Professionisti

Woods cresce, Thomas crasha

01.05.2021 16:43

Sull'uggioso arrivo in salita di Thyon 2000 Geraint Thomas in ottima luce (scivolone finale a parte) e vicino al successo del Romandie. Tappa e maglia vanno però a Michael Woods


A fine mese Geraint Thomas compirà 35 anni, ma sembra ben lontano dalla conclusione delle sue vicende agonistiche: dopo una partenza sonnacchiosa alla Tirreno-Adriatico e un podio in difesa alla Vuelta a Catalunya, il vincitore del Tour 2018 offre la prima grande prestazione stagionale in salita al Tour de Romandie, sul molto impegnativo arrivo di Thyon 2000 che, combinato con la crono di domani a Freiburg, risulterà decisivo per la definizione del vincitore finale della corsa, anche se col risultato odierno il gallese si mette in ottima posizione per la vittoria finale; non è leader solo per uno scivolone abbastanza sfortunato mentre sprintava contro un coraggioso Michael Woods per il successo di tappa, una perdita di presa sul manubrio che l'ha fatto ruzzolare per terra e poteva costargli molto caro in termini di danno fisico, e invece gli ha fatto "solo" perdere secondi, anche se in maniera non definitiva.

La giornata più dura del Tour of Romandie lo è stata anche a livello metereologico: per evitare di trasformare una giornata dura in una giornata disastrosa, l'organizzazione ha pensato di anticipare di due ore la partenza, fidandosi ciecamente delle previsioni meteo che vedevano un aumento del rischio di neve nel tardo pomeriggio: d'altronde oggi si è arrivati oltre i 2000 metri di quota.

La fuga di giornata vedeva un mix di uomini portati e meno per la salita: ci sono Josef Cerny (Deceunick - Quick Step), Mads Würtz Schmidt (Israel Start-Up Nation), Matthew Holmes, Kobe Gossens (Lotto Soudal), Simone Petilli (Intermarché - Wanty - Gobert), Simon Pellaud (Swiss Cycling), Magnus Cort Nielsen (EF Education - Nippo). Vista l'assenza di veri scalatori la fuga prende margine fino a 5' e più, nonostante la vicinanza in classifica di Cort Nielsen e Gossens, distanti da Soler non più di 1'30".

Sul duro anello a partire da Sion che prepara alla salita finale, con le lunghe scalate di Anzére e Suen, è la Movistar a sobbarcarsi l'onere di tenere il giusto passo per avvicinare la fuga. Le condizioni, come si prevedeva, si fanno sempre più difficili sulla vetta di Suen, con l'organizzazione che è costretta a neutralizzare la prima parte della discesa per nebbia. Chiaramente c'è selezione, con Würtz Schmidt che perde le ruote della fuga e il gruppo che si dimezza. La particolare situazione poi favorisce di molto la fuga, che ha una "pace car" decisamente meno rigorosa di quello del gruppo, portando il vantaggio da 3'30" allo scollinamento a sfiorare 6'. Ma con più di 20 km di salita finale, al 7,6% medio, non è sufficiente.

All'inizio della salita di Thyon 2000 le cose si fanno già chiare sullo stato della fuga, con Cort Nielsen e Petilli che restano soli al comando. Il danese è in condizione superlativa, tant'è che ai -9 accelera e stacca il lecchese, nella speranza di riuscire a mantenere margine sul gruppo che adesso è comandato dagli Ineos. Il ritmo però è ancora lento ed è dunque Marc Soler in prima persona, a spronare all'accelerazione a meno di 8 km all'arrivo. In realtà tutti coloro che hanno veramente la condizione aspetteranno l'ultimo quarto di salita per muoversi, anche perché tra le condizioni meteo e la lunghezza della salita la selezione si fa praticamente da sola.

Lo stesso Cort Nielsen si accorge di peccare di superbia e scoppia, verrà poi ripreso ai -4 prima da Petilli e poi dalle avanguardie del gruppo. Dove quando Rohan Dennis si sfila, si rompe totalmente l'equilibrio: è Michael Woods ai -6 a scattare deciso in reazione a un attacco di Lucas Hamilton (Bike Exchange), inseguito da un altro australiano, l'arzillo Ben O'Connor (Ag2r - La Mondiale). Il leader Soler soffre abbastanza e non risponde. Ma le mosse migliori le sta per preparare Geraint Thomas, che ai - 5 parte dal gruppo saltando prima un ottimo Fausto Masnada (Deceuninck - Quick Step), poi Hamilton e O'Connor, per arrivare su Michael Woods quando mancano 2,5 km all'arrivo.

A questo punto il gallese non ha bisogno di strafare: fa il passo, Woods a pari tempo non costituisce un pericolo per la generale. I due mantengono margine con gli altri per arrivare a giocarsela allo sprint, dove Thomas commette un errore in volata: perde all'improvviso l'impugnatura e scivola rovinosamente per terra, con Woods (che comunque era già ben avviato verso il successo) che può dunque esultare per il suo secondo successo stagionale e domani potrà anche fregiarsi di indossare la maglia di leader.

Thomas riparte con molta fatica, tant'è che verrà passato anche da O'Connor che giunge a 17" (mentre Thomas è a 21"). Seguono poi alla spicciolata Lucas Hamilton a 34", Masnada a 37", Richie Porte (Ineos) e Ion Izagirre (Astana) a 42", Damiano Caruso (Bahrain - Merida) a 52" con Soler alla sua ruota.  Gli altri sono molto più distanziati, con gli olandesi Wilco Kelderman (Bora-Hansgrohe) e il giovane Thymen Arensman (DSM) ad 1'57", e Simone Petilli che chiude dodicesimo a 2'20": coraggio Simone Petilli, primo o poi la prima vittoria da professionista arriverà.
Delude abbastanza Sepp Kuss, tredicesimo a 2'45", ma in Jumbo non ride neanche Steven Kruijswijk arrivato a 5'53". Ci vorrà molto per far carburare il motore anche di Miguel Angel Lopez, oggi arrivato a 15 minuti, mentre non fa più notizia Chris Froome nelle retrovie a più di 33 minuti.

Come abbiamo anticipato, la leadership di Woods in vista dell'ultima crono di Freiburg è abbastanza formale: 11" soli lo separano da uno specialista come Thomas, pur in una crono breve e non da puri (ci sarà anche un muro in pavè a inizio prova, 800 metri al 13,3%) sono una sentenza. Né dietro Thomas, pur con una classifica corta, sembrano esserci minacce spaventevoli: tra il terzo O'Connor a 21" ed il nono Damiano Caruso ad 1'04" la lotta è aperta per un gradino del podio, anche se l'ipotesi doppietta Ineos con un Richie Porte oggi affaticato ma coriaceo che ha soli 36" di ritardo da Woods è abbastanza accreditata.
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