Ciclocross

Obiettivo Fayetteville: i favoriti tra gli juniores

26.01.2022 12:43

A pochi giorni dai Mondiali di cross statunitensi analizziamo i pretendenti alla maglia iridata e a un posto sul podio. Tra i ragazzi sarà lotta tra baby-fenomeni con David Haverdings vs. Yordi Corsus. Italia azzerata dal Covid


David Haverdings
Non siamo ai livelli del dominio di Backstedt, ma poco ci manca. Solamente tre le sconfitte stagionali finora, l'ultima risalente a Boom, inizio dicembre, a fronte delle sedici vittorie. Una percentuale che dice tutto sul fenomenale neerlandese, che si propone come il nuovo volto del cross e della multidisciplina (pratica anche MTB e strada, infatti). A inizio anno ha dovuto combattere perlopiù con Dockx, poi con i francesi e gli altri belgi, ma ne è uscito quasi sempre vincitore, su qualsiasi terreno. Spesso gli avversari sono riusciti a tenergli testa per un giro, ma poi lui ha continuato a stampare tempi da marziano mentre i rivali si abbassavano a intermedi più umani, fino ad accumulare ritardi superiori al minuto. In talune occasioni, al contrario, come ad esempio Hamme, ultima gara prima del Mondiale per gli junior, se l'è dovuta sudare fino all'ultimo, ma poi è riuscito a timbrare il cartellino. Nonostante tutti questi trionfi arriva alla rassegna iridata senza alcun titolo, dato che il campionato nazionale si terrà la prossima settimana e quello europeo lo ha perso in favore di Aaron Dockx. La pressione potrebbe quindi essere il suo problema principale, assieme a un certo belga che negli ultimi tempi sta volando.

Yordi Corsus
Proprio lui, un primo anno tra l'altro, il belga di cui si parlava sopra. Capace di prendersi lo scalpo di Haverdings a Boom, nelle ultime due gare è arrivato primo e secondo. Il successo lo ha ottenuto nel BK, in quel di Middelkerke, dominando dal primo giro una prova che presentava una startlist di altissimo livello; poi, dopo aver saltato Flamanville, ha combattuto sino all'ultimo metro del Flandriencross contro Haverdings, cedendo al neerlandese solo nel finale. Insomma, il miglior avvicinamento possibile al Mondiale per lui che nel periodo natalizio aveva avuto un piccolo calo delle prestazioni segnato da partenze pessime e buoni recuperi nelle tornate conclusive, il che faceva presagire che qualcosa in serbatoio fosse rimasto. Domenica partirà senza obblighi di vittoria nonostante la maglia che indossa, il tutto a suo vantaggio.

Aaron Dockx
Tocca ora al numero tre della stagione, colui che almeno fino a fine novembre si contendeva la palma di miglior junior al mondo con Haverdings. Dopo un momento di défaillance a dicembre, culminato con il ritiro a Namur e il diciottesimo posto a Dendermonde, gare che hanno messo in luce la sua difficoltà nelle prove fangose o estremamente dure, si è dato una scossa a cavallo tra 2021 e 2022, non uscendo più dalla top 4 nelle gare seguenti e ottenendo la medaglia d'argento al campionato nazionale. Purtroppo per lui, però, non sembra in grado di sfidare ad armi pari né Corsus né tantomeno Haverdings e un argento/bronzo appare come il massimo a cui possa ambire.

Louka Lesueur
Una costante negli ordini d'arrivo delle corse più prestigiose, il francese avanza la propria candidatura al podio forte del titolo nazionale, conquistato contro una concorrenza non eccelsa ma comunque di buon livello, e del secondo posto a Flamanville davanti a Luca Paletti (l'italiano, così come Scappini e Cafueri, non sarà al via causa Covid ed è per la nostra nazionale un'occasione persa di ottenere un metallo, seppur improbabile; le speranze di medaglia sono riposte in Federica Venturelli). Rispetto ad altri contendenti non ha avuto picchi altissimi, ma ha sempre mantenuto un rendimento uniforme.

Nathan Smith
Dominatore incontrastato della scena britannica, le poche volte che si è presentato ai nastri di partenza dei cross belgi ha ben figurato. Podio a Dendermonde e Zolder (e pure a Tabor), la prestazione migliore la stava offrendo a Namur, prima che un problema lo colpisse costringendolo a mollare la ruota di Haverdings e venir sorpassato da altri undici atleti, terminando così la gara tredicesimo. Il ritiro gli ha impedito di indossare la maglia di campione britannico, ma sicuramente in Arkansas avrà buone probabilità se non di ottenere la maglia iridata, almeno di un podio.

Jack Sprenger
Il padrone di casa, campione panamericano. Per la maggior parte della stagione ha corso e vinto negli Stati Uniti e a Natale si è concesso una capatina in Europa per fare esperienza in vista del Mondiale. Due volte sul podio e sesto a Baal, un ruolino di marcia invidiabile per molti. Un po' come nel caso di Ava Holmgren tra le ragazze, il fattore campo potrebbe fare la differenza e giocare a suo favore, ma le chance di podio non sono elevate.

Viktor Vandenberghe
L'altro gioiellino belga, dopo Corsus. Anche lui sarà della partita pure a Hoogerheide il prossimo anno, dato che è un 2005. Da novembre in poi non è mai uscito dai migliori sei e come il coetaneo e connazionale ha dimostrato un'ottima tenuta e una sapiente gestione delle energie. Nonostante la leggera delusione del campionato nazionale (solo quarto) può reclamare un posto tra i favoritissimi.

Jan Christen
Inserito più come auspicio che come risultato di una mera questione numerica e di risultati (va detto però che arriva da una striscia di tre vittorie consecutive, anche se in competizioni minori). Il campione nazionale svizzero è un piccolo fenomeno e ha il talento per sorprendere tutti al Mondiale, anche se in stagione è stato ininfluente per ciò che riguarda le piazze importanti.

Non si trovano nel novero dei favoritissimi, ma anche il belga Kenay De Moyer (secondo a Namur e in generale ottimo piazzato), il francese Corentin Lequet (terzo nel Citadelcross), il ceco Vaclav Jezek e l'altro fiammingo Wies Nuyens (la sorpresa del campionato belga insieme a Ferre Urkens, che però non ci sarà per le solite motivazioni) possono ambire a qualcosa di rilevante.
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