Donne Élite

Amstel Vos Race, Marianne colpisce ancora

18.04.2021 12:37

La fuoriclasse della Jumbo-Visma vince la classica di casa davanti a Vollering e Van Vleuten; quinta Paladin, ottava Longo Borghini



A quasi 34 anni Marianne Vos continua ad arricchire il proprio palmarès con successi di grandi prestigio: dopo il successo alla Gent-Wevelgem di tre settimane fa, la fuoriclasse del Team Jumbo-Visma oggi si è aggiudicata anche la Amstel Gold Race, una prova che non si disputava durante i suoi anni d'oro ma che ha comunque fatto in tempo ad aggiungere alla propria bacheca dei trofei. Magari oggi Vos non è più dominante come un tempo su tutti i terreni, ma una volata di un gruppo ristretto continua ad essere praticamente senza storia.

Quest'anno gli organizzatori sono stati costretti a stravolgere il percorso a causa della pandemia, e così l'Amstel Gold Race si è corsa interamente in circuito con la salita del Cauberg da affrontare ben sette volte. Fin dai primi due giri c'è stata battaglia e selezione in gruppo, ma la prima accelerazione vera da parte delle big è stata portata da Annemiek van Vleuten a circa 36 chilometri dall'arrivo, quando in testa alla corsa s'è formato un drappello di una ventina di unità. Tra le favorite la grande assente era la campionessa del mondo Anna van der Breggen, reduce da un po' di raffreddore nell'ultima settimana.

A 24 chilometri dal traguardo dalle battistrada hanno allungato Pauliene Rooijakkers e Grace Brown, con quest'ultima che è poi rimasta da sola al comando ai meno 15: la forte passista australiana della BikeExchange è sempre pericolosissima quando si muove così ed i 25" che era riusciti a guadagnare potevano diventare anche decisivi. Invece stavolta il gruppo delle big è riuscito ad organizzarsi ed è andato a chiudere a 2500 metri dal traguardo proprio ai piedi dell'ultima ascesa del Cauberg.

Sull'ultima ascesa di giornata è stata Annemiek van Vleuten la prima scattare, ma nel tratto più duro della salita sono emerse Katarzyna Niewiadoma ed Elisa Longo Borghini che hanno fatto la differenza e guadagnato parecchio rispetto a tutte le altre. Nell'eventuale volata a due sulla carta non c'era storia, e per una volta la campionessa italiana ha deciso di mettere a freno la propria generosità lasciando che fosse la polacca campionessa uscente a fare l'andatura: Niewiadoma probabilmente non si sentiva così forte oggi e anche lei ha scelto di non spingere a tutta, ed a ringraziare sono state quindi le inseguitrici che sono tornate sotto a 350 metri dall'arrivo.

Alla fine è stata volata di un gruppetto di 10 atlete ed indiscutibile è stata la vittoria di Marianne Vos che si è permessa addirittura di alzare le braccia in segno di esultanza con un po' di anticipo, e dando a Demi Vollering l'illusione di potersi vendicare della beffa patita alla Freccia del Brabante: stavolta però non c'è neanche stato bisogno del fotofinish, Vos era nettamente davanti alla portacolori della SD Worx che si è dovuta accontentare di un altro secondo posto. Il tripudio neerlandese è stato completato dal terzo posto di Annemiek van Vleuten, oggi meno brillante di altre volte.

La migliore delle italiane al traguardo è stata Soraya Paladin, quinta e preceduta dall'australiana Amanda Spratt; Elisa Longo Borghini invece si è piazzata ottava, dietro a Mavi Garcia (Alé) e Cecilie Ludwig, ma davanti ad Ashleigh Moolman ed un'arrabbiata Kasia Niewiadoma.
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