotto) a provare a inseguire ma senza successo.

Ai -31 ci ha provato Omar Fraile (Astana), tampinato da un brillante Sonny Colbrelli (Bahrain-McLaren) e da Benoît Cosnefroy (AG2R), e in effetti i due al comando erano a vista, pochi secondi a ballare, e a 28 dalla fine si è consumato il ricongiungimento. Il gruppo non ha certo mollato, con la CCC a menare forte (Alessandro De Marchi si è votato alla causa di capitan Matteo Trentin), e si è riportato a una decina di secondi: la misura adatta a una sparata che permettesse a qualcuno di rientrare sul penultimo Schavei, ai -23, ed è stato ancora Kwiatkowski a mettersi le gambe in spalla e a riportarsi dentro con una sparata delle sue, a portare a 6 il numero di componenti del drappello di testa.

Ai -20, altri rientri, e tra questi Alessandro Covi (UAE Emirates) e Dries Devenyns (Deceuninck), che subito sono partiti in contropiede, raggiunti da Warren Barguil (Arkéa-Samsic) e Petr Vakoc (Alpecin), ma un nuovo ricongiungimento era dietro l'angolo, in una situazione sempre fluida. Ai -17 nuova botta di Alaphilippe sull'Hertstraat, e a rispondere i soliti: Colbrelli, Van der Poel. Sonny si è fatto sorprendere un attimo sul piano successivo, ma subito si è rifatto sotto con Covi, Kwiatkowski, Cosnefroy e Devenyns.

 

Il momento della verità: con Julian c'è Mathieu, e si aggiunge Benoît
Sull'ultimo Moskesstraat ai -11 Alaphilippe ha messo tutti in croce, ma Van der Poel ha risposto presente; Cosnefroy si è rifatto sotto dopo il muro, Colbrelli e Covi son rimasti a metà provando a rientrare, Kwiatkowski e Devenyns hanno alzato bandiera bianca. Ai -9 Cosnefroy ha provato a sorprendere i due colossi sul muro di Holstheide, ma ovviamente non gli hanno dato spago. Poco dietro, Colbrelli, più di un Covi al limite, disperatamente provava a rifarsi sotto, ma quei pochi secondi gli sarebbero risultati incolmabili. Da dietro sono rientrati diversi corridori, tra i quali Dylan Teuns (compagno proprio del bresciano in Bahrain), il quale si è messo d'impegno a tirare per tentare l'improbabile ricucitura. Gli inseguitori in effetti si sono riavvicinati, ma ormai i tre di testa erano già proiettati verso lo sprint sul muro di Schavei.

Dopo una lunga trenata di Mathieu, ai 200 metri Cosnefroy ha impostato per primo lo sprint alla transenna, Alaphilippe alla sua sinistra, MVDP un po' chiuso dietro ai due. Julian è uscito forte accanto al connazionale, si è fiondato sulla linea d'arrivo, Mathieu alle sue spalle scartava scomposto, lo affiancava a propria volta, si produceva in un potente colpo di reni mentre quello esultava ancora una volta (cfr. Liegi) con un attimo di anticipo. Nuova beffa per Alaphilippe? Terrore negli occhi di Julian, ma no, stavolta i centimetri gli son bastati, sufficienti per vincere questa vibrante Freccia del Brabante, riscattare la delusione di domenica, vendicarsi di Van der Poel che qui lo battè un anno fa, e fare un sospirone di sollievo subito dopo lo sprint, e subito prima di realizzare di aver così ottenuto la sua prima vittoria con l'arcobaleno indosso.

Per Cosnefroy l'onore di condividere il podio con due elementi del genere; nel gruppetto dietro, Sonny Colbrelli si è preso l'amaro legno del quarto posto davanti a Barguil, Kwiatkowski, Bagioli (settimo), Anthony Turgis (Cofidis, Solutions Crédits), Covi (nono) e Devenyns. Tre italiani in top ten, due dei quali molto giovani, e per i nostri colori l'occasione di un mezzo sorriso stavolta c'è.
Notizia di esempio
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!