Professionisti

Ewan rompe un altro muro del suono

19.01.2017 07:23

Al Tour Down Under il giovane Caleb conquista la seconda vittoria. Sagan e Bonifazio, spallate e podio


Due vittorie in tre tappe, e Caleb Ewan si conferma il velocista più esplosivo di gennaio. Facile  (dirà qualcuno) per lui che gioca in casa, si è allenato per arrivare in condizione già avanzata a questo primo appuntamento World Tour dell'anno (parliamo del Tour Down Under, come i lettori avranno capito dal titolo di questo articolo...) ed è supportato da una squadra - la Orica-Scott - che come sempre sa gestire con ottima sapienza le tappe della corsa nazionale.

Facile sì o facile no, di sicuro tutto ciò non è comunque scontato, visto che il piccoletto si scontra con dei signori avversari. Magari il TDU non richiamerà la crema dello sprint mondiale, ma battere - come ha fatto oggi Caleb - quella personcina vestita d'iride e nota ai più come Peter Sagan è sempre una botta di ottimismo sul futuro. E quest'anno c'è da scommettere che Ewan si farà vedere in giro (e possibilmente a braccia alzate) ancor più del 2016.

 

Fuga a quattro e Stake Laengen che non vuol mollare
Terza tappa del TDU 2017, da Glenelg a Victor Harbor per uno sviluppo di 144 km piuttosto facili (pur se con qualche insidia), una classica frazione da Down Under insomma. La fuga è partita subito e l'ha innescata Thomas De Gendt (Lotto Soudal); sul belga si sono portati due francesi (Clément Chévrier dell'AG2R e Jérémy Maison della FDJ) e un norvegese (Vegard Stake Laengen della UAE). TDG ha vinto il suo bravo Gpm a Sellicks Hill, poi il margine dei quattro è salito fino ai 4'45" toccati al km 47 dei 144 totali.

Il gruppo li ha tenuti sempre lì, e quando ha deciso di accelerare, una volta superata la boa dei 100 km di tappa, non ha avuto grosse difficoltà ad abbattere il distacco. Quando, ai 24 km, Laengen ha deciso di far da sé scattando in faccia ai tre compagni di fuga, il vantaggio era già sceso a 1'10" sulla spinta soprattutto della Bora di Peter Sagan (e Sam Bennett).

Comunque il norvegese ha rilanciato un pochino, ha ripreso qualche effimero secondo, ma la storia della sua giornata era già scritta: e il gruppo, dopo aver acciuffato gli altri attaccanti all'inizio dell'ultimo giro del circuito di Victor Harbor, ai -13, ha completato l'0pera annullando anche l'azione di VSL a 5 km dalla fine.

 

La volata di Ewan con Sagan fuori tempo e Bonifazio sul podio
Ai 3 km è salito il team Bahrain con un Feng Chun Kai molto impegnato, dopodiché Gorka Izagirre, secondo della classifica generale, ha urtato un avversario a centro gruppo ed è andato pesantemente giù di spalla sinistra, coinvolgendo nella caduta anche Jan Bakelants e Danilo Wyss. Tutti e tre sono ripartiti, acciacati ma interi.

A poco più di un chilometro e mezzo dalla fine il Team Sky ha preso il comando delle operazioni, sembrava un treno in grado di spaccare il mondo o quantomeno di mettere Danny Van Poppel solo davanti alla porta vuota, e invece la formazione britannica si è resa conto all'ultima curva di essere arrivata corta e si è così esposta ai magheggi di Caleb Ewan sull'ultima chicane.

Il giovane talento australiano è risalito prepotentemente dall'interno in maniera spettacolare quanto impetuosa, intanto Sagan, preso atto che Bennett (per cui avrebbe dovuto lavorare) era rimasto troppo intruppato, ha deciso di far da sé. Forse un po' tardi, perché la sua rimonta non gli è bastata per andare a insidiare Ewan che nel frattempo si era lanciato con un boato tipo muro del suono che si rompe.

Sagan ha peraltro avuto il suo bel daffare a tenere la traiettoria preferita, visto che sulle transenne emergeva Niccolò Bonifazio, il quale non era certo disposto a lasciarsi chiudere e ci ha messo anche un po' di spalla per far capire al Campione del Mondo che non era aria.

L'italiano si è conquistato un bel terzo posto, alle spalle di Ewan e di Sagan, e precedendo Van Poppel, Edward Theuns, Nikias Arndt, Sean De Bie, Lorrenzo Manzin, Ruben Guerreiro e Baptiste Planckaert.

La classifica non cambia, giusto qualche aggiustamento per il gioco dei piazzamenti. Richie Porte resta leader con 20" su Izagirre, 22" su Esteban Chaves, 24" su Jay McCarthy, 27" su Nathan Haas e 29" su un gruppetto in cui Diego Ulissi cede il sesto posto a Rohan Dennis.

Domani è in programma un'altra volata (a meno di sorprese), nella Norwood-Campbelltown di 149.5 km. Qui l'anno scorso vinse Simon Gerrans su Dennis, ma c'era una salitella nel finale che ricacciò indietro i velocisti puri. Stavolta tutto sarà più pacifico.
Notizia di esempio
La parola alle aziende: BCycle, il volto giovane dell'ecommerce ciclistico - Intervista all'amministratore Giacomo Pirioni
Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!