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Ben O'Connor, talento e coraggio in salita

23.03.2022 17:44

Azione vincente dell'australiano sul primo arrivo in salita della Volta a Catalunya. Ben saluta il gruppo a 7 km dall'arrivo e resiste ai molteplici tentativi di rimonta. Bene Ciccone che sale quinto in classifica


Ben O'Connor non si smentisce: l'australiano della AG2R Citroën non ha paura ad anticipare e il suo attacco in solitaria ai -7 fa il vuoto. A nulla servono i numerosi attacchi dietro di un gruppo tanto folto quanto disorganizzato, in cui nessuno riesce a fare davvero la differenza. Tra i più attivi il giovanissimo Ayuso della UAE, Giulio Ciccone appare in grande crescita. Intanto, i malanni di stagione si fanno sempre più diffusi e mietono vittime illustri: apparsi in seria difficoltà Michael Matthews, Tom Dumoulin e Simon Yates. Non ci sono però solo brutte notizie; da Girona infatti, dove si trova il nostro Sonny Colbrelli, fanno sapere che le condizioni del campione europeo sono ora buone, il peggio è alle spalle. Saranno eseguiti però nei prossimi giorni esami approfonditi per capire le cause del malore (accertato come arresto cardiaco) che nella giornata di lunedì ci ha tenuti tutti con il fiato sospeso,

È dunque il momento delle montagne in questa Volta a Catalunya: oggi in programma 161,1 Km da Perpignan a La Molina, dalla Francia si torna in Spagna addentrandosi nei Pirenei Catalani, con ben tre GPM di prima categoria. Sono infatti da affrontare nell’ordine il Mont-Louis (9.2 km al 5.6%), seguito dalla salita non categorizzata del Col de Fau (5 km al 4%), poi la Collada de Toses (20.2 km al 3.5%), ed infine l’ascesa finale di La Molina (11,6 km al 4,2%) anche se è presente un tratto in discesa che mitiga la pendenza media. I primi 8 km di quest’ultima scalata sono senz’altro i più duri, con pendenze sempre attorno al 7/8% e punte in doppia cifra, mentre dopo il tratto in contropendenza la strada riprende a salire per gli ultimi 2 km, sebbene il difficile sia ormai alle spalle. Storicamente le salite di quest’oggi si non hanno mai generato grandi distacchi tra i big, anche se i vari capitani dovranno probabilmente scendere in campo in prima persona nel finale.

Passiamo alla cronaca di questa terza tappa. Dopo una quindicina di chilometri dal via di Perpignan si forma la fuga di giornata, di cui fanno parte solo quattro uomini, si tratta di Simone Petilli (Intermarché-Wanty-Gobert), Ander Okamika (Burgos-BH), Mikel Bizkarra (Euskaltel-Euskadi) e Casper Pedersen (DSM). Il gruppo sembra essere contento di questa composizione e lascia ai fuggitivi un margine che sfiora sino gli 8’, con la Movistar che controlla la situazione. Quando ancora mancano circa 70 km dalla conclusione alzano bandiera bianca in condizioni di visibile difficoltà Michael Matthews (BikeExchange) e soprattutto Tom Dumoulin (Jumbo-Visma), che sale immediatamente in ammiraglia, forse a causa dei malesseri collettivi di questo periodo.  Dietro è sempre la Movistar a fare il ritmo, riuscendo a ridurre notevolmente il gap che ai piedi della Collada de Toses è di 3’30”. Il ritmo con cui è affrontata questa penultima salita è comunque blando, con il solo Anton Palzer (Bora-Hansgrohe) che scandisce il passo sulle pedalabili pendenze, senza tuttavia fare alcuna differenza in gruppo. Solo le manovre delle squadre per prendere la discesa nelle prime posizioni abbassano leggermente il distacco dai 4 fuggitivi, che in cima alla Collada si mantiene comunque attorno ai 2’.

Il vantaggio degli attaccanti invece cala notevolmente invece in discesa, dove la Jumbo-Visma, orfana di Dumoulin, decide comunque di prendere il comando delle operazioni. Sulle primissime rampe della salita finale il leader Hvideberg (DSM) si rialza non provando nemmeno a difendere la propria maglia, mentre il gruppo subisce finalmente un’accelerata. Si porta quindi in testa la BikeExchange-Jayco di Simon Yates, mentre poco prima scattava Henri Vandenabeele (DSM), che raggiunge e supera Mikel Bizkarra, ultimo superstite dei battistrada.

Il primo capitano a rompere gli indugi è Ben O’Connor (Ag2r Citroën), che si porta sotto in solitaria a Vandenabeele ma rimane ben presto da solo, e stavolta è la Ineos-Grenadiers a tirare il gruppo. Il vero colpo di scena è però ai -7 km, quando Simon Yates sorprendentemente si lascia sfilare e perde contatto da un gruppo ancora folto. Comincia dunque una fase con diversi scatti in testa al gruppo, in cui riesce ad avvantaggiarsi solo Harm Vanhoucke (Lotto-Soudal), ma Ben O’Connor continua nella sua azione con 20” di margine. Tocca quindi a Marc Soler (UAE) provare l’allungo nel breve tratto in discesa, ma la sua rimonta fallisce poco dopo. L’ultimo chilometro sembra infinito per O’Connor, ma la sua azione coraggiosa è vincente, riuscendo così a trionfare con soli 6" di vantaggio sul gruppo dei migliori. La volata alle spalle dell’australiano è regolata da Juan Ayuso (UAE), su Nairo Quintana (Arkéa Samsic) e Sergio Higuita (Bora-Hansgrohe). Quinta posizione per João Almeida (UAE), sesto Wout Poels (Bahrain-Victorious), settimo Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), ottavo il giovane norvegese Tobias Halland Johannesen (Uno-X). Completano la top10 Guillaume Martin (Cofidis) e Damien Howson (BikeExchange). In classifica generale le prime quattro posizioni sono identiche a quelle dell'ordine d'arrivo, con O'Connor che comanda con 10" di vantaggio su Ayuso, poi 12" su Quintana e 16" su Higuita. Quinta piazza invece per Giulio Ciccone sempre a 16", seguito da Johannesen, Poels, Martin ed Almeida allo stesso tempo; decimo infine Howson a 19".

Le salite alla Volta a Catalunya non finiscono di certo oggi, con la quarta frazione in programma domani che promette spettacolo. Si correrà infatti la La Seu d’Urgell-Boí Taüll di 166,7 km, con 3 GPM di prima categoria per quella che si preannuncia la tappa regina di questa edizione. Probabilmente non saranno decisivi il Coll de Boixols (12.7 km al 4.9%) e del Port de la Creu de Perves (5.7 km al 6.5%), visto che tutti gli occhi sono puntati sull’ultima, impegnativa, scalata. Ufficialmente l’ascesa finale misura 12,7 km al 5,6%, ma nonostante un tratto centrale relativamente semplice la prima e l’ultima parte della salita presentano pendenze costanti e sempre attorno al 7/8%, fino all’arrivo in quota oltre i 2000 metri di altitudine.
Notizia di esempio
Bene la INEOS e Ben Tulett