Ciclocross

La leggenda di Marianne, la favola di Silvia

29.01.2022 23:26

Mondiali di Fayetteville, Vos piega Lucinda Brand in uno sprint a due, ottavo titolo per lei. Il terzo posto è azzurro, una splendida Persico distanzia tutte le altre avversarie e conquista il bronzo. 14esima Eva Lechner


Definizione di leggenda tratta dal dizionario: Racconto di argomento per lo più religioso o eroico, in cui fatti e personaggi, quando non siano immaginari, risultano amplificati e alterati dalla fantasia e dalla tradizione, in una duplice esigenza di esaltazione e di esemplarità. Definizione ciclistica di leggenda: Marianne Vos. Sì, perché non esitono altri termini adeguati per poter descrivere chi ha appena raggiunto il proprio tredicesimo oro ai Mondiali tra strada, pista e ciclocross, raggiungendo quota otto in quest'ultima disciplina e sorpassando il mito belga Eric De Vlaeminck, fratello di Roger, che deteneva il record di sette maglie iridate. Altrettanti applausi vanno alla seconda, Lucinda Brand, la quale ha lottato per quasi 55 minuti contro quella che è probabilmente la più forte ciclista mai nata, arrendendosi solo in volata. E poi, da questo Mondiale iniziato ieri con l'oro del team relay, un'altra gioia inattesa e immensa per l'Italia: Silvia Persico medaglia di bronzo al termine di una sfida appassionante con Ceylin Del Carmen Alvarado.

Partendo dall'inizio, le favorite erano proprio Brand e Vos, le potenziali outsider Blanka Kata Vas, Alvarado, Persico, Sanne Cant e Yara Kastelijn. L'ottimo scatto di Ceylin permette all'iridata di Dubendorf di prendere in testa la discesa, con a ruota Brand e Van der Heijden; poi Marianne, attardata da una mezza caduta a pochi metri dal via e le italiane Lechner e Persico ben piazzate. Lucinda tenta di approfittare dell'errore di Vos e attacca immediatamente. Alvarado e la portacolori della Jumbo rispondono presente, mentre l'ungherese Vas affonda e Kastelijn, Bakker, Rochette e Persico inseguono a 10".

Brand continua imperterrita a mantenere il ritmo altissimo, ma Silvia, con una sparata mostruosa sulla salita, rientra sul terzetto di testa. Il quartetto di fatto non si forma mai, dato che subito dopo l'aggancio dell'italiana la campionessa del mondo uscente rilancia l'azione e costringe Alvarado a perdere metri. Marianne non attende altro e balza alla ruota della connazionale, mentre l'azzurra rimane a 5/6" dalla caraibica. Nella terza e quarta tornata Lucinda continua a spingere sull'acceleratore, consapevole che una gara tirata possa bagnare le polveri ad una Vos altrimenti imbattibile. Inspiegabilmente, però, una volta visto che l'andatura imposta non scalfisce minimamente la campionessa neerlandese, Brand rimane davanti senza chiedere il cambio, se non con una sbracciata al termine del terzo giro.

Solo con l'inizio della quinta e terz'ultima tornata, in corrispondenza dell'aggancio tra Persico e Alvarado nella lotta per il bronzo, Vos passa in testa. Nel sesto giro Lucinda effettua il controsorpasso e sulla salita Marianne lancia il primo vero attacco della giornata, trovando Brand preparata e reattiva. Dopo altri rilanci da parte di entrambe si arriva sul rettilineo finale con una situazione così delineata: Brand e Vos in testa, a 40" Persico e Alvarado, a 1'10" Bakker e Kastelijn.

Marianne ritenta lo scatto in salita, ma trova ancora una volta la reazione immediata di Lucinda. Le due iniziano una fase di studio condito da surplace e da spallate, mentre Persico, dopo la caduta di Alvarado, viaggia in solitaria verso un terzo posto che solamente un paio di mesi fa sarebbe stato inimmaginabile, a conferma della crescita esponenziale della crossista gestita dal team di Luca Bramati. Il duo di testa si giocherà la maglia iridata allo sprint. Brand prende in testa l'ultima curva, si lancia nel primo tratto di rettilineo in leggera discesa ma la potenza di Vos è troppo anche per lei.

Marianne coglie l'ottavo titolo in carriera, Lucinda l'argento e Persico (a 51") un bronzo tanto clamoroso quanto insperato; la top five prosegue con Alvarado, tornata su livelli accettabili ma non ancora ottimi, e Kastelijn, a proprio agio su un percorso per crossisti potenti e senza insidie tecniche (entrambe a 1'04" dalla campionissima); Bakker è sesta con lo stesso tempo delle citate, davanti a Rochette, felicemente settima (a 1'39") e a Clauzel (ottava a 1'59"); Van der Heijden (a 1'59") e Cant (a 2'12") completano la top ten, l'altra italiana Eva Lechner conclude al quattordicesimo posto.

Domani il programma prosegue con juniores uomini alle ore 18.00, donne under 23 alle 20.00 e uomini élite alle 21.30, con la sfida fra Belgio, Pidcock e Van der Haar.
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