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Guarda chi si rivede in Svizzera: Sagan!

14.06.2022 17:45

Peter conquista in volata la terza tappa del Tour de Suisse, battuti Bryan Coquard e Alexander Kristoff: prima stagionale per il campione slovacco. Stephen Williams resta in maglia gialla


Quanti tifosi stanno festeggiando questo pomeriggio? Tanti: tutti quelli di Peter Sagan, ma più in generale tutti gli amanti del ciclismo che oggi in Svizzera ritrovano uno dei campioni simbolo dell'ultimo decennio, un corridore che da qualche anno è entrato in una fase calante che pareva senza uscita, pur con le vive eccezioni di alcuni successi: post lockdown 2020, due tappe al Giro in due anni (con in più la classifica a punti nel 2021) e, ancora la scorsa stagione, vittorie parziali al Catalogna e al Romandia e, in casa, il Giro di Slovacchia e il titolo di campione nazionale. Nient'altro. Quest'anno poi, col passaggio alla TotalEnergies e con una serie notevole di problemi fisici (tra cui la positività al covid), non solo il 32enne di Zilina non ha mai alzato le braccia al cielo, ma non ci è nemmeno andato mai realmente vicino.

Nel frattempo la prepotente ascesa di tutta una serie di campioni destinati a improntare di sé quest'epoca ha nettamente eclissato il tricampione del mondo, a cui un po' tutti abbiamo guardato con gran malinconia in questi ultimi mesi. E ancora nei giorni scorsi il Sagan che avevamo occhieggiato non sembrava ancora un corridore pronto a tornare il successo. E invece... Perché non tutti i giorni sono uguali, ed evidentemente oggi lo slovacco aveva un'altra gamba; e poi perché i fuoriclasse non vanno mai dati per finiti. Ora in chiave Tour de France possiamo sperare di aver ritrovato un grande protagonista, le prossime settimane ci confermeranno eventualmente la cosa, ma oggi siamo legittimati a sperare che Peter possa ancora farci divertire e tanto.

Era la Aesch-Grenchen di 176.9 km la terza tappa del Tour de Suisse 2022, frazione mista che faceva l'occhiolino a una fuga e in effetti subito si sono messi in moto nomi di un certo peso: dapprima, dopo appena un chilometro, Stefan Bissegger (EF Education-EasyPost), Quinn Simmons (Trek-Segafredo), Manuele Boaro (Astana Qazaqstan) e Mathias Reutimann (Nazionale Svizzera), poi ai quattro si sono subito accodati pure Philippe Gilbert (Lotto Soudal) e Joey Rosskopf (Human Powered Health) e abbiamo così avuto i sei uomini destinati a giocarsi le proprie chance da lontano. Altri (per esempio Nicolas Prodhomme dell'AG2R Citroën) hanno successivamente provato a rientrare sui primi, ma invano.

Strada facendo Simmons si è preso un po' di punti Gpm, intanto Davide Villella (Cofidis) e Kamil Malecki (Lotto) si ritiravano dalla corsa, Marc Hirschi (UAE Emirates) litigava con la propria bici sostituendola un paio di volte, e nel frattempo il gruppo badava a non lasciare troppo spazio al pericoloso tentativo: appena 3'30" il vantaggio massimo concesso ai sei (dopo circa 25 chilometri). Col margine caduto al di sotto dei 2', Bissegger ha capito che bisognava cercare soluzioni alternative per cui a 41 dal traguardo, sulla Côte de Vauffelin, è partito da solo; Simmons l'ha seguito (e pure qui, come sui due precedenti Gpm, è andato a transitare per primo consolidando il proprio primato nella relativa classifica), poi in discesa sono rientrati pure gli altri.

Poco male, l'elvetico della EF ci ha riprovato più avanti, ai -33, prendendosi pure dei bei rischi in discesa, ed è riuscito stavolta a distanziare gli ex compagni di fuga, tenendo per un po' il gruppo sulla corda, anche se il vantaggio volteggiava intorno al minuto, quindi tutt'altro che un margine di sicurezza. Il tentativo del 23enne di Weinfelden è stato bello ma destinato all'insuccesso, anche perché dietro c'è stata la reazione di varie squadre tra cui la TotalEnergies di Peter Sagan. Fatto sta che Bissegger è stato raggiunto ai -11, giusto in tempo per lo sprint intermedio dei -10, dove Geraint Thomas (INEOS Grenadiers) ha preceduto Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe) assicurandosi 3" di abbuono. I due hanno preso qualche metro sul gruppo e hanno finto di proseguire nell'azione, tra sorrisi e goliardia un attimo prima che la situazione si scaldasse definitivamente in vista del traguardo.

Prima della volata da segnalare ancora una caduta che ha coinvolto ai -4 proprio Schachmann insieme ad altri corridori (tra i quali Domenico Pozzovivo). Dopodiché l'Intermarché-Wanty ha interpretato benissimo il tortuoso finale con un sontuoso Andrea Pasqualon ad aprire la strada per Alexander Kristoff, ma ai 200 metri dalla ruota del norvegese è uscito prepotentemente Peter Sagan, involandosi e controllando perfettamente i rivali fino a centrare la 18esima vittoria di tappa in carriera al Tour de Suisse. Kristoff ha trovato strada chiusa alle transenne e quando negli ultimi metri ha cercato una via d'uscita verso il centro della strada è stato infilato a destra pure da Bryan Coquard (Cofidis), che si è preso il secondo posto.

Alle spalle di Kristoff nell'ordine troviamo Tom Pidcock (INEOS), Alex Aranburu (Movistar), Matteo Trentin (UAE), Cees Bol (DSM), Michael Matthews (BikeExchange-Jayco), Mike Teunissen (Jumbo) e Alberto Bettiol (EF). Stephen Williams (Bahrain-Victorious) resta in maglia gialla e alle sue spalle non c'è più Schachmann, rimbalzato lontano a causa della caduta; secondo è Andreas Kron (Lotto) a 6", poi a 7" ci sono Andreas Leknessund (DSM) e un Thomas in risalita grazie all'abbuoncino, quindi a 10" abbiamo Stefan Küng (Groupama-FDJ), Sepp Kuss (Jumbo), Hirschi, Aleksandr Vlasov (Bora), Jacob Fuglsang (Israel-Premier Tech), Adam Yates (INEOS), Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl) e Sergio Higuita (Bora). Più lontani tutti gli altri. Domani la quarta tappa sarà la Grenchen-Brunnen, 190.8 km non difficili ma con una salitella non certo banale, quella di Sattel, scollinante a 15 km dal traguardo. Un'altra frazione tutta da interpretare quindi, non è nemmeno escluso di veder battagliare nel finale i protagonisti della classifica.
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!