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A Crevalcore per Boudat è tutto facile

25.03.2017 16:57

Coppi & Bartali, una caduta spezza il gruppo. Davanti rimangono una ventina, il francese sprinta e vince. Skujins sempre al comando


Una tappa senza un metro di salita (neppure un cavalcavia, praticamente) si rivela decisiva ai fini della classifica per la Settimana Internazionale Coppi & Bartali 2017: merito (o per meglio dire, colpa) di una caduta che ha spezzato il gruppo in più tronconi, lasciando indietro chi puntava al successo di giornata e chi a quello conclusivo nella quattro giorni tra Romagna ed Emilia. Non tutto è ancora perduto perché domani c'è tempo e modo per provare a ribaltare la situazione; ma per gli inseguitori, dopo oggi, si fa ancor più dura.

Non parte Dibben, tre in fuga: c'è il solito Ballerini
La Crevalcore-Crevalcore di 171.4 km rappresenta contemporaneamente la frazione più lunga e quella meno impegnativa altimetricamente della Settimana Internazionale Coppi & Bartali 2017, dato che lo scenario di gara è quello della pianura padana a nord di Bologna. A mezzogiorno e mezzo sono 185 i corridori che si mettono in marcia; l'unico assente rispetto a quanti hanno tagliato il traguardo ieri è il britannico Jonathan Dibben (Team Sky).

Dopo le prime, innocue scaramucce, la fuga di giornata nasce al km 8: protagonisti lo spagnolo Josu Zabala (Caja Rural-Seguros RGA) e gli azzurri Davide Ballerini (Androni Giocattoli) e Niccolò Salvietti (Sangemini-MG.KVis). Costoro ricevono subito via libera dal plotone, principalmente in considerazione del posizionamento in classifica dei tre, dato che chi è più prossimo al leader Skujins è il neopro' basco, distante oltre 22'.

Cinque traguardi volanti in serie, Ballerini ne conquista tre
Una delle poche attrazioni che, sulla carta, caratterizzano la tappa è la sequenza ravvicinata dei traguardi volanti: ben cinque posizionati nel giro di 25 km. Il primo giunge già al km 10 ed è quello di Caselle, che vede prevalere Salvietti; il gruppo transita con 1' di distacco, che diventa di 2'12" all'appuntamento di Galeazza Pepoli (km 20.5), vinto da Ballerini. 2'50" il gap al traguardo di Bevilacqua (km 25) e 3'05" a quello di Palata Pepoli (km 29), fatti propri entrambi da Ballerini.

Zabala si deve accontentare dell'ultimo sprint intermedio a Sammartini (km 36.5), con il gruppo a 3'25". Poco più tardi la fuga entra nel circuito di 14 km da ripetere per ben dieci volte: al passaggio sotto lo striscione il trio sfiora i 4' di vantaggio, in una prima ora nella quale hanno percorso 43.5 km/h.

Phinney lavora a lungo. Dopo metà gara c'è una caduta
A fare l'andatura ci pensa Taylor Phinney, qui gregario del leader, che sta cercando di costruire la condizione in vista della Settimana Santa del pavé: lo statunitense, in compagnia di Minsk Cycling Club e Team Sky, riavvicina vieppiù il plotone transitando ai meno 9 giri con 3'30" di ritardo e a 2'45" ai meno 8 giri. L'incedere del plotone è talmente importante che, ai meno 100 km, il gap è sceso sotto la barriera dei 2'.

Dopo un momentaneo riguadagno dei battistrada (2'20" ai meno 7 giri) il margine scende a 1'50" ai meno 6 giri e continua precipitosamente a crollare anche nella tornata seguente, dove entra in azione la Direct Énergie. Proprio poco dopo la comparsa in testa dei vandeani nella parte medio-alta del gruppo si registra una caduta che coinvolge una decina scarsa di corridori ma che determina importanti conseguenze.

Skujins e Calmejane davanti, gli altri dietro ad inseguire
La scivolata, che per i malcapitati non dovrebbe aver provocato problemi fisici, ha come conseguenza la frammentazione in più tronconi del gruppo: in quello primario rimangono una trentina scarsa di elementi, fra cui il primo (Skujins), il secondo (Calmejane), il quinto (Rosón) e il decimo (Boswell) della generale. Tutti gli altri fanno parte di un secondo gruppo mentre da segnalare la presenza ancora più indietro dei Wilier Jakub Mareczko e Filippo Pozzato.

L'accelerazione provoca ovviamente la fine delle speranze per la fuga, che passa ai meno 5 giri dal termine con 20" sul primo gruppo mentre il grosso del plotone è a circa 45" e i più ritardatari attorno a 1'20". Il terzetto viene riassorbito attorno ai meno 62 km dalla conclusione così come, a loro volta, Mareczko e Pozzato sono bravi a rientrare su di un terzo drappello. La situazione ai 4 giri dal termine vede al comando 22 elementi con 30" sul primo gruppo dei ritardatari tirato dal Team Dimension Data mentre il gruppo Mareczko, tirato in prima persona da Pozzato, è a 1'30".

Tredici francesi su ventidue, assenti le Prof italiane. Viviani tenta il riaggancio
Tra i battistrada sono presenti ben sei Direct Énergie (Thomas Boudat, Lilian Calmejane, Bryan Nauleau, Perrig Quéméneur, Romain Sicard, Angélo Tulik), cinque Fortuneo-Vital Concept (Maxime Bouet, Armindo Fonseca, Jonathan Hivert, Laurent Pichon, Florian Vachon), tre Cannondale-Drapac (William Clarke, Lawson Craddock, Toms Skujins) e tre Caja Rural-Seguros RGA (Justin Oien, Jaime Rosón, Josu Zabala). Gli "isolati" sono Alan Banaszek (CCC Sprandi Polkowice), Stanislau Bazhkou (Minsk Cycling Club), Ian Boswell (Team Sky), Steven Calderán (Bicicletas Strongman) e Niccolò Salvietti (Sangemini-MG.KVis).

Vuoi per la sfortuna o per altro, salta comunque agli occhi l'assenza di qualsivoglia elemento delle formazioni Professional italiane in tale drappello (il fuggitivo Ballerini è stato fermato per lavorare nel gruppo con Bernal e Torres), specie se paragonata alla cospicua presenza delle formazioni transalpine. Da segnalare un attacco solitario dal secondo gruppo da parte di Elia Viviani: il veronese prova a riportarsi sulla testa della corsa ma dopo pochi km desiste e torna nei ranghi.

Dietro cercano di ricucire ma il margine sale
Ai meno 3 giri dal termine gli uomini al comando, dal quale si è sfilato Zabala, passano con 21" sul secondo plotone, con 1'35" sul drappello Mareczko e 2'40" su un ulteriore gruppo. Il lavoro davanti di Cannondale, Direct Énergie e Fortuneo si scontra con quello di Nippo-Vini Fantini, Team Dimension Data e Team Sky nel secondo gruppo, che fanno in modo che per il secondo gruppo la situazione continui a rimanere aperta.

Mentre termina il proprio lavoro Craddock, sofferente anche per la caduta di ieri, il gruppo di testa inizia il penultimo giro con 32" sul primo gruppo inseguitore dove si mostra molto attivo lo stesso Viviani, che entra nella rotazione fra quanti dettano l'andatura. Ad aggiungersi al lavoro arriva anche il quarto della generale Rodolfo Torres, ma la situazione non muta tanto che, al suo della campana che preannuncia l'inizio della tornata conclusiva, i 20 al comando possiedono 38" di margine sui primi inseguitori, mentre il gruppo Mareczko ha gettato la spugna e passa a quasi 4'.

È volata, la vince Boudat su Banaszek. Miglior italiano Salvietti
La fiammella della speranza continua a restare fioca quando, ai meno 10 km, il gap è sceso a 30"; ma, per un Quéméneur che termina il lavoro e si stacca, davanti ci sono ancora altri elementi impegnati a fondo. I diciannove superstiti passano ai meno 5 km con il medesimo vantaggio che viene confermato ai meno 3 km, dando così la sicurezza di giocarsi fra loro il successo di tappa.

La volata sul lungo e dritto viale conclusivo inizia quando manca ancora molto alla linea bianca: protagonisti sono i due favoriti, ossia Alan Banaszek e Thomas Boudat. A prevalere è, con un margine superiore alla mezza bicicletta, Boudat che coglie così la sua seconda vittoria stagionale, la nona di una Direct Énergie sempre competitiva. Secondo è il giovanissimo e promettente (è ancora teenager) Banaszek mentre terzo è William Clarke. Completano la top 10 Armindo Fonseca, Toms Skujins, Maxime Bouet, Stanislau Bazhkou, Justin Oien, un bravissimo Niccolò Salvietti nono (ed unico italiano tra i primi 19) e Lilian Calmejane.

Ritiro per Jeannesson. Domani ultima tappa con Skujins leader
Il primo gruppo inseguitore, regolato da Matteo Malucelli su Ryan Gibbons, è giunto a 37". Nel gruppo dei ritardatari giunto a 5'16" sono arrivati anche gli azzurri Mauro Finetto e Manuel Senni, rispettivamente ottavo e nono nella generale al mattino. Costretto al ritiro causa coinvolgimento nella caduta il sesto, ossia Arnold Jeannesson (Fortuneo-Vital Concept).

Grazie a tale risultato Skujins guida sempre con 16" su Calmejane mentre sale al terzo posto Rosón, distante 37"; Bernal è quarto a 54" mentre da Torres a 1'01" i distacchi si fanno più importanti. Domani la quarta ed ultima giornata con la Fiorano Modenese-Sassuolo di 160 km nei quali verranno affrontati più volte due differenti circuiti caratterizzati da salite non lunghe ma insidiose. Deve dunque resistere ancora per poco, il buon Skujins, prima di portarsi a casa un traguardo non certo preventivato alla vigilia.
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