Professionisti

Tappa d'Hivertente, Astana ancora protagonista

06.03.2018 16:43

Paris Nice, la terza frazione premia Hivert al termine di una fuga a tre. Trentin ottavo, Sánchez nuovo leader


Si parla spesso della differenza di qualità fra le formazioni World Tour e quelle Professional, con queste ultime in difficoltà nelle prove del massimo circuito. Assunto che ha un suo fondamento, come testimoniano le sole quattro vittorie ottenute da team del secondo livello nelle sfide del 2017. Capita, però, che talvolta non accada quanto prospettato. La terza tappa della Paris Nice 2018 rientra bene in questo esempio, con due squadre Professional capaci rispettivamente di creare dal nulla l'azione giusta e poi di finalizzarla; a far loro compagnia la squadra World Tour che, in questi settanta giorni scarsi di calendario, ha maggiormente cambiato marcia rispetto alla difficile annata passata.

Prende subito spazio una fuga a tre
La giornata più lunga dal punto di vista chilometrico della Paris-Nice 2018 si apre con un bel sole che caratterizza per tutti i 210 km la Bourges-Châtel Guyon. La Côte de Charbonnières, ascesa di 4.6 km al 4.7%, inserisce ad una tappa altrimenti per velocisti un trabocchetto nonché un possibile punto di attacco per qualche volenteroso del gruppo, anche in considerazione dell'appuntamento di mercoledì.

Partenza alle 11.26 e, diversamente da ieri, una fuga si forma e trova spazio non appena viene abbassata la bandierina. Si avvantaggiano il francese Fabien Grellier (Direct Énergie), il polacco Przemyslaw Kasperkiewicz (Delko Marseille Provence KTM) e il sudafricano Jay Robert Thomson (Team Dimension Data). Il gruppo, quest'oggi, è ben voglioso di trascorrere una prima parte di gara di tranquillità: già al km 10 il terzetto possiede 6'45", aumentati a 7' al km 17.

Ritiro per Bauhaus e Bennett, difficoltà per Kristoff. Grellier ci prova da solo
Il picco di 7'35" viene toccato al km 80, quando sono appena trascorse le prime due ore di gara alla media di 37.9 km/h. Da segnalare due abbandoni, maturati durante il rifornimento del km 86: lasciano la corsa due sprinter come il febbricitante Phil Bauhaus (Team Sunweb) e Sam Bennett (Bora Hansgrohe). Il gap continua a scendere dato il lavoro in gruppo dei soliti Thomas De Gendt (Lotto Soudal) e Ignatas Konovalovas (Groupama-FDJ) e al primo gpm di giornata, la Côte de la Bosse (km 123) vinta da Grellier, il distacco è calato fino a 4'15".

In caccia di ulteriori punti, il vandeano Grellier si muove sul successivo gpm, la Côte des Boulards (km 143.5), attaccando e scollinando con 50" sugli ex compagni di fuga e con 3'40" sul plotone. Su tale asperità si segnala la perdita di contatto di Alexander Kristoff: il norvegese della UAE Team Emirates, anch'egli colpito da uno stato influenzale, riuscirà a rientrare tutto solo ai meno 46 km dal termine, staccandosi ulteriormente in seguito e tagliando il traguardo ultimo a oltre 17' dal vincitore. Non certo il miglior viatico in prospettiva Milano-Sanremo.

Ripreso il francese, gran lavoro di Devenyns
Il lavoro del plotone per andare a riprendere i tre attaccanti ha vita facile: Kasperkiewicz e Thomson vengono riassorbiti ai meno 44 km mentre Grellier si arrende ai meno 36 km. La attesa per l'approccio della Côte de Charbonnières (km 188) termina ai meno 26.5 km, quando questa salitella viene approcciata dal gruppo tirato da Astana Pro Team e Quick Step Floors: tale andatura fa staccare molti dei velocisti, primo fra tutti Dylan Groenewegen (Team LottoNL-Jumbo).

Chi resiste bene è il capoclassifica Arnaud Démare (Groupama-FDJ), che staziona nell'avanguardia della corsa. Vive momenti di difficoltà Wout Poels ma non per colpe sue: il neerlandese del Team Sky fora una ruota e, una volta ricevuta quella sostitutiva da David López, riesce a rientrare con i migliori nonostante l'alta andatura imposta da un Dries Devenyns (Quick Step Floors) in versione extralusso.

Alaphilippe attacca con Wellens, ma non guadagnano
A provare a finalizzare tale lavoro prova il capitano, nonché l'enfant du pays di giornata: sulle strade di casa, Julian Alaphilippe attacca ai meno 25.4 km; l'unico capace di tenergli la ruota è un altro corridore di talento assoluto come Tim Wellens (Lotto Soudal). La coppia, tirata quasi esclusivamente dal francese, guadagna spazio sul primo gruppo inseguitore, composto da una quindicina di uomini tra i quali manca un Démare sempre più affaticato.

Il duo Alaphilippe-Wellens non riesce però a creare quella differenza auspicata tanto che a poche decine di metri dallo scollinamento rientra su di loro Jakub Fuglsang (Astana Pro Team), imitato poco più tardi da Lilian Calmejane (Direct Énergie) e Ion Izagirre (Bahrain Merida). Il plotone Démare transita con 1'05" di distacco, dando l'impressione di essere tagliato fuori. Davanti, intanto, il quintetto non trova l'accordo e viene ripreso dai primi inseguitori ai meno 21 km. Calmejane e Fuglsang rilanciano l'andatura, rimanendo in avanscoperta fino ai meno 19.5 km.

Un terzetto sorprende e si invola
Proprio in contropiede, sfruttando l'attimo di rilassamento dovuto all'annullamento del tentativo precedente, si avvantaggia Remi Di Gregorio. L'alfiere della Delko Marseille Provence KTM, che aveva annunciato il ritiro a fine stagione prima del dietrofront, vine accompagnato da due elementi abili in tali situazioni come Jonathan Hivert (Direct Énergie) e Luis León Sánchez (Astana Pro Team).

Dietro, complice anche l'ottimo lavoro di stopper della pattuglia Astana, non vi è lo stesso convincimento che anima il trio di testa, che riesce in un battibaleno ad accumulare un vantaggio superiore al mezzo minuto e che diventa di 40" ai meno 10 km. Tanto che, sul gruppetto Alaphilippe, ai meno 9 km rientra anche il plotone ben più cospicuo con Démare e una cinquantina di altri elementi. Davanti, intanto, la maggior mole di lavoro viene effettuata da Sánchez, interessato a guadagnare il più possibile in chiave generale: il murciano con i francesi entrano negli ultimi km con ben 55", margine pressoché inalterato anche ai meno 2 km.

Di Gregorio ci prova ma a vincere è Hivert
Sfruttando uno strappetto, Di Gregorio parte ai meno 1800 metri, ma non va da nessuna parte; il transalpino prova ancora in un tratto di leggera discesa ai meno 1.1 km, venendo riagguantato ai 400 metri. A tirare, sempre, Sánchez; Hivert, saggiamente e logicamente, rimane sempre incollato senza dare cambi. E, una volta giunti nel rettilineo finale, il passista-veloce lancia il proprio sprint, vincendo senza difficoltà la resistenza degli avversari e andando a tagliare il traguardo a braccia alzate.

È la quarta affermazione di un 2018 da sogno, con l'en plein (due tappe e generale) al Tour du Haut Var a far da prologo. Già sei i successi della Direct Énergie, che si conferma ancora una volta come la migliore delle Professional del panorama internazionale. Secondo posto di giornata per Luis León Sánchez (Astana Pro Team), terzo un Remi Di Gregorio (Delko Marseille Provence KTM) che continua a mostrare un feeling speciale con la corsa che lo lanciò ormai diversi anni orsono.

Ottavo Trentin, Sánchez è il nuovo leader. Domani cronometro
Il gruppo, giunto a 38", viene regolato da Arnaud Démare (Groupama-FDJ). Completano la top 10 Mike Teunissen (Team Sunweb), André Greipel (Lotto Soudal), Magnus Cort Nielsen (Astana Pro Team), Matteo Trentin (Mitchelton Scott), Julian Alaphilippe (Quick Step Floors) e Felix Grossschartner (Bora Hansgrohe). Nessun uomo di classifica ha perso terreno, con le rispettive speranze di vittoria finale che rimangono inalterate.

La maglia gialla passa sulle spalle di Sánchez, che ora conduce con 28" su Démare, 35" su Gorka Izagirre (Bahrain Merida) e 38" su Alaphilippe. Domani il primo punto di svolta della corsa con la cronometro di 18.5 km tra la Fouillouse e Saint Étienne: con un lungo falsopiano nella prima parte, il tracciato favorisce quei passisti scalatori dotati di particolare potenza nella pedalata. Specie, per altro, non così rappresentata sulle strade di Francia.
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