Professionisti

Froome e Quintana già se le suonano alla grande

20.08.2016 20:41

Vuelta che parte nel segno di Sky e Movistar, appaiate nella cronosquadre. Kennaugh in rosso, Chaves vicino, Contador a quasi un minuto


Chi pensava che il clima agostano avrebbe dato luogo a un avvio di Vuelta a España rilassato, si sbagliava e di molto. Una cronosquadre non lunghissima in apertura era, peraltro, il terreno ideale per una sgambata utile per fare un punto della situazione all'alba del terzo grande giro stagionale, diciamo un inventario di chi c'è e come sta e che intenzioni ha.

E invece no. 28 km - ci hanno ricordato gli attori in campo nella competizione iberica - possono essere più che sufficienti per dare una forma abbastanza compiuta alla classifica, e per mettere qualcuno già nelle condizioni di dover inseguire con una lacrima sul viso.

 

Contador comincia pure qui col piede sbagliato
È, quest'ultima, la situazione di Alberto Contador. L'avevamo lasciato sofferente e ritirato al Tour de France, l'abbiamo visto alla Vuelta a Burgos in fase di ripresa, lo ritroviamo subito nei guai alla Vuelta. La sua Tinkoff gli ha regalato un fardello di quasi un minuto di ritardo rispetto ai principali avversari, ricordandogli che la strada per la vittoria della corsa non sarà agevole, tutt'altro.

52" di ritardo - per essere precisi - in una corsa che non è celebre per i distacchi abissali nelle sue classifiche. Risalire la china non sarà facile per un Contador che non è lo stesso di qualche anno fa; tantopiù che i rivali rispetto a cui Alberto dovrà rimontare un tale distacco sono due terzi del podio dell'ultimo Tour, ergo l'impresa si fa piuttosto complessina.

Inoltre, il percorso non è che offra troppe tappe in cui un corridore ormai dieselizzato come il Pistolero possa fare la differenza a occhi chiusi. Staremo a vedere, ma d'altro canto la necessità - per il madrileno - di inventarsi qualcosa potrà aggiungere un notevole quid di interesse nelle prossime tappe.

 

La cronosquadre ha fatto già danni notevoli
Se Alberto piange, Miguel Ángel non ride. E ci riferiamo al giovane López, capitano in terza dell'Astana che si è giocata i suoi principali jolly a Giro e Tour, e che in Spagna ha incollato i gradi sulle spalline del 22enne colombiano. López è stato particolarmente iellato, visto che in avvio ha avuto un problema meccanico che ha rallentato lui e i suoi compagni. Il risultato, 11esimo posto per la squadra, 58" sul groppone.

Ma ce ne sono altri, di possibili protagonisti che hanno accusato un pesante passivo: che dire di Louis Meintjes (Lampre ultima a 2'08")? O di Pierre Rolland (che non ha tenuto le ruote dei suoi Cannondale e ha pagato 2'03"), o di Warren Barguil (1'50" per la Giant), o di Pierre-Roger Latour (1'48" con l'AG2R)?

Tutta gente che - a patto che ne abbia - dovrà da subito mettersi d'impegno per riavvicinarsi in classifica; o quantomeno di non perdere ulteriore terreno.

 

Sky-Movistar, la sfida tra Froome e Quintana è subito lanciata
Dei vincitori non abbiamo ancora parlato, ma lo facciamo subito: il testa a testa tra Sky e Movistar si annuncia subito appassionante, dato che entrambe hanno fatto meglio di squadre specialiste dell'esercizio come la Orica (terza a 6"), la BMC (quarta a 7"), la Etixx (quinta a 22").

Non diamo un doppio distacco (rispetto appunto a Sky e Movistar) perché i due colossi hanno chiuso la cronosquadre con lo stesso identico tempo: 30'37". I centesimi hanno premiato i britannici, che hanno potuto così lanciare in maglia rossa Peter Kennaugh, primo a transitare sulla linea d'arrivo.

Ma l'esito per la classifica è notevolissimo: pari e patta tra Chris Froome e Nairo Quintana (e Alejandro Valverde), in pratica un nulla di fatto tra i due favoritissimi della vigilia; e un quasi nulla di fatto nei confronti di un ottimo terzo incomodo come Esteban Chaves, distante solo 6".

28" invece l'ammontare del distacco di Steven Kruijswijk, che con la LottoNL ha condotto una pregevole prova, chiusa al sesto posto davanti alla Trek di nonno Haimar Zubeldia (settima a 50"), alla citata Cannondale (ottava a 52"), alla Tinkoff (nona con lo stesso distacco dei verdi di Vaughters) e la Bora, decima a 57" dopo essere stata per diverso tempo in testa alla classifica virtuale.

 

Brambilla è il "nostro" uomo di classifica
Per quanto riguarda gli italiani, scorrendo la classifica ne troviamo subito uno: è Salvatore Puccio, secondo della generale e andato a un passo dal bissare il risultato di Ischia nella cronosquadre del Giro 2013 (al termine della tappa vesti di rosa); ben messo Gianluca Brambilla, a 22" con la sua Etixx e possibile capitano del sodalizio belga, mentre prossimi al minuto di ritardo Fabio Felline (Trek) e il trio Cannondale formato da Davide Villella, Moreno Moser e Davide Formolo.

Domani qualcuno di loro potrebbe cercare fortuna in qualche risvolto insidioso della seconda tappa, quantunque la frazione paia destinata a una conclusione allo sprint (ma non si sa mai). Da Ourense a Baiona saranno quasi 161 km con piatto finale sul mare. Qualche salitella il gruppo la incontrerà, vedremo se qualcuno vorrà provare a inventare qualcosa o se tutti aspetteranno il primo arrivo in salita (o meglio, su rampa da garage), fissato per lunedì al Mirador de Ézaro.
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!