Professionisti

Sonny di gloria!

06.03.2017 16:36

Colbrelli vince la seconda tappa della Paris-Nice battendo i migliori del lotto. Nuovi ventagli, Porte esce di classifica


Ci sono vittorie che rappresentano molto di più rispetto a tutte le altre, e quella conquistata oggi da Sonny Colbrelli al termine della seconda tappa della Parigi-Nizza è senza dubbio una di queste: il 26enne bresciano ha firmato il primo successo con la maglia della Bahrain-Merida, il primo in carriera in una corsa World Tour e lo ha fatto al termine di una giornata durissima, contro molti dei migliori velocisti al mondo e con un'azione di forza assolutamente spettacolare. Insomma, i cinque anni trascorsi in una squadra Professional come la Bardiani hanno consentito a Sonny Colbrelli di crescere e maturare e si sapeve che il suo passaggio di categoria sarebbe avvenuto come uno dei punti di forza del nuovo team mediorientale, ma quando si cambia ambiente ci possono sempre essere dei dubbi sull'adattamento: la volata di oggi ha spazzato via tutto e questo deve essere un nuovo punto di partenza nella carriera di Sonny.

Primi ventagli dopo 20 chilometri
Anche oggi pioggia, vento, freddo e anche qualche sporadico fiocco di neve hanno accolto i corridori fin dalla partenza e 195 chilometri da percorrere in queste condizione possono sempre fare molto male anche quando in gruppo non c'è una reale intenzione di dinamitare la gara. Dopo appena 6 chilometri e una caduta senza conseguenze di Borut Bozic e Tony Martin è partita la prima fuga approfittando della Côte des Granges-le-Roi come trampolino di lancio: il leader dei gpm Romain Hardy (Fortuneo), Julien Simon (Cofidis), Sam Oomen (Sunweb), Kristijan Koren (Cannondale), Oliver Naesen (AG2R), Marc Soler (Movistar), Manuele Mori (UAE), Nathanael Berhane (Dimension Data) e Delio Fernández (Delko-Marseille) hanno preso un vantaggio di 30", non di più perché dopo appena 20 chilometri di gara il plotone ha iniziato a rompersi per effetto del forte vento.

La prima parte del gruppo ha ripreso i fuggitivi al chilometro 28 ma i successivi 65 chilometri sono stati un'autentica guerra con piccoli gruppetti sparsi ovunque e corridori che faticavano anche solo a tenere le ruote in pianura: da un gruppo di testa di una cinquantina di unità ci si è ritrovati ad avere un drappello di battistrada con appena 22 corridori con gente come Contador, Henao, Porte e Zakarin che si è ritrovata a dover inseguire. Al termine di una prima volata a quasi 50 km/h di media, davanti c'erano solo Alaphilippe, Barguil e Gallopin come potenziali uomini di classifica, per il resto tanti velocisti (Kristoff, Greipel, Degenkolb, Démare, Kittel, Swift e Bennett) e uomini di supporto che avevamo già visto davanti ieri.

Corsa folle: Contador insegue, Porte crolla
A questo punto, però, mancavano ancora 145 chilometri al traguardo che sostanzialmente era l'intera distanza della tappa di ieri, mentre oggi i corridori avevano già sulle gambe 50 chilometri e tanta fatica. Come detto, ci sono voluti più di 90 chilometri prima se la situazione si stabilizzasse un po': primo e secondo gruppo infatti si sono riuniti, poi si sono rispezzati fino a che non abbiamo avuto 22 uomini inseguiti, a circa un minuto di distanza, da un gruppo di altri 50. Questa fase così caotica è costata carissima all'australiano Richie Porte, vincitore di due edizioni della Parigi-Nizza, che ad un certo punto si è lasciato sfilare dal gruppo esausto: il capitano della BMC è finito presto nelle retrovie e terminerà la tappa con più di 14 minuti sul groppone dando addio ai sogni di tripletta.

Stavolta oltre ai soliti Alaphilippe e Gallopin, come uomini di classifica erano davanti anche Henao e Zakarin: gli altri battistrada erano Degenkolb (Trek), Kristoff e Bystrom (Katusha), Alaphilippe e Kittel (Quick Step), Docker (Orica-Scott), Roosen e Wynants (LottoNL Jumbo), Rowe (Sky), Démare, Cimolai, Konovalovas e Sarreau (FDJ), Laporte, Senechal e Soupe (Cofidis), Swift (UAE), Bennett (Bora) e Siskevicius (Delko-Marseille). Anche oggi Alberto Contador si è quindi trovato a dover inseguire ed a metà corsa il suo ritardo ha sfiorato i due minuti.

Gallopin e Gilbert provano un nuovo attacco
La situazione è quindi diventata più lineare, ma in questa fase gli inseguitori hanno avuto la bravura di non mollare e quando il vento è diventato prevalentemente contrario da dietro hanno iniziato a recuperare terreno forti di una netta superiorità numerica. Il braccio di ferro tra i 22 di testa ed i 50 inseguitori è durato fino al chilometro 138 quando i due gruppi si sono ricompattati: visto che il gap si stava assottigliando e che non c'era più il supporto delle ammiraglie, quelli davanti hanno deciso di non dannarsi l'anima per tenere un vantaggio risicato. Ma guai a pensare ad un momento di rilassamento in corsa.

Appena riformatosi il gruppo, sono subito scattati altri corridori che hanno dato vita a quella che poi è stata la fuga più duratura della giornata. I sei corridori che sono usciti erano Byström, Wynants, Sarreau, Soupe, Siskevicius ed a sorpresa anche Tony Gallopin che, pur essendo uomo di classifica ha voluto prendersi ancora vento in faccia: al sestetto s'è presto unito il campione belga Philippe Gilbert, mentre prima ha perso contatto Soupe e poi, a causa di una foratura, anche Marc Sarreau (FDJ) che quindi è tornato vicino al capitano e leader della corsa Arnaud Démare. A 45 chilometri i Gilbert, Gallopin, Byström, Wynants e Siskevicius avevano 1'15" di vantaggio sul gruppo principale e intanto Gallopin si è andato a prendere 2" di abbuono al traguardo volante, pareggiando quelli che in avvio di tappa aveva presto l'altro francese Julian Alaphilippe.

Gilbert ci prova da solo
L'ennesimo cambio di scenario è arrivato esattamente a 20 chilometri dall'arrivo quando, con gli inseguitori che ormai si erano riavvicinati a soli 30", Philippe Gilbert ha rotto gli indugi e ha deciso di provare a fare tutto da solo: il vallone della BMC ha lasciato sul posto i compagni di fuga, che poi sono stati raggiunti, e con grande determinazione è riuscito addirittura a guadagnare toccando i 45" di margine quando il traguardo era distante ormai solo 13 chilometri. Il vento contrario e le fatiche combinate di ieri e di oggi, però, sono state fatali anche per un corridore della classe del campione del mondo di Valkenburg 2012: su un leggero dislivello a circa 8 chilometri dal traguardo le gambe di Gilbert hanno detto basta ed un chilometro più avanti il primo gruppo è tornato compatto.
Prima della volata ci sono stati altri due tentativi di anticipare. Il primo allungo da finisseur è stato quello di Alexey Lutsenko a 4.3 chilometri dall'arrivo, ma il kazako dell'Astana ha tenuto al massimo un centaio di metri di vantaggio per poco più di un chilometro; più convinto invece lo scatto dello sloveno Kristijan Koren (Cannondale) che è rimasto invece dai 2900 ai 1300 metri finali prima di lasciare definitivamente spazio ai velocisti.

Colbrelli, volata infinita e vincente
Il Team LottoNL-Jumbo ha provato ad allestire un piccolo treno per il campione olandese Dylan Groenewegen, ma è stata la FDJ di Arnaud Démare a prendere in testa l'ultimo chilometro senza farsi turbare da un brevissimo tentativo di Michael Albasini (Orica). A circa 250 metri dall'arrivo Sonny Colbrelli ha lanciato per primo la volata riuscendo a sorprendere tutti per un attimo: Démare si prontamente messo in scia, ma la progressione del bresciano della Bahrain-Merida è stata irresistibile e ha ricacciato indietro il francese proprio quando sembrava che si stesse avvicinando. Alla destra di Colbrelli invece è risalito forte John Degenkolb ma negli ultimi 50 metri Sonny è riuscito a non perdere alcuna pedalata e anche il tedesco è stato battuto.

Alla fine Degenkolb e Démare hanno chiuso rispettivamente secondo e terzo, in quarta posizione invece si è piazzato Groenewegen, quinto invece è arrivato Christophe Laporte che normalmente sarebbe uno degli apripista di Bouhanni il quale, dopo le difficoltà riscontrate ieri, oggi si è addirittura ritirato. Mai in gioco per la vittoria André Greipel e Alexander Kristoff, otto e nono rispettivamente, come pure Sam Bennett, Michael Matthews e Ben Swift, tutti finiti fuori dai 10: Marcel Kittel invece non ha avuto le gambe per sprintare e ha chiuso 20°.

La nuova classifica generale vede quindi ora Arnaud Démare ancora in testa con un vantaggio su Julian Alaphilippe che è aumentato a 6": Philippe Gilbert è terzo a 17", Kristoff e Gallopin sono a 19", Daniel Martin e Sergio Henao a 23", Gorka Izagirre a 33", Ilnur Zakarin a 1'01", Davide Formolo, Alberto Contador, Ion Izagirre e Simon Yates a 1'18". Domani in programma c'è un'altra giornata difficile da interpretare: l'altimetria chiama i velocisti nonostante un gpm (2.1 km al 6.7%) a 25 chilometri dall'arrivo ma il maltempo potrebbe voler essere ancora il grande protagonista.
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