Professionisti

Nel giorno di Scarponi esulta Yates

11.03.2018 15:46

Adam vince per distacco la tappa di Filottrano della Tirreno-Adriatico, Kwiatkowski sfila la maglia a Caruso con l'abbuono


A 24 ore dalla vittoria di tappa di Simon Yates alla Parigi-Nizza e subito dopo la cocente beffa per pochi secondi patita dal britannico, nelle Marche è arrivata la risposta del fratello gemello Adam Yates che si è portato a casa un bel successo nella sentitissima tappa di Filottrano della Tirreno-Adriatico. L'Italia ha spesso visto Adam come protagonista visto che prima di oggi aveva già vinto nello stivale due edizioni del GP di Larciano e ha chiuso nono al Giro d'Italia 2017: questa Tirreno-Adriatico non era iniziata bene per il portacolori della Mitchelton-Scott che aveva perso 1'13" a Follonica, ma il secondo posto di Trevi aveva dimostrato che gamba c'era mentre oggi, nonostante la felicità per il successo, non può che aumentare il rimpianto per ciò che sarebbe potuto arrivare in classifica generale senza quell'incidente di percorso.

Cataldo in fuga ricordando Scarponi
La quinta giornata della Tirreno-Adriatico 2018 era quella dedicata alla memoria di Michele Scarponi: la tappa, interamente in territorio marchigiano, si concludeva infatti a Filottrano, il paese dello sfortunato corridore dell'Astana scomparso il 22 aprile scorso, con un finale in circuito. Molti corridori ci tenevano a fare bene oggi e non ha stupito vedere all'attacco fin dai primissimi chilometri un ex compagno di squadra di Michele come l'abruzzese Dario Cataldo: il corridore dell'Astana è andato in fuga assieme a Kristijan Koren (Bahrain-Merida), Steve Morabito (Groupama-FDJ), Iljo Keisse (Quick-Step) e Igor Boev (Gazprom), un quintetto di ottimi pedalatori a cui il plotone ha lasciato un vantaggio massimo di 6'40".

Il russo Boev è stato il primo dei battistrada a cedere poco oltre metà corsa sulla salita, senza gran premio della montagna, di Castelfidardo: gli altri quattro battistrada non sono stati particolarmente turbati da questo fatto e hanno proseguito a buona andatura per resistere all'inseguimento del gruppo guidato dagli uomini della BMC con i Bora-Hansgrohe in seconda battuta. A 70 chilometri dall'arrivo Cataldo, Keisse, Koren e Morabito avevano ancora poco più di quattro minuti e mezzo di vantaggio e nei successivi hanno perso appena una trentina di secondi: nel frattempo sulla corsa ha iniziato ad affacciarsi un timido sole dopo la pioggia della partenza.

Prima dell'inizio del circuito di Filottrano, il vento ha creato un po' di scompiglio nelle retrovie del plotone con qualche piccolo gruppetto che si è fatto sorprendere: tra coloro rimasti leggermente attardati in questa fase c'è stato anche Fabio Aru, vittima di due problemi meccanici nel giro di pochi chilometri ma che comunque è stato ben supportato dai compagni di squadra che gli hanno permesso di rientrare in gruppo prima che la situazione diventasse più complicata. Tuttavia, il ritmo di corsa è aumentato e il vantaggio della fuga ha iniziato a calare sensibilmente.

Kelderman caduto e fratturato
A circa 36 chilometri dal traguardo i corridori hanno iniziato ad affrontare per la prima volta il muro di Filottrano. Il vantaggio di Cataldo, Keisse, Koren e Morabito era sceso ancora a due minuti esatti: nel tratto più ripido di salita Keisse ha accusato qualche difficoltà ma è riuscito a tornare sotto grazie ad una discesa molto aggressiva. Alle spalle dei fuggitivi, sempre nel tratto di discesa, c'è stata una caduta in gruppo ed a farne le spese è stato l'olandese Wilco Kelderman, terzo in classifica generale: il portacolori del Team Sunweb riuscirà comunque a concludere la tappa nonostante un'altra caduta ma a venti minuti dai primi, poi gli esami effettuati in ospedale hanno certificato una frattura della clavicola destra che obbligherà Kelderman a sottoporto ad un intervento chirurgico. Un po' di sfortuna anche per Urán e Nibali, fermati da problemi meccanici ma subito ripartiti e rientrati.

Il circuito finale misurava 16.2 chilometri, anche se i corridori non transitavano sotto al traguardo ma svoltavano circa 200 metri prima: dal punto di vista altimetrico il muro di Filottrano era caratterizzato da 1800 metri di salita con pendenza media del 7% e massima del 16%, poi un tratto di discesa portava agli ultimi 1500 metri di nuovo tutti all'insù anche se decisamente meno impegnativi. Al secondo passaggio, Dario Cataldo ha staccato tutto i compagni di fuga sulle rampe più dure ed ha proseguito da solo la propria avventura: l'abruzzese dell'Astana ha vinto tutti i primi quattro gran premi della montagna in programma oggi, ma non gli è stato sufficiente ad avvicinare la maglia verde Nicola Bagioli (Nippo) che dovrà solo completare le prossime due tappe per aggiudicarsi la classifica degli scalatori.

Adam Yates scatta ai meno quattro chilometri
Dario Cataldo è stato definitivamente ripreso ai meno 12 chilometri dopo poco più di 160 chilometri di fuga. A quel punto è stata la Mitchelton-Scott a mettersi davanti ad un gruppo che ormai aveva perso parecchi elementi: l'obiettivo evidente era quello di tenere nelle prime posizione Adam Yates quando la carreggiata si faceva più stretta e la pendenza più ripida. Nella fase di avvicinamento al muro, una foratura ha messo fuori gioco Chris Froome: il britannico del Team Sky non aveva impressionato ieri e oggi era apparso sofferente già al precedente passaggio da Filottrano.

Sulle rampe più impegnative il primo a rompere gli indugi è stato il kazako Alexey Lutsenko sulla cui ruota si è incollato Adam Yates per primo e poi anche l'altro britannico Geraint Thomas: a circa quattro chilometri dall'arrivo Yates ha rilanciato l'andatura con una fantastica progressione, si è liberato facilmente della compagnia di Lutsenko ma anche Thomas non è riuscito a seguirlo nonostante ci abbia chiaramente provato. In cima al primo strappo Adam Yates aveva ben 18" di vantaggio sugli inseguitori che hanno iniziato un po' a controllarsi: il corridore della Mitchelton-Scott è stato sicuramente favorito dal fatto di non essere una minaccia diretta per la classifica, ma il suo attacco sarebbe potuto essere un punto d'appoggio importante per chi voleva guadagnare prima della cronometro finale, eppure nessuno è minimamente riuscito a stargli dietro.

Yates arriva da solo, Kwiatkowski prende la maglia
Nell'ultimo chilometro di nuovo in salita il vantaggio di Adam Yates era ormai incolmabile ed è stato lui ad alzare le braccia al cielo nella giornata dedicata a Michele Scarponi. A 7" sono arrivati i primi inseguitori regolati in volata dal campione del mondo Peter Sagan davanti a colui che per ultimo ha vestito la maglia iridata prima del dominio dello slovacco, Michal Kwiatkowski: il terzo posto ha fruttato al polacco del Team Sky un abbuono di 4" che gli ha permesso di conquitare la maglia azzurra di capoclassifica davanti a Damiano Caruso che oggi si è comunque difeso benissimo chiudendo decimo, con lo stesso ritardo di 7". Benoot, Urán, Thomas, Landa, Rosón, Bardet e Formolo sono gli altri corridori ad aver chiuso con l'identico distacco da Yates, Nibali è arrivato a 23", Aru è finito un poco più indietro a 38".

A due tappe dalla conclusione di questa Tirreno-Adriatico, domani una per velocità e martedì la cronometro di San Benedetto del Tronto, la classifica non è ancora chiusa: Michal Kwiatkowski è il chiaro favorito per la vittoria finale viste anche le sue qualità nelle prove contro il tempo, ma anche Damiano Caruso non se la cava male ed il ritardo di solo 3" costringerà il polacco della Sky a restare in tensione. Mikel Landa è momentaneamente terzo a 23", ma alle sue spalle c'è Geraint Thomas a 29" che sogna il sorpasso in extremis e che ha le caratteristiche per farcela: più difficile ipotizzare un recupero di Rigoberto Urán che è quinto a 34" seguito a 2" e 3" rispettivamente da Adam Yates e Davide Formolo.
Notizia di esempio
Dorpenomloop Rucphen, il talentuoso Bjerg si impone in uno sprint a due