Donne Élite

Meganoide Guarnier e il suo Giro galattico

10.07.2016 15:33

L'americana vince il suo primo Giro Rosa davanti a Evelyn Stevens e Anna Van der Breggen. Nell'ultima tappa vittoria in fuga di Thalita De Jong


Megan Guarnier è nata a Glens Falls nello stato di New York il 4 maggio 1985, ma tanti sono i fatti che la legano all'Italia: nel suo albero genealogico ci sono antenati italiani e proprio nel nostro paese ha conquistato la sua prima vittoria in una corsa internazionale di categoria UCI, la classifica generale del Giro della Toscana 2011, a cui ha poi fatto seguito la Strade Bianche del 2015, il secondo grande successo internazionale. Era scontato quindi che nel destino della statunitense della Boels-Dolmans ci fosse anche un Giro Rosa: l'anno scorso vinse una tappa, vestì per sei giorni la maglia rosa e alla fine chiuse terza nella generale, quest'anno è tornata nuovamente da favorita e, pur mancando la gloria di un successo parziale, stavolta non ha fallito il colpo grosso vestendo la maglia rosa sul traguardo finale di Verbania.

In questo 2016 Megan Guarnier è partita relativamente tranquilla mettendosi a piena disposizione delle compagne di squadra Elizabeth Armitstead e Chantal Blaak che nei primi mesi dell'anno hanno fatto incetta di vittorie: quando sono arrivate le corse più adatte alle sue caratteristiche, però, non è praticamente mai più scesa dal podio e addirittura adesso è imbattuta dal mese di maggio visti i successi in sera al Tour of California, al Campionato Nazionale su Strada, alla Philadelphia Cycling Classic e quindi al Giro Rosa; il suo prossimo obiettivo sono i Giochi Olimpici, inutile dire che anche lì sarà una delle atlete da tenere maggiormente d'occhio.

Una Boels-Dolmans dominante
Ma impressionanti non sono solo i numeri di Megan Guarnier, ma anche quelli di tutta la Boels-Dolmans che al Giro Rosa ha piazzato anche l'altra americana Evelyn Stevens al secondo posto con la bellezza di tre vittorie di tappe. Con oggi lo squadrone olandese è salito a quota 30 vittorie nel 2016 con ben sei atlete diverse delle dodici in organico, nel Women's World Tour hanno vinto nove prove su undici ed il conto totale dei podi ha raggiunto quota 60 con dieci firme differenti: un dominio clamoroso ma che è il frutto del progetto avviato dalla squadra nel 2013 con l'arrivo di Danny Stam come team manager e che anno dopo anno, lavorando su un blocco ben consolidato e aggiungendo di volta in volta solo un paio di pedine, è cresciuta gradualmente fino a diventare una vera e propria corazzata.

Nell'ultima tappa le big si marcano
La situazione di classifica di questo Giro Rosa era già ben delineata dopo la cronometro di Varazze di venerdì, ma quest'ultima tappa presentava comunque una salita di cinque chilometri al 7% a meno di 15 chilometri dall'arrivo che poteva prestarsi a qualche sorpresa. In realtà sull'ascesa di Bèe non è successo molto e quasi tutte le big sono arrivate assieme al traguardo di Verbania con la canadese Karol-Ann Canuel che ha vigilato attentamente su ogni mossa per favorire le compagne Guarnier e Stevens: l'unica di alta classifica ad essere finita leggermente attardata è stata l'americana Mara Abbott che ha lasciato per strada 31". La classifica generale finale ha visto quindi Megan Guarnier al primo posto con 34" di vantaggio su Evelyn Stevens, terza a 1'53" è arrivata l'olandese Anna Van der Breggen mentre proprio all'ultimo giorno Claudia Lichtenberg è riuscita ad agguantare il quarto posto ai danni di Mara Abbott. Sesta e prima delle italiana è arrivata Tatiana Guderzo che ha realizzato forse la sua prestazione più convincente degli ultimi due anni e mezzo; per Elisa Longo Borghini è arrivata invece la consolazione della maglia verde di miglior scalatrice.

Thalita De Jong vince in fuga
L'ultima tappa invece è stata decisa da una fuga da lontano con la vittoria che è andata a Thalita De Jong, campionessa del mondo in carica nel ciclocross e recente vincitrice di una tappa al Giro del Trentino: la 22enne olandese ha regalato alla sua RaboLiv la prima vittoria in questo Giro Rosa che assieme al podio finale di Anna Van der Breggen salva il bilancio di una squadra che aveva trionfato nelle ultime due edizioni della corsa. Non è la prima volta che Thalita De Jong chiude una corsa a tappe di grande spessore riuscendo a vincere l'ultima tappa: l'anno scorso infatti l'olandese classe 1993 della RaboLiv aveva trionfato sul Cauberg nella frazione conclusiva del Boels Holland Ladies Tour.

La fuga che ha caratterizzato la nona tappa è partita dopo 21 chilometri di gara e sono state nove le atlete capaci di avvantaggiarsi sul plotone: oltre a Thalita De Jong erano presenti Charlotte Bravard (Futuroscope), Maria Giulia Confalonieri (Lensworld), Ingrid Drexel (Astana), Sheyla Gutiérrez (Cylance), Mayuko Hagiwara (Wiggle), Lauren Kitchen (Hitec), Riejanne Markus (Liv Plantur) e Ane Santesteban (Alé Cipollini). Il gruppo di battistrada non rappresentava una minaccia per le atlete di classifica e così il vantaggio è cresciuto rapidamente andando a superare i sei minuti: tra le fuggitive ed il gruppo c'è stato a lungo anche un piccolo drappello di contrattaccanti, ma Beatrice Bartelloni, Lucinda Brand, Roxane Fournier, Barbara Guarischi, Marta Tagliaferro e Silvia Valsecchi non sono riuscite ad riprendere la testa della corsa e prima dell'ultima salita verso Bèe sono state riprese dal plotone.

Attacco decisivo sull'ultima salita, Confalonieri ancora a podio
Sull'ascesa decisiva della tappa s'è scatenatala bagarre tra le nove di testa ed è qui che Thalita De Jong si è involata verso il successo: l'olandese ha guadagnato una manciata di secondi al gran premio della montagna, quando bastava per affrontare in testa la discesa e far valere la tecnica nella guida del bicicletta affinata grazie all'esperienza nel ciclocross. Nel finale Thalita De Jong ha continuato a guadagnare e sul traguardo il vantaggio sulle prime inseguitrici è stato di 1'05". Al secondo posto si è piazzata un'altra olandese, la 21enne Riejanne Markus che in questo Giro Rosa si è vista spesso all'attacco nonostante la giovane età: curiosamente la Markus ha eguagliato il suo miglior risultato in carriera che era arrivato sempre alle spalle di Thalita De Jong nell'ultima tappa del Giro del Trentino.

In terza posizione invece è arrivata Maria Giulia Confalonieri, anche lei molto convincente in questo Giro Rosa: la 23enne brianzola ha sfiorato più volte il primo successo in carriera, nello sprint di Lovere è arrivata seconda, ieri a Legnano si era confermata con un terzo posto, piazzamento replicato al termine della fuga di oggi in cui comunque nulla ha potuto in salita contro la De Jong. Nell'ordine le altre atlete arrivate a 1'05" sono la messicana Ingrid Drexel, la spagnola Ane Santesteban e la giapponese Mayuko Hagiwara: il gruppo della maglia rosa è arrivato al traguardo con un ritardo di 1'57" preceduto di 3" da Sheyla Gutiérrez, altra atleta che faceva parte della fuga iniziale.
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