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Prove di Ardenne e Giro per Simon Yates

01.04.2017 17:46

Gp Indurain: Movistar e Sky sbagliano tutto, l'inglese ne approfitta. Sul podio Woods ed Henao


È terra di predilezione la Spagna per Simon Yates: qui il corridore della Orica ha ottenuto 3 dei suoi 5 successi da professionista. Ed il numero potrebbe presto incrementare, se il 25enne inglese ha intenzione di portare questa gamba al Giro dei Paesi Baschi, dove l'anno scorso la sua carriera rischiò un brusco stop, per una noiosa storia di doping da chiarire con le autorità competenti nel giro di 3 mesi; e soprattutto al Giro d'Italia, ricordiamolo. Ad aiutarlo, un quadro tattico disarmante da parte di Sky e Movistar, che si sono fatte la guerra in corsa come se fossero le uniche formazioni di spessore, permettendosi di lasciare indietro i rispettivi capitani, Valverde e Kwiatkowski, per poi non rispondere all'azione del britannico.

Doppia fuga: si muove anche Kreuziger
La corsa un po' navarra e un po' basca, dall'altimetria particolarmente frizzante, vedeva nella prima parte partire una fuga di rincalzi: Michael Hepburn (Orica-Scott) l'uomo migliore, poi onesti comprimari come Aitor Gonzalez (Euskadi Basque Country), Juan Ignacio Perez (W52) e Peteer Pruus (Rietumu Banka): troppo esigente il percorso per questi atleti per guadagnare più di 1', vengono riassrobiti dopo 60 km. Tocca dunque a un'azione più corposa, con Roman Kreuziger (Orica-Scott) a muoversi in prima persona, accompagnato da Matvey Mamykin (Katusha), Adrián González ed Eneko Lizarralde (Euskadi Basque Country), Nick Schultz (Caja Rural), Jason Lowndes (Cycling Academy), Marcos Jurado (Burgos-BH) e Marcis Kalnins (Rietumu Banka): è un'azione che trova più lena, arrivando a guadagnare fino a 3'10" su un gruppo comunque guardingo, controllato senza sosta dai Movistar.

Situazione calma fino ai - 30
A 70 km dal traguardo la corsa comincia ad entrare nel vivo soprattutto a livello altimetrico, con la lunga salita di Guriguillano che separa il grano dal loglio nella fuga: come prevedibile restano in avanscoperta Kreuziger e Mamykin assieme al neoprofessionista australiano Nick Schultz, che vanta un successo sull'arrivo in salita di Valmenier all'ultima edizione del Tour de l'Avenir. Ma anche il terzetto non va molto lontano, e viene ripreso a 50 km dal traguardo, quando il plotone sta affrontando un'altra lunga salita, quella di Lezaun, sulla quale si visionano le prime scaramucce Movistar/Sky, ma sostanzialmente non succede niente. Bisognerà aspettare l'Alto de Muru, dentello breve ma ripido, per vedere qualcun altro muoversi.

Via un gruppetto di 9, Valverde e Kwiatkowski rinunciano alla lotta
È Gorka Izagirre a rompere il ghiaccio sul muro, trovandosi a ruota un lesto Simon Yates che non collabora e lo spegne. Di lì a poco tocca a una salita più lunga, l'Alto de Ibarra, chiave tattica della corsa: Vasil Kiryenka si mette in testa a tirare con i suoi rapporti assurdi e complice un forte vento laterale (la salita è piuttosto larga e aperta) ed il marcamento tra i due uomini più in forma presenti, Valverde e Kwiatkowski, il gruppo che era composto in quel momento da 30 unità si spacca, lasciando 9 atleti davanti in rappresentanza di sole 4 squadre.

Giornata No anche per la Katusha
Forte la presenza dei Movistar, con Marc Soler, Gorka Izagirre e Ruben Fernández, e degli Orica-Scott, con Simon Yates, Carlos Verona e Damien Howson; completano il quadro con Kiryenka un temibile Sergio Luis Henao (Sky) ed un sempre più convincente Michael Woods (Cannondale).I nove atleti al comando guadagnano rapidamente margine, grazie alla dispersione avvenuta dietro tra le altre squadre non comprese nella fuga; nel gruppo inseguitore sono comunque Movistar e Sky i più presenti, con una deludente Katusha azzerata, ed è emblematico vedere la Sky tirare, si fa per dire, in testa al gruppo.

Yates attacca ai -10: Henao e i Movistar si guardano
La corsa resta dunque in mano ai 9, che sull'ultimo GPM di giornata, l'Alto de Erául, diventano subito 8 per il K.O. di Damien Howson. In testa a tirare c'è sempre lui, Kiryenka, anche se il ritmo non è così forte da impedire un attacco. Ed è difatti Simon Yates a prendere l'iniziativa, a 10 km dal termine e neanche un km dallo scollinamento: e nonostante i tanti gregari presenti nessuno ha la prontezza di rispondere all'attacco. Così, mentre Yates si allontana dalla vista dei compagni di fuga tra le strette stradine di Erául, Henao, Woods e Soler non trovano la collaborazione corretta, tant'è che torna per l'ennesima volta un'ormai consumato Kiryenka a fare l'andatura. È un attimo: Simon Yates ha già 30" di margine ai -5.

Woods in grande spolvero si prende il secondo posto
L'inglese poi ha una gran gamba, e non mostra alcun segno di cedimento nel km finale, la salita alla Basilica de Puy di Estella, dove chissà quante volte Miguel Indurain ha testato la sua gamba. Seconda vittoria stagionale per lui, dopo quella ottenuta alla Parigi-Nizza a Fayence, e difficilmente l'ultima. Dietro restano in 4 a giocarsi la seconda piazza, con Marc Soler che delude e pecca d'inesperienza, finendo fuori giri. È invece Michael Woods ad andare a sprintare per il secondo posto a 23" davanti a Sergio Luis Henao, confermando che il canadese, seppur tardivamente, è approdato al ciclismo di alto livello.

Gruppo Valverde a 4'
Carlos Verona
è quarto a 26", Soler quinto a 28", poi arrivano, in ordine crescente di scioltezza, Kiryenka a 58", Fernández e Izagirre a 1'44" e Howson a 2'56". Bisognerà aspettare addirittura 3'50" per veder arrivare le prime propaggini del gruppo, guidato dal lettone Toms Skujins (Cannondale); Valverde e Kwiatkowski si marcano fino all'ultimo giungendo rispettivamente 17esimo e 18esimo a 4'08". Per loro, la sfida è solo rimandata alla prossima settimana.

 
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