Professionisti

Vuelta a España 2017

18.08.2017 16:49

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[restab title="Presentazione" active="active"]La definiamo per tutto l'anno "il GT di riparazione", perché in effetti quello è, un esame a cui si presentano ben preparati e motivati alcuni dei corridori che magari nei due grandi giri precedenti non sono riusciti a esprimersi al meglio (o li hanno proprio saltati per motivi vari). "Nessuno di quelli forti pone la Vuelta a España come l'obiettivo principale della stagione", e anche questo è vero, perché indubbiamente il Tour e il Giro si dividono i favori delle ambizioni da parte dei corridori principali del seeding.

Poi però arriva Ferragosto, dai un'occhiata alla startlist dell'imminente corsa spagnola, e vedi che la signora Vuelta può concedersi il lusso di schierare al suo via i seguenti nomi: Chris Froome. Alberto Contador (alla sua ultima recita). Vincenzo Nibali. Fabio Aru. Romain Bardet. Warren Barguil. Steven Kruijswijk. Esteban Chaves. I gemelli Yates. Louis Meintjes. Rafal Majka. Bob Jungels. Domenico Pozzovivo. Ilnur Zakarin. Carlos Betancur. Tejay van Garderen. Damiano Caruso. E ci siamo limitati a quelli che hanno centrato almeno una top ten nei GT. Dovessimo ravanare ulteriormente alla ricerca di nomi di possibili protagonisti, ne verrebbero fuori altrettanti (a partire da Miguel Ángel López). In definitiva, una qualità spaventosa (dei big mancano solo Quintana, Valverde, Dumoulin e Pinot), data dall'incrocio tra i reduci del Giro e quelli del Tour. Non saranno - gli uni e gli altri - al picco stagionale di forma, ma è poi così importante ai fini dello spettacolo?

Si potranno scontrare - tutti i citati e molti altri ancora - in 21 giorni un po' più equilibrati, a livello di percorso, rispetto a qualcuna delle ultime edizioni: a fronte di 5 tappe da velocisti, un paio di cronometro (una a squadre in apertura, più che altro una passerella; una impegnativa, individuale, in apertura di terza settimana), tre tappe diciamo miste (da fuga), avremo 11 frazioni in cui si battaglierà in salita: 6 di montagna vere e proprie (tra cui 4 con arrivo in quota), e 5 destinate a concludersi sulle tipiche "rampe da garage" che tanto caratterizzano la Vuelta a España. Il giudice supremo sarà, il penultimo giorno, l'Angliru, posto al termine di una tappa impegnativa già prima della durissima salita finale.

L'Italia, con due calibri come Vincenzo Nibali e Fabio Aru, sarà in maniera naturale al centro dei riflettori: la sin qui rinviata sfida tra i due ex compagni di squadra potrà finalmente aver luogo. Ma non solo loro saranno protagonisti di una spedizione piena di qualità. Oltre ai due citati, sono diciotto gli azzurri in gara. Ecco Cesare Benedetti (Bora Hansgrohe), Damiano Caruso, Alessandro De Marchi e Daniel Oss (BMC), Valerio Agnoli, Manuele Boaro, Antonio Nibali, Franco Pellizotti e Giovanni Visconti (Bahrain Merida), Gianni Moscon, Salvatore Puccio e Diego Rosa (Team Sky), Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale), Sacha Modolo e Federico Zurlo (UAE Emirates), Davide Villella (Cannondale-Drapac), Eros Capecchi e Matteo Trentin (Quick Step Floors). Non c'è che dire: proprio una gran bella truppa![/restab]

[restab title="Startlist"][table id=1147 responsive=scroll /][/restab]
[restab title="Albo d'oro"][table id=1129 responsive=scroll /][/restab]
[restab title="La corsa in tv"]La corsa sarà trasmessa in diretta e in esclusiva su Eurosport. Per gli orari completi vi rimandiamo alla guida tv di Cicloweb[/restab]
[restab title="News e articoli"][lptw_recentposts layout="thumbnail" post_type="post" link_target="new" tags_id="1626" space_hor="5" space_ver="10" columns="2" order="DESC" orderby="date" posts_per_page="4" post_offset="0" reverse_post_order="false" exclude_current_post="false" override_colors="false" background_color="#4CAF50" text_color="#ffffff" show_date_before_title="true" show_date="true" show_time="false" show_time_before="true" show_subtitle="true" date_format="d.m.Y" time_format="H:i" no_thumbnails="show"][/restab][/restabs]


Le tappe e i risultati


[mks_accordion]

[mks_accordion_item title="Sabato 19/8 - 1a tappa: Nîmes (Francia) (Cronosquadre-13.7 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Nîmes ore 17.30 (Partenza prima squadra)
Arrivo: Nîmes ore 19.10 circa (Arrivo ultima squadra)

Sprint intermedi: Nessuno
Gpm: Alto de Nîmes (100 m-3a cat.) km 7.3[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]In genere la passerella in un grande giro è quella finale, invece la Vuelta spesso ne offre una pure all'apertura. Non siamo al livello della tappa che fu (o meglio, diventò in corso d'opera) una mera esibizione, sulle spiagge di Marbella due anni fa, ma una cronosquadre di 13 km o poco più sarà, per l'appunto, giusto una sgambata, vista la portata minimale dello sforzo richiesto agli atleti. Altimetria più o meno inesistente, a meno di non voler dar credito a quell'Alto de Nîmes che è appena un'increspatura (non se ne accorgeranno neanche) buona giusto per assegnare la prima maglia a pois. Molto più importante sarà l'aspetto planimetrico della prova, visto che le curve non mancheranno: ne contiamo ben 20, alcune molto secche (o addirittura a U), 13 a destra e 7 a sinistra (ovvia predominanza della "right hand" visto che si corre in senso orario), più diverse altre semicurve. Necessiterà tanta attenzione, e ci vorranno meccanismi ben oliati perché sarà un continuo rilanciare, e il rischio di perdere vagoncini del treno sarà alto; a fine frazione ipotizzabili comunque distacchi assai contenuti, bisognerà impegnarsi per perdere mezzo minuto dai vincitori. Notevole curiosità: si transiterà - un chilometro e mezzo dopo la partenza - all'interno dell'Arena di Nîmes, lascito di epoca romana che viene utilizzato tutt'ora per ospitare manifestazioni culturali e sportive. Una corsa ciclistica non ci era ancora passata dentro, ma c'è sempre una prima volta; tra l'altro l'anfiteatro sarà anche lo sfondo dell'arrivo della tappa, lì davanti, al termine dell'ampio giro nei dintorni di Nîmes.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Domenica 20/8 - 2a tappa: Nîmes (Francia) - Gruissan (Francia) (203.4 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Nîmes ore 12.25
Arrivo: Gruissan ore 17.25-17.55

Sprint intermedi: Saint-Marcel-sur-Aude km 174.7
Gpm: Nessuno[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Seconda tappa e pure questa tutta in territorio francese (occitano), a costeggiare per lunghi tratti il Mediterraneo. Il vento proveniente dal mare sarà l'unica possibile variabile di un percorso totalmente piatto, addirittura non c'è neanche un Gpm e questo, per gli standard della Vuelta, è praticamente uno scandalo! Sarà comunque una delle tre occasioni in cui si supereranno i 200 km di lunghezza. Il finale a Aude, in zona porto, prevede qualche semicurva: una, più accentuata (a sinistra) ai 900 metri, l'altra - dopo che sarà stata superata una rotonda - ai 200. A naso, il posizionamento potrà risultare più importante della sparata, ma l'assenza di grossi calibri dello sprint darà comunque luogo a una volata molto incerta.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Lunedì 21/8 - 3a tappa: Prades (Francia) - Andorra La Vella (Andorra) (158.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Prades ore 13.02
Arrivo: Andorra La Vella ore 17.25-17.55

Sprint intermedi: Alto de la Comella km 147.1
Gpm: Col de la Perche (1575 m-1a cat.) km 31.5, Coll de la Rabassa (1820 m-1a cat.) km 127.5, Alto de la Comella (1345 m-2a cat.) km 151.4[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Lasciata la Francia non si approda (se non per qualche chilometro di passaggio) subito in Spagna, ma ci si concede una diversione ad Andorra: e che diversione! Siamo - già al terzo giorno - al primo tappone di montagna. "Tappone" sempre considerando le abitudini del GT iberico. Partenza in salita, col Col de Perche che si prende subito, dopo 12 km dal via di Prades. Ascesa piuttosto pedalabile ancorché lunga (19 km), sulle sue rampe vedremo partire la fuga, mentre è da escludere che si muovano gli uomini di classifica, perché al terzo giorno di gara tutto è incognita. 20 km dopo la vetta si rientra in Spagna, procedendo su un lunghissimo fondovalle digradante (circa 50 km), e poi un breve tratto a salire che porta al confine con Andorra. Lo staterello accoglie il gruppo col tosto Col de la Rabassa, 13 km di scalata che nei primi 5 offre pendenze di tutto rispetto, salvo poi addolcirsi via via fino alla vetta. Sarà comunque interessante vedere le prime schermaglie, anche se non saranno ancora mazzate pesanti, visto che dalla cima mancheranno 31 km al traguardo. Nella prima metà della discesa ci sarà da spingere, poi una serie infinita di tornanti e staccate renderanno la seconda parte più adatta a chi insegue. Un altro breve fondovalle verso Andorra La Vella, e dalla capitale si imbocca l'Alto de la Comella, una sorta di côte liégeoise, 4 km all'8%, veramente un interessante epilogo in cui - per una volta - tutto non si decide su una rampa da garage. Anche perché poi dalla vetta, ai -7, bisognerà ridiscendere verso Andorra La Vella (zona Escaldes-Engordany), e se nel primo chilometro la pendenza è accentuata e i tornanti si susseguono uno dopo l'altro, poi la strada spiana per un paio di chilometri, prima di altri due chilometri in picchiata (stile Poggio di Sanremo) fino ai boulevard degli ultimi due chilometri, in piano. Un drappello coi migliori a giocarsela pare la soluzione più facile, anche se il colpo di mano individuale (da metà Comella in avanti, ad esempio) è tutto meno che scoraggiato da un simile finale.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Martedì 22/8 - 4a tappa: Escaldes-Engordany (Andorra) - Tarragona (198.2 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Escaldes-Engordany ore 12.35
Arrivo: Tarragona ore 17.25-17.55

Sprint intermedi: Valls km 167.7
Gpm: Alto de Belltall (790 m-3a cat.) km 132[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Al quarto giorno si fa rientro definitivo in Spagna, e l'approdo al paese intestatario della corsa non potrebbe essere più soft: tappa da velocisti, da Escaldes-Engordany si entra subito in territorio spagnolo, ma la strada non offre praticamente nulla di rilevante, un paio di strappetti qua e là, più un Gpm di terza categoria all'Alto de Belltall, con vetta a 66 km dal traguardo. Come dire, asperità destinata a non lasciar traccia. Sarà quindi volata, ma occhio: il finale di Tarragona è quanto di più tortuoso si possa immaginare, l'ultimo chilometro si apre con una bella rotonda a sinistra e immediata svolta a destra, quindi ai 500 metri altra curva pericolosa a sinistra, e ai 300-250 nuova svolta a destra su una piccola rotonda. Dopo la tappa fioccheranno le proteste per i rischi a cui sono costretti i corridori, c'è da scommetterci. Ah, non bastasse, l'ultimo mezzo chilometro tira all'insù: sconsigliate volate d'anticipo, anche sugli ultimi 200 metri in rettilineo. Conviene aspettare i 100.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Mercoledì 23/8 - 5a tappa: Benicàssim - Alcossebre (175.7 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Benicàssim ore 13
Arrivo: Alcossebre (Ermita Santa Lucía) ore 17.25-17.55

Sprint intermedi: Alcalà de Chivert km 160.2
Gpm: Alto del Desierto de las Palmas (425 m-2a cat.) km 23.8, Alto de Cabanes (360 m-3a cat.) km 55.3, Coll de la Bandereta (830 m-2a cat.) km 87.6, Alto de la Serratella (840 m-2a cat.) km 125.2[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Ed eccolo finalmente, abbiamo dovuto aspettare cinque giorni ma alla fine troviamo il primo dei tipici arrivi su rampa della Vuelta a España! Posto al termine di una frazione nella quale non mancheranno altre salite, ma destinato a fungere da giudice unico della giornata, l'Alto di Ermita Santa Lucia in quel di Alcossebre non è nemmeno tra i più duri, tra quelli previsti quest'anno come arrivo, ma darà comunque luogo a una bella battaglia sulle sue rampe. Ma torniamo all'inizio: start dal mare di Benicàssim, si prende la strada verso sud per un giretto interno in cui la fuga potrà partire sull'Alto del Desierto de las Palmas, dopo una ventina di chilometri; e poi detta fuga forse potrà guadagnare anche abbastanza, visto che strada facendo (e risalendo verso nord, con ampio giro nell'entroterra) non mancano salite anche lunghe su cui gli inseguitori non avranno vita troppo facile: in particolare, il quarto Gpm di giornata, l'Alto de la Serratella (scollina ai -50), misura 13 km, anche se la pendenza media (3.7%) è annacquata da un finale praticamente in pianura. Dalla vetta ad Alcossebre (località marina come quella di partenza, e neanche distante da quella) il gruppo potrà riorganizzarsi e darci dentro per riprendere gli attaccanti di giornata prima della rampa finale. 3.4 km di salita fino al traguardo, anche qui la pendenza media è ingannevole perché ci sono dei tratti di discesa che la tengono bassa. Quel che conta è che in partenza c'è un chilometro al 10%, e a metà scalata un'altra rampa (500 metri) al 15, e ancora un breve tratto in doppia cifra all'imbocco dell'ultimo chilometro. Ascesa molto irregolare, favorirà non già chi è camoscio nell'anima (e nelle gambe), quanto chi saprà dare del tu all'acido lattico e rilanciare col rapportone dopo i pezzetti più duri.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Giovedì 24/8 - 6a tappa: Vila-Real - Sagunt (204.4 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Vila-Real ore 12.10
Arrivo: Sagunt ore 17.25-18

Sprint intermedi: Sagunt km 196.2
Gpm: Alto de Alcudia de Veo (575 m-3a cat.) km 48, Puerto de Eslida (620 m-3a cat.) km 59.8, Alto de Chirivilla (710 m-3a cat.) km 96.6, Puerto del Oronet (495 m-3a cat.) km 142.8, Puerto del Garbí (590 m-2a cat.) km 168[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Si resta nella Comunidad Valenciana, continuando a esplorarne la bella costa con un arrivo a Sagunt posto al termine di una frazione abbastanza interlocutoria. Seconda tappa over 200, fattore che - al contrario del profilo altimetrico - parrebbe scoraggiare l'ipotesi fuga. Le solite salitelle a punteggiare il percorso (ben 4 Gpm di 3a) sono nulla al confronto col Puerto del Garbí, che è la più interessante della giornata e che contiene i 3 km che danno senso al tutto: durissimi, tra il 10 e il 16%, sono proprio le rampe su cui si indirizzerà ogni cosa: ideali per far definitivamente fuori qualche velocista, ad esempio; buoni per un contrattacco da clasicómani, perché siamo sulla media distanza (dal Gpm mancano 36 km al traguardo) e soprattutto perché le varie squadre risulteranno spezzettate al termine della scalata, e ci metteranno un po' per riorganizzarsi e quindi inseguire con convinzione. Ci sono insomma i presupposti per un finale intrigante, anche qualora l'epilogo fosse poi allo sprint. Oppure prevarrà l'attendismo, chi lo sa. Per informazione dei velocisti, ad ogni buon conto, il finale è un lungo rettilineo, punteggiato da chicane (ovvero rotonde) negli ultimi 4 km, salvo per una curva secca a sinistra, ai 700 metri, immettendosi sul lungomare d'arrivo.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Venerdì 25/8 - 7a tappa: Llíria - Cuenca (207 km)"]
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Partenza: Llíria ore 12.15
Arrivo: Cuenca ore 17.25-18

Sprint intermedi: Cuenca km 193.3
Gpm: Puerto La Montalbana (925 m-3a cat.) km 51, Alto de Santa Cruz de Moya (1075 m-3a cat.) km 88.7, Alto del Castillo (1075 m-3a cat.) km 195.3[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Si lascia la costa, si guadagna l'entroterra, e quella di Cuenca è la tappa più lunga della Vuelta 2017, coi suoi 207 km. Per la logica dell'organizzatore iberico, le (eventuali) difficoltà date dal chilometraggio non possono eticamente convivere con eventuali difficoltà altimetriche, per cui la frazione che ne viene è abbastanza insignificante, per lunghi tratti. Dopo 30 km si inizia a salire per restare poi tutto il giorno su quote più elevate, una sorta di largo altopiano intorno ai 1000 di altitudine. Ma difficoltà vere e proprie non ce ne saranno, se non, a soli 12 km dal traguardo, l'Alto del Castillo. Si tratta di una salita posta già all'interno di Cuenca, misura 2 km e presenta un primo tratto di 500 metri all'8%, poi spianata centrale, e ultimi 500 metri tra il 7 e il 12%, con punte del 15. Una volta giunti al Gpm, peraltro, la discesa non inizia subito, ma ci sono altri 3 km in falsopiano, prima di una brevissima picchiata. Chi si sarà mosso sul Castillo dovrà spingere a tutta, favorito da una strada leggermente digradante, negli ultimi 7 km, ma non è comunque detto che riesca a respingere il ritorno del gruppo: qualche velocista sull'Alto si sarà salvato, per cui lo sprint sarà pur sempre un obiettivo sensibile. Ai -2 km si rientra nella località d'arrivo (incantevole, "città patrimonio dell'umanità" recitano i flani ufficiali), e da qui alla fine solo rettilineo a eccezione di una svolta a sinistra proprio sotto l'arco dell'ultimo chilometro.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Sabato 26/8 - 8a tappa: Hellín - Xorret de Catí (199.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Hellín ore 12.15
Arrivo: Xorret de Catí ore 17.25-18

Sprint intermedi: Ibi km 159.5
Gpm: Puerto de Biar (810 m-3a cat.) km 111.1, Puerto de Onil (960 m-3a cat.) km 127.5, Alto Xorret de Catí (1100 m-1a cat.) km 196.6[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Il secondo weekend di Vuelta sarà un inno al garagismo in tutte le sue componenti essenziali. Si torna nella Comunidad Valenciana, e si riparte da un arrivo ormai classico della corsa iberica, quello di Xorret de Catí. Ci si giunge al termine di una tappa non certo difficile, pur se lambisce i 200 km di lunghezza. I primi 100 si snodano su strade molto dolci, per cui veramente nulla da segnalare. A metà frazione l'altimetria si increspa, troviamo tre salite in rapida sequenza nell'arco di 50 km (le prime due valgono come Gpm), quindi ai -50 si torna a scendere pian pianino, e sostanzialmente questo sarà il tratto in cui il gruppo andrà a riprendere la fuga del mattino. Perché i big saranno tutti interessati a quel traguardo, preceduto dall'Alto omonimo a Xorret de Catí. Vediamo nel dettaglio questi 5 km di salita (e i successivi 3 di discesa): i primi 2 di ascesa sono in realtà in leggero falsopiano, e sono gli ultimi 3 a fare tutta la differenza del mondo, con pendenze che dall'11 salgono fino al 18% (un vero e proprio muro di un chilometro), per poi tornare appena più umane nel finale. Dopo il Gpm un chilometro in falsopiano (pur se tendente al ribasso), quindi in realtà un unico chilometro di picchiata (più ripida nella prima metà) fino a Xorret, dove gli ultimi mille metri saranno più o meno in pianura. Sembra ovvio che il finale non sia adatto a ricucire, se qualcuno (che sia singolo o minigruppetto) avrà saputo fare la differenza sull'Alto.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Domenica 27/8 - 9a tappa: Orihuela - Cumbre del Sol (174 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Orihuela ore 13
Arrivo: Cumbre del Sol ore 17.25-17.55

Sprint intermedi: Xàbia km 160
Gpm: Alto de Puig Llorença (345 m-2a cat.) km 132.1, Alto de Puig Llorença (Arrivo-415 m-1a cat.) km 174[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Tappa ancor più facile da interpretare della precedente, siamo sempre sulla costa mediterranea, e per 130 km non si muove rampa. Si passa da Benidorm, località cara ai tifosi italiani, e poi da Calp, cittadina in cui molte squadre oggi vanno in ritiro pre-stagionale. Si assume quindi che si tratti di strade comunque abbastanza note un po' a tutti i pro'. Al km 130 viene affrontata per la prima volta la salita che porta all'arrivo, solo che non si va fino al traguardo, 70 metri (in altitudine) e 800 metri (in lunghezza) più in giù si procede dritto invece di svoltare a sinistra, e si intraprende un facile giro di quasi 40 km intorno a Cumbre del Sol: come dire che lo strappo, nella sua prima versione, non vedrà il lancio di azioni di sorta (se non forse per quanto riguarda qualche outsider). Più serio si farà il gioco quando l'Alto del Puig Llorença (questo il nome proprio della salita) fungerà da sede d'arrivo: nel suo sviluppo completo, l'Alto misura 4 km, da prendere con le super-molle. La pendenza media è del 9%, nella prima parte c'è un chilometro asfissiante costantemente in doppia cifra (con punte del 21%), poi breve tratto di respiro (ma pur sempre all'8%), e di nuovo la strada si rimette costantemente al 10-11, salvo un mezzo chilometro di spianatina a metà Alto. Con la classifica che - tutto sommato - potrebbe essere ancora abbastanza corta, non mancheranno colpi di fioretto (ma anche qualche sciabolata) sulle rampe verso Cumbre, a picco sul Mediterraneo.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Martedì 29/8 - 10a tappa: Caravaca - Alhama de Murcia (164.8 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Caravaca ore 13.05
Arrivo: Alhama de Murcia (ElPozo Alimentación) ore 17.25-17.55

Sprint intermedi: ElPozo Alimentación (Primo passaggio) km 108.5
Gpm: Alto del Morrón (630 m-3a cat.) km 130.7, Collado Bermejo (1200 m-1a cat.) km 143[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Dopo il primo giorno di riposo cambiano gli scenari, ci si sposta più a sud, siamo nella regione di Murcia, e l'arrivo è posto ad Alhama, anche se nominalmente si tratta di ElPozo Alimentación, azienda che sponsorizza la tappa. A parte questi dettagli poco importanti, c'è da dire della frazione, che offre una bella inversione di tendenza rispetto alle due precedenti: le salite sono più alte e meno ripide, e soprattutto non fungono da arrivo. Nel nostro caso usiamo il plurale (le salite) perché, dopo 120 km facilissimi, se ne incontrano due di fila, ma in realtà l'ascesa è unica, e il Gpm dell'Alto de Morrón de Totana è separato dall'inizio della scalata al Collado Bermejo da soli 5 km di falsopiano all'insù. Di fatto 18 km di salita, divisa in due rampe. La prima è lunga 6 km con pendenza media del 6%, la seconda è di quasi 8 km al 6.5%, e questa è una salita molto in stile Tour de France: abbastanza regolare, oscilla tra il 6 e l'8.5%, e dalla vetta mancano 22 km fino al traguardo. Ora, posto che non sarà facile che qualcuno si involi sul Collado, cosa potrà succedere dal Gpm in avanti (per intenderci, sul versante che - affrontato in salita - vide esaltarsi Marco Pantani alla Vuelta a Murcia 1997)? Primi 3 km da spingere, poi 3 km di tornanti, poi 3 km pianeggianti: la regola del 3 ci renderà una situazione che, a metà picchiata, sarà più o meno simile a quella del Gpm. Ma l'affare si complica (o si fa bello) nella seconda metà della discesa verso Alhama, quasi 8 km di semicurve anche molto veloci, su cui chi sa guidare potrà automaticamente fare la differenza. Poi si tratterà di resistere nei 2-3 km finali, in piano, fino all'azienda di ElPozo Alimentación. Chi ha coraggio e spericolatezza potrà avere la sua giornata. Con la G maiuscola.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Mercoledì 30/8 - 11a tappa: Lorca - Observatorio Astronómico de Calar Alto (187.5 km)"]
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[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Lorca ore 12.15
Arrivo: Observatorio Astronómico de Calar Alto ore 17.25-18

Sprint intermedi: Sorbas km 103.4
Gpm: Alto de Velefique (1800 m-1a cat.) km 157.2, Observatorio Astronómico de Calar Alto (Arrivo-2120 m-1a cat.) km 187.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Dopo l'intrigante finale di 24 ore prima, si torna a svolgimenti più normali, con un'altra tappa di montagna (diciamo che è la terza) che vede due salite in serie e, stavolta, arrivo in quota. Anche qui 130 km iniziali con poco o nulla da dire e da dare, se non la possibilità per i fuggitivi di mettere in cascina un quarto d'ora da difendere nei 60 km conclusivi. L'Alto de Velefique, preceduto da circa 20 km di falsopiano su cui qualcuno dei big inizierà a far fare alla propria squadra un ritmo vertiginoso, è una salita di 13 km con una pendenza media dell'8.6%. Il problema è che le rampe più dure sono nella prima parte, con 3-4 chilometri iniziali veramente duri. Poi arriva un tratto in cui qualche gregario potrà essere molto utile ai capitani di turno, per cui si tenderà a una ricomposizione delle eventuali fratture precedenti. Occhio al Gpm, che è posto su un muro al 15%, ancorché molto breve (200 metri): fosse l'arrivo, avremmo qui e solo qui i distacchi di giornata tra i più forti… ma essendo il penultimo colle della frazione, potrà anche succedere che qualcuno sfrutti il muro per lanciarsi all'assalto sulla successiva discesa. Il problema, per questo qualcuno, è che tale picchiata non favorisce l'uomo solo al comando: troppi tratti pedalabili in quei 12-13 km, troppi tornanti in fondo, troppi rettilinei nella parte centrale. Facile prendere 10" all'inizio (attaccando), più facile perderne 20" rispetto agli inseguitori strada facendo. O comunque arrivare a Bacares, in fondo, con un margine risibile pronto a essere annientato sulle prime rampe della salita conclusiva. Parola d'ordine, quindi, attendismo e battaglia rinviata all'ascesa finale. La scalata che porta all'Osservatorio Astronomico di Calar Alto, vetta da cui si gode la vista degli scenari che funsero da quinte per i mitici western di Sergio Leone, girati appunto in Almeria. Che dire della salita, tecnicamente parlando? Oltre 16 km da Bacares al traguardo, primi 5 letteralmente asfissianti, con pendenze tra il 9 e il 12% (media al chilometro) ma che di continuo offrono strappate al 18%, al 15%... gradoni su gradoni. Poi tutto si pacifica, dal km 6 al 14 la strada è un mangia e bevi molto facile; o meglio, sarebbe facile se prima non ci fossero stati quei 5 km che abbiamo appena descritto: perché qui, se si sarà fatta corsa dura in precedenza, i distacchi si amplieranno eccome. Un ultimo muro di 2 km al 9% precede la spianatona finale, buona magari per gli sprint dei vari gruppetti. Se qualcuno non avrà paura di muoversi - se non sul Velefique o sulla discesa - all'inizio del Calar Alto avremo un 10-15 km di spettacolo. Sarebbe niente male, di questi tempi. Viceversa, pennichella fino al traguardo.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Giovedì 31/8 - 12a tappa: Motril - Antequera (160.1 km)"]
[restabs alignment="osc-tabs-left" pills="nav-pills" responsive="true" text="More"]
[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Motril ore 13.15
Arrivo: Antequera ore 17.25-17.55

Sprint intermedi: Villanueva de la Concepción km 137
Gpm: Puerto del León (895 m-1a cat.) km 101.4, Puerto del Torcal (950 m-2a cat.) km 142.6[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Non ci si schioda dal Mediterraneo, e da Motril parte la fase andalusa della Vuelta 2017. La tappa, senza girarci tanto intorno, vedrà un fuggitivo festeggiare tra i dolmen di Antequera: troppe le frazioni da tre stellette in su per aspettarsi lotta tra gli uomini di classifica anche in giornate interlocutorie come questa. 80 km di pianura lungo la costa sud, quindi prima di Malaga si svolta verso l'interno e si affronta il Puerto del León, oltre 17 km di "subida", colle definito di 1a categoria, però troppo discontinuo per permettere che vengano fatte - a questo punto della tappa, e cioè a 60 km dalla fine - reali differenze. Molto più facile che la battaglia qui si limiti alla scrematura dell'ampio drappello di fuggitivi che sarà partito nei primi chilometri. Dopo il Gpm discesa dolce e poi fondovalle fino ai piedi della seconda salita di giornata, quella del Puero del Torcal, che svetta ai -17.5 dopo 8 km di ascesa al 7% medio: i primi 5 km di ascesa sono abbastanza impegnativi, ce ne sono anche un paio al 10%, ma poi negli ultimi 3 la strada spiana sempre più, e a meno di clamorose crisi tutti i big dovrebbero arrivare a scollinare insieme. La discesa, piuttosto dolce (8 km fino a valle), e soprattutto i 10 km finali, dovrebbero permettere il completamento dell'opera di ricucitura di eventuali strappi precedenti.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Venerdì 1/9 - 13a tappa: Coín - Tomares (198.4 km)"]
[restabs alignment="osc-tabs-left" pills="nav-pills" responsive="true" text="More"]
[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Coín ore 12.30
Arrivo: Tomares ore 17.25-18

Sprint intermedi: Sevilla km 183.8
Gpm: Alto de Ardales (545 m-3a cat.) km 27.2[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Altra giornata di respiro prima di un weekend ad alta concentrazione di adrenalina. A Tomares potremo rivedere in scena i velocisti, perché la frazione decisamente si adatta a loro. In particolare, si adatta ai "velocisti da Vuelta", ovvero quelli in grado di tenere anche laddove la strada tira un po' all'insù. Perché in effetti l'arrivo della 13esima frazione tira, non tantissimo, ma il giusto: già ai 3 km c'è un dislivello che metterà in fila il gruppo e farà perdere posizioni alle gambe più molli. È questo un tratto in cui non mancano le tortuosità, ma tali irregolarità planimetriche, che caratterizzano gli ultimi 5 km almeno, finiscono al triangolo rosso, perché da lì allo striscione d'arrivo - a parte due rotonde che verranno superate dritto per dritto - non ci sono più svolte. C'è però un'altra minima impennata della strada ai 500 metri, fatto che permetterà ulteriormente agli sprinter più finisseur di prendere il pallino del gioco. Abbiamo diffusamente parlato dei 3 km finali per un motivo: perché nei 195 precedenti nulla di realmente rilevante c'è da segnalare.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Sabato 2/9 - 14a tappa: Écija - Sierra de La Pandera (175 km)"]
[restabs alignment="osc-tabs-left" pills="nav-pills" responsive="true" text="More"]
[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Écija ore 12.37
Arrivo: Sierra de La Pandera ore 17.25-18

Sprint intermedi: Alcalá la Real km 130.2
Gpm: Puerto el Mojón (792 m-3a cat.) km 85.5, Alto Valdepeñas de Jaén (1075 m-2a cat.) km 153.1, Sierra de La Pandera (Arrivo-1830 m-Cat. Especial) km 175[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]È nel cuore dell'Andalusia che è in cartellone una due giorni di alte quote e lotta diretta tra i big della Vuelta. Il penultimo weekend di gara inizia con un arrivo ormai noto, quello di Sierra de La Pandera, addirittura antipasto di quanto si vedrà l'indomani. Tappa molto facile da spiegare, questa: si parte a valle, a Écija, e pian pianino, mangia&bevi dopo mangia&bevi, si sale sempre più, fino a raggiungere i 1830 metri del traguardo. In mezzo, 175 km in cui svettano - tra le altre salitelle - due Gpm come il Puerto del Mojón a metà tappa e l'Alto Valdepeñas de Jaén subito prima dell'ascesa finale. Sia l'uno che l'altro non lasceranno traccia, perché ogni cosa sarà demandata alla Pandera: 12 km di scalata in questo versante, si sale a gradoni, primi due chilometri già tosti, poi per altri due spiana prima di un nuovo chilometro al 10%; la strada si addolcisce un po' nei due chilometri successivi, e al km 7 iniziano 4000 metri davvero duri, dove si balla tra l'8 e il 13%, e qui nessuno potrà più nascondersi. La salita vera e propria finisce alla flamme rouge, perché poi nell'ultimo chilometro addirittura si scende per 500 metri, prima dell'ultima rampetta di mezzo chilometro fino al traguardo.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Domenica 3/9 - 15a tappa: Alcalá la Real - Sierra Nevada (129.4 km)"]
[restabs alignment="osc-tabs-left" pills="nav-pills" responsive="true" text="More"]
[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Alcalá la Real ore 13.39
Arrivo: Sierra Nevada ore 17.15-17.45

Sprint intermedi: Granada km 45
Gpm: Alto de Hazallanas (1680 m-1a cat.) km 74, Alto del Purche (1490 m-1a cat.) km 109.5, Alto Hoya de la Mora, Monachil (Sierra Nevada) (Arrivo-2510 m-Cat. Especial) km 129.4[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Una delle tappe più interessanti e significative dell'intera Vuelta 2017 è la quindicesima, non foss'altro perché si sale fino a 2510 metri e non si tratta di quote che nella corsa iberica si tocchino tutti i giorni. La Sierra Nevada per fortuna offre queste possibilità, e allora vediamole nel dettaglio: tappa breve, poco meno di 130 km, e a dire il vero tutto si riduce alla seconda metà della frazione, visto che la prima è totalmente irrilevante. L'Alto de Hazallanas segna l'inizio delle ostilità, l'ascesa parte già al km 57, ma è davvero poca cosa nei primi 10 km; poi però procede per 5 km con pendenze in doppia cifra, e allora qui sì che si potrà far qualcosa per disintegrare le squadre. In vetta, dopo due chilometri finali più dolci dei precedenti, mancano 55 km al traguardo: i primi 15 sono di discesa, poi ce ne sono 10 di pianura in fondovalle, quindi nei restanti 30 si sale e basta. Torniamo al Gpm dell'Hazallanas: da lì al traguardo sarebbe un attimo, ma si torna giù per fare il giro dall'altra parte. La picchiata è abbastanza tecnica e veloce nei primi 11 km, per cui ipoteticamente ci sarebbe ancora spazio per far qualcosa, dopo le dure rampe della salita affrontate poco prima. Nel fondovalle tanto da spingere, e se qualcuno avrà avuto la saggezza di mandare in fuga qualche gregario, potrebbe ritrovarselo qui e sarebbe oro colato. Anche perché poi sulla salita finale (divisa, come già in qualche tappa precedente, in un doppio Gpm) le pendenze sono subito molto ostiche, quindi l'attaccante di turno rischierebbe di trovarsi di nuovo solo: si tratta dell'Alto del Purche, 8 km di ascesa nei quali si respira poco: solo dalle parti della cima un chilometro in contropendenza promette un attimo di pietà. Dopo il Gpm ci si ritrova subito sull'Alto Hoya de la Mora, uno dei versanti di Sierra Nevada. Si assume che il grosso del testa a testa sia già avvenuto prima, perché questa scalata presenta tratti anche molto dolci: 19 km complessivi, qualche rampa più dura (al terzo chilometro, al sesto, al 13esimo, al 16esimo), ma non si tratta propriamente della salita più selettiva del mondo. Diciamo che è un'ascesa che tornerà buona per divaricare i margini, qualora siano stati aperti sui precedenti Gpm o in discesa; se invece i big la approcceranno ancora tutti insieme, rischiamo di vedere ben poco dal punto di vista dello spettacolo. E una "greggiata" di quasi 20 km ci manderebbe il pranzo domenicale di traverso.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Martedì 5/9 - 16a tappa: Circuito de Navarra - Logroño (Cronometro-40.2 km)"]
[restabs alignment="osc-tabs-left" pills="nav-pills" responsive="true" text="More"]
[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Circuito de Navarra ore 13.32 (Partenza primo corridore)
Arrivo: Logroño ore 17.40 circa (Arrivo ultimo corridore)

Sprint intermedi: Nessuno
Gpm: Nessuno[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Eccoci alla tanto attesa (da qualcuno) cronometro di Logroño. Si viene dal secondo giorno di riposo e da un supertrasferimento dall'estremo sud a quello nord del paese, oltre che - ovviamente - dalle scalate andaluse; e ci si ritrova direttamente proiettati in una delle frazioni cardine della Vuelta 2017. I chilometri contro il tempo sono 40, l'altimetria non consente alcuna variazione sul tema per specialisti, e anche la planimetria è tutta dalla parte di chi l'esercizio del cronometro lo mastica bene. Si parte dal circuito automobilistico di Navarra, circa 7 km su una strada con molte curve ma anche molto ampia, per cui non dovrebbero sorgere problemi di traiettorie. Il transito da Los Arcos è già su un rettilineo infinito, e solo il tratto tra Torres del Rio e Viana (i 10 km centrali della tappa) presenta diverse curve impegnative (veri e propri tornantini in alcuni casi), in totale contiamo 5 svolte secche a destra e 5 a sinistra. L'ultima parte torna a presentare lunghi rettilinei, mentre l'approdo a Logroño presenta le inevitabili svolte di uno sviluppo cittadino del percorso: nella fattispecie, 3 a destra e 4 a sinistra negli ultimi 5 km. In definitiva, non mancano tratti tecnici lungo i 40 km della frazione, ma ci sentiamo di asserire che avranno un'incidenza relativa di fronte ai preponderanti tratti in cui mettere il rapportone e andare avanti a occhi chiusi.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Mercoledì 6/9 - 17a tappa: Villadiego - Los Machucos (180.5 km)"]
[restabs alignment="osc-tabs-left" pills="nav-pills" responsive="true" text="More"]
[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Villadiego ore 12.25
Arrivo: Los Machucos ore 17.25-18

Sprint intermedi: Solares km 145.2
Gpm: Portillo de Lunada (1350 m-2a cat.) km 107.3, Puerto de Alisas (675 m-1a cat.) km 162.6, Alto de Los Machucos (Arrivo-880 m-Cat. Especial) km 180.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Se a questo punto della Vuelta sentivate la mancanza di una sana rampa di garage, ecco arrivare Los Machucos ad accontentarvi. Frazione in cui, nonostante si venga dagli sforzi della crono, qualcosa in classifica continuerà a muoversi (o a smottare, nel caso dei corridori meno dotati di fondo), perché la salita dell'arrivo è realmente esasperante. Una lunga fase interlocutoria prima dei 30 km finali da fuochi d'artificio, partenza dalle parti di Burgos e direzione nord, verso la Cantabria; il Portillo de Lunada, poco dopo metà tappa, volerà senza risultare dirimente (anche se son pur sempre 8 km al 6%), anche perché la successiva lunga discesa rimetterebbe ognuno al proprio posto, in gruppo. Il fondovalle intorno a Solares (sede dello sprint intermedio) precede il Puerto de Alisas, 10 km di una salita che, dal terzo in avanti, resta piuttosto costante sul 7% di pendenza. La successiva discesa (8 km) non è di quelle su cui si possano fare grandi differenze, e poi come già detto la salita finale è di quelle che spingeranno tutti alla massima cautela nei chilometri precedenti. Il dettaglio di questa scalata di Los Machucos, allora: primo chilometro (dei 7 totali) interlocutorio, poi un chilometro al 20%, e scusate se è poco. Un terzo chilometro pianeggiante, quindi tre chilometri tutti sopra al 10% di pendenza, con punte che ovviamente vanno molto oltre (15 e più); il Gpm, e quindi l'arrivo, non è al culmine della salita, ma un chilometro più avanti paradossalmente dopo una breve discesina e un leggerissimo falsopiano; a quel punto però tutte le frittate possibili saranno state fatte.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Giovedì 7/9 - 18a tappa: Suances - Santo Toribio de Liébana (169 km)"]
[restabs alignment="osc-tabs-left" pills="nav-pills" responsive="true" text="More"]
[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Suances ore 12.55
Arrivo: Santo Toribio de Liébana ore 17.25-17.55

Sprint intermedi: Sobrelapeña km 132.7
Gpm: Collada de Carmona (600 m-3a cat.) km 109.5, Collada de Ozalba (556 m-3a cat.) km 126, Collada de la Hoz (658 m-2a cat.) km 139.7, Alto de Santo Toribio de Liébana (Arrivo-510 m-3a cat.) km 169[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Dopo Los Machucos ne avete abbastanza di rampismo? Non potete, perché qui c'è altra roba per voi. Santo Toribio de Liébana è un'altra (la quinta) bella scoppola da garage nel percorso 2017 della corsa spagnola, e assesterà ancora qualcosa nella generale, anche se presumibilmente non ai livelli del giorno precedente. La tappa è tanto interlocutoria da poter configurare anche uno scenario da fuga; come spesso accade la prima metà del tracciato dice poco e niente, e le salite si addensano nella seconda. Due Gpm di 3a categoria per iniziare a scaldare la gamba, Collada de Carmona e Collada de Ozalba, ed è sui 7 km (al 6% medio, ma salita decisamente più dura nella seconda metà) della Collada de la Hoz che le cose iniziano a farsi più serie, anche perché in cima mancano 30 km al traguardo. I 10 km di discesa verso La Hermida presentano pure un tratto in pianura nella parte centrale, e quando si arriva in fondo ci si deve preparare a 15 km in falsopiano (molto leggero) fino a Potes, dove inizia la scalata conclusiva. La salita dell'Alto de Santo Toribio de Liébana misura - stando alla documentazione fornita dall'organizzazione - poco più di 3 km, ma in realtà quello duro è l'ultimo chilometro e mezzo: laddove la strada si inerpica al 12-13%, laddove non ci sarà più niente da risparmiare (come magari sarà stato fatto sulle precedenti salite di giornata), laddove bisognerà tener duro per non lasciare agli avversari quei 10-20" che a tre giorni dalla fine della corsa possono ancora fare un po' di differenza.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Venerdì 8/9 - 19a tappa: Caso - Gijón (149.7 km)"]
[restabs alignment="osc-tabs-left" pills="nav-pills" responsive="true" text="More"]
[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Caso ore 13.32
Arrivo: Gijón ore 17.25-17.55

Sprint intermedi: Pola de Siero km 112.2
Gpm: Alto de la Colladona (851 m-1a cat.) km 29, Alto de Santo Emiliano (520 m-3a cat.) km 64.8, Alto de la Falla de los Lobos (600 m-3a cat.) km 84.6, Alto de San Martín de Huerces (395 m-3a cat.) km 134.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Si lascia la Cantabria e ci si dirige verso ovest, verso le Asturie, verso un arrivo di tappa che, se si fosse in un mondo improntato all'equilibrio, sarebbe stato roba da velocisti. E invece no! Gli organizzatori spagnoli ancora una volta mettono il veleno nella coda, e, al termine di una tappa che ovviamente non farà la classifica (l'indomani c'è l'Angliru), piazzano la salita che, nell'ordine: 1) mette la tappa direttamente nelle mani dei fuggitivi, 2) costringe i big a tenere comunque tanto d'occhi aperti, per un surplus di stress forse eccessivo, e 3) sega via gli sprinter, ancora una volta e senza pietà. Non ci sarà un solo team interessato a tenere la fuga, per cui aspettiamoci il classico quarto d'ora di vantaggio per l'attacco da lontano (frazione preziosa per i fantaciclismi a tempo!). Le salite ci sono sin dall'inizio, dall'entroterra, con l'Alto de la Colladona che, tanto per gradire, è un 1a categoria posto tra il km 22 e il 29, 7 km di ascesa al 7%, e qui la battaglia per prendere la fuga (o per rientrarci, se se ne sarà rimasti fuori in precedenza) sarà furibonda. Poi la situazione si placa, e i due Gpm centrali (Santo Emiliano al km 65 e Falla de los Lobos all'85) non lasceranno tracce: il primo dei due è piuttosto facile, il secondo no (4 km all'8%), ma è talmente lontano dall'arrivo che verosimilmente non fungerà da rampa di lancio per nessuno. I colpi di mano sono solo rinviati, ad ogni buon conto: perché la salita a cui facevamo riferimento sopra scollina a soli 15 km dal traguardo, ed è un altro muro. Per San Martín de Huerces l'organizzazione parla arbitrariamente di 4.5 km di salita al 7%, ma in realtà la rampa, al netto dei falsopiani ai piedi e a monte, è di due chilometri e mezzo al massimo, e i due principali ballano tra l'11 e il 13% di pendenza. La discesa non è niente di che, ci sarà solo da tenere il rapportone per mantenere le distanze che inevitabilmente si saranno marcate in salita. Non è quindi da escludere che ci sia qualche ricompattamento qua e là, anche perché pure i viali di Gijón si prestano a ciò. Se sarà volatina sul lungomare della città asturiana, occhio all'ultima curva a sinistra, molto stretta, agli 800 metri.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Sabato 9/9 - 20a tappa: Corvera de Asturias - Alto de l'Angliru (117.5 km)"]
[restabs alignment="osc-tabs-left" pills="nav-pills" responsive="true" text="More"]
[restab title="La tappa" active="active"]
Partenza: Corvera de Asturias ore 14.03
Arrivo: Alto de l'Angliru ore 17.25-17.55

Sprint intermedi: Pola de Lena km 89.5
Gpm: Alto de la Cobertoria (1195 m-1a cat.) km 79.5, Alto del Cordal (790 m-1a cat.) km 96.4, Alto de l'Angliru (Arrivo-1560 m-Cat. Especial) km 117.5[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]L'Alto de Angliru passa giustamente per essere una delle salite più dure d'Europa. Anche in questa , come già in altre occasioni negli anni scorsi (Nibali, do you remember 2013?...), il colle asturiano viene chiamato a mettere ogni cosa al proprio posto in classifica. L'ultima vera tappa della Vuelta 2017 sarà un concentrato di salite vere e discese, in 50 km finali che promettono di essere memorabili. Frazione cortissima, 117 km, partenza in salita verso La Reigada, 12 km per gran parte in falsopiano ma nei quali non mancano dei tratti selettivi. L'ideale per avere battaglia sin da subito, insomma. Chi vorrà ribaltare la classifica generale avrà qui la sua occasione d'oro: lanciare i gregari all'arrembaggio, e attendere poi gli sviluppi. La strada si pacifica per una sessantina di chilometri, prima la discesa da La Reigada e verso l'entroterra, poi un falsopiano leggerissimo ma insistente fino a Santa Marina, laddove prende il via la scalata per l'Alto de la Cobertoria, 8 km ma subito rampe dure, un chilometro all'11% in apertura, poi spianata, quindi dal quarto chilometro iniziano 5000 metri sui quali nessuno potrà scherzare, ma qualcuno potrà vedere le streghe. Al Gpm mancano 38 km al traguardo e ancora due colli. Ma c'è pure da scendere da lassù, e i 10 km di picchiata verso Pola de Lena saranno un altro snodo importante: velocissimi, pendenze quasi sempre in doppia cifra, e curve scorrevoli più che tornanti, come dire che chi ha voglia di prendersi dei rischi qui trova terreno adattissimo, una fase di gara perfetta per le imboscate. Tornati a valle non si respira nulla, ma si riprende a salire immediatamente per l'Alto del Cordal, più breve (poco meno di 6 km) ma non meno ostico del precedente, anzi semmai più difficile da interpretare, visto il suo procedere a balzi, due chilometri all'8%, uno al 10, due chilometri al 7, uno all'11. Allo scollinamento mancano 21 km alla fine. 9 sono di discesa, meno ripida della precedente ma non meno tecnica, anche qui si potrebbero tentare degli attacchi, ma sarebbero più dispendiosi che nella picchiata dalla Cobertoria, e dover spingere a tutta per fare la differenza per trovarsi poi coi crampi sulle prime rampe dell'Angliru non è forse lo scenario ideale per chi vorrà provarci. Abbiamo detto Angliru: eccolo finalmente il monte più famoso di Spagna, forse. Quello su cui non c'è nulla da inventare, ma solo da pedalare. 12 km o poco più, i primi 5 sono interlocutori anche se non banali, ma dal sesto in su non si respira più. È inutile fare la scansione delle pendenze chilometro per chilometro, basti sapere che si va dall'11 al 16%, e quando non ce la si fa più c'è pur sempre il tratto di Cueña les Cabres, a 2 km dal traguardo, su cui bisognerebbe appunto essere delle capre per non patire quel 20-23% che stronca ogni lume della ragione. Solo in vista dell'ultimo chilometro la strada spiana un po' (sempre 10%, eh), prima di 400 metri conclusivi addirittura, beffardamente, in leggera discesa. Con la linea del traguardo pronta a festeggiare il vincitore della Vuelta 2017. Una tappa disegnata benissimo, nella speranza che qualcuno voglia o possa avere la sfrontatezza di provare a far saltare il banco: in questo caso, sarebbero ore di spettacolo totale. Oppure, opzione B, battaglia tra i più forti limitata agli ultimi 7 km; anche in questo caso non mancherebbero i sussulti, anche se l'appassionato firmerebbe col sangue perché si verificasse la prima ipotesi.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[mks_accordion_item title="Domenica 10/9 - 21a tappa: Arroyomolinos - Madrid (117.6 km)"]
[restabs alignment="osc-tabs-left" pills="nav-pills" responsive="true" text="More"]
[restab title="La tappa" active="active"]
(Tratto in linea di 72.8 km + Circuito di 5.6 km da ripetere 8 volte)
Partenza: Arroyomolinos ore 16.48
Arrivo: Madrid ore 20.05-20.35

Sprint intermedi: Madrid (Terzo passaggio) km 84
Gpm: Nessuno[/restab]
[restab title="Analisi del percorso"]Se qualche velocista è rimasto fino alla fine, ecco che a Madrid potrà tornare a dire la sua, a 8 tappe di distanza dalla precedente occasione. Che dire della frazione, se non che parte da Arroyomolinos, misura - come la precedente - appena 117 km, è completamente piatta e culmina col circuito di Plaza Cibeles nella capitale? Poco altro: per esempio possiamo ricordare che tale circuito misura 5.6 km, che verrà completato per 8 volte, che è tutto in rettilineo con 3 inversioni a U, una curva a gomito e 4 o 5 semicurve, e che l'ultimo chilometro è praticamente dritto, a parte una leggera ondulazione verso destra ai 400 metri. Dopodiché qualcuno potrà dire: la Vuelta è finita, andate in pace.[/restab]
[restab title="Ordine d'arrivo"]...[/restab]
[restab title="Classifica generale"]...[/restab][/restabs]
[/mks_accordion_item]

[/mks_accordion]
Notizia di esempio
La parola alle aziende: BCycle, il volto giovane dell'ecommerce ciclistico - Intervista all'amministratore Giacomo Pirioni