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CPA, Bugno risponde alle critiche e rilancia: "Dal 2022 voto elettronico per i corridori, che da sempre difendiamo senza conflitti d'interessi"

10.11.2020 23:19

In un comunicato del CPA oggi Gianni Bugno, presidente del sindacato internazionale dei corridori, prova a stemperare un po' delle polemiche che hanno animato le ultime settimane di gara, e tanto per cominciare ringrazia gli organizzatori, dei quali ammira "impegno e coraggio nel non fermarsi nonostante le difficoltà dell'emergenza mondiale". Dopo avero sottolineato l'impegno (destinato a proseguire) volto a migliorare la sicurezza per i ciclisti, e dopo aver fatto un appello ai media per "un'informazione responsabile, etica e che serva a creare valore e non a dividere in una fase così delicata", Bugno va al punto dolente del momento: la nascita di un nuovo movimento sindacale, di matrice anglosassone-nordeuropea, animato da corridori che evidentemente non si sentono rappresentati dal CPA.

"Non è mio compito giudicare, quel che è certo è che manager e procuratori per la natura della loro professione e del loro personale profitto rappresentano solo i corridori sotto la loro ala. Il CPA invece vuole rappresentare tutti i corridori allo stesso modo. Grazie al CPA e al CPA WOMEN tutti i ciclisti e le cicliste hanno la stessa voce. Il CPA è composto da associazioni nazionali democratiche, per lo più fondate da ex corridori. È il miglior modo per essere vicini agli atleti nei singoli contesti nazionali e il nostro ordinamento da sempre prevede che ciascun singolo corridore possa esprimere il proprio voto in occasione delle elezioni. Finora era possibile per i corridori votare solo fisicamente, ma ci siamo adeguati al voto elettronico che sarà possibile in sicurezza dalle prossime elezioni in programma nel 2022": con questo annuncio il monzese prova a smorzare una delle più forti questioni generatrici di malumori, ovvero quella relativa al voto da parte dei corridori.

Prosegue ancora Bugno: "Noi da anni ci battiamo per ottenere miglioramenti a tutti i livelli per la professione del ciclista, abbiamo a cuore le sorti dei corridori, la loro rappresentatività e sicurezza. Sappiamo quanta energia e lavoro ci vogliano per ottenere piccoli miglioramenti. Ogni membro del consiglio direttivo del CPA sta dando il massimo per rappresentare i corridori, in quest'ultimo anno molto difficile a causa della pandemia sanitaria e alla conseguente crisi economica che stiamo vivendo lo abbiamo dimostrato. Evitando, per esempio, che alcune squadre si sottraessero agli impegni presi con i propri dipendenti. Lo dimostriamo andando da anni alle corse più importanti e mettendoci la faccia nei momenti critici, quando sono i fatti e le decisioni sul campo che contano e non le critiche di chi non è mai entrato in gioco"; la stilettata prima della chiusa ecumenica ma fiera: "I problemi si possono risolvere, i cambiamenti prendere in considerazione, ma sempre in democrazia. Siamo sempre stati aperti a nuovi membri e a nuove idee, mantenendo però la schiena dritta e senza cedere a compromessi, senza ammettere conflitti di interesse, perchè il nostro unico scopo è operare per il bene di tutti i corridori. Con i nostri sondaggi, le chat su telegram, le riunioni su zoom i corridori possono partecipare in prima persona ed esprimere direttamente le proprie opinioni. Noi ascoltiamo la voce di tutti e diamo voce a chi non ne ha. Orgogliosamente, siamo e continueremo a essere i portavoce di tutti i corridori».

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