Professionisti

Dal Belgio alla Spagna, Hodeg ci prende gusto

19.03.2018 18:06

Volta a Catalunya, la prima tappa vede il dominio del talentuoso colombiano della Quick Step Floors. Nei 10 Ferrari e Bonifazio


Fernando Gaviria, certo. Edwin Ávila e Juan Sebastián Molano, ok. Ancora ancora Jhonatan Restrepo. Qui, però, ci si fermava fino a inizio anno per quanto riguarda i nomi di sprinter o uomini veloci colombiani. Finché non è passato professionista Álvaro Hodeg. Proveniente da Montería, capoluogo del dipartimento di Córdoba, questo ventunenne si è destreggiato a livello giovanile fra strada e pista (dove l'avevamo già sentita questa?), dimostrando buone doti.

Che questo talentino di origine scozzese (inciso: il nonno si chiamava Hodge, ma causa errore nella trascrizione ecco il cambio grafico - ma non di pronuncia, dato che lo stesso atleta si "autochiama" alla anglosassone) fosse uno dei giovani prospetti del 2018 lo avevamo detto. Che riuscisse, nello spazio di un weekend di metà marzo, a vincere in maniera prepotente sia tra le pietre di una semiclassica belga che in una gara del World Tour, bè, in pochi se lo aspettavano.

Sei in fuga da Calella, Grivko l'iniziatore
Un sole splendente fa da cornice all'apertura dell'edizione numero 98 della Volta Ciclista a Catalunya. Per il settimo anno consecutivo l'onore di dare il là alla manifestazione spetta a Calella, località turistica ad una cinquantina di km da Barcellona. 152.3 i km della frazione, con l'unico gpm posto a meno di 20 km dal termine, giusto per far accumulare acido lattico alle poche ruote veloci presenti.

Partenza pochi minuti dopo le 13.30 e già al km 3 nasce l'attacco buono. Lo lancia l'ucraino Andriy Grivko (Astana Pro Team), al quale si accodano gli spagnoli Jesús Ezquerra (Burgos BH) e Antonio Molina (Caja Rural-Seguros RGA), lo svizzero Tom Bohli (BMC Racing Team) e il ceco Daniel Turek (Israel Cycling Academy). Poche centinaia di metri più tardi riesce ad aggiungersi al lotto anche uno dei veterani del plotone, lo spagnolo Markel Irizar (Trek-Segafredo).

Ezquerra ultimo ad arrendersi a 21 km dall'arrivo
Almeno inizialmente il gruppo non lascia spazio, tanto che al km 20 il gap è solo di 1'20". E non è che, nel prosieguo, il margine cresca in maniera così cospicua, tanto che nel corso del pomeriggio non si va mai sopra i 3' attorno al km 50. Bizzarramente gli organizzatori hanno deciso di posizionare i due traguardi volanti in rapida successione: a Saint Feilu de Guixols (km 47) Grivko precede Bohli mentre l'ordine si inverte a Platja d'Aro (km 52).

Il distacco scende pian piano, con Bora Hansgrohe, Cofidis, Solutions Crédits e Movistar Team a incaricarsi di tirare il gruppo: ai meno 60 km il distacco è di 2'15", ai meno 50 km di 2', ai meno 40 km di 1'25" e ai meno 30 km di 45". Conscio del destino che attende la fuga, Grivko decide di rialzarsi ai meno 28 km, attendendo tranquillamente il ricongiungimento; poco dopo lo imita Bohli mentre ben diversa è l'opinione di Ezquerra, che ai meno 24 km sfrutta il falsopiano per accelerare e distanziar Irizar, Molina e Turek. Ma il ventisettenne cantabrico viene raggiunto dal plotone ai meno 21 km, proprio alle pendici dell'unico gpm di giornata.

Paredes si prende i punti del gpm, la Movistar controlla
Più che una salita il Port de Collascreu è un'autostrada all'insù di 3 km al 4% di pendenza, tanto che si viaggia vicini ai 40 km/h. Mentre a perdere terreno sono solamente i gregari utilizzati in precedenza, l'unico che scatta è a circa 700 metri dallo scollinamento è Wilmar Paredes, promettente ventunenne colombiano della Manzana Postobón: l'escarabajo, una volta assicuratosi di vestire la maglia distintiva, si rialza e attende il gruppo, tirato dall'esperto José Joaquín Rojas (Movistar Team).

Pur se l'andatura del murciano è elevata, l'unico interesse per la formazione navarra è quello di evitare alcun tipo di problemi ai due - se non tre - leader impegnati, ossia Valverde, Quintana e Soler. Si giunge così negli ultimi 6.5 km di pianura senza alcuna variazione, se si eccettua l'aumento del vento a favore, data anche la vicinanza al litorale.

La Quick Step Floors lavora per Hodeg, che conferma il proprio talento
A iniziare i preparativi per la volata a 2.5 km dalla conclusione è la Quick Step Floors, che si incarica di tenere alta l'andatura prima con Maximilian Schachmann e poi con Bob Jungels dettano l'andatura, con la Bora Hansgrohe che prova che prova a disturbare. Ma l'azione dei belgi è perfetta e, quando Michael Mørkøv inizia il suo ottimo lavoro di pilotaggio, tutto è pronto per un nuovo show degli uomini di Lefevere.

E i belgi hanno ragione perché a dominare la volata è Álvaro Hodeg: reduce dalla prima vittoria da pro' alla Handzame Classic di venerdì, il colombiano si impone quasi per distacco, dimostrando di essere l'ennesima pepita catturata dalle sapienti mani del manager belga, i cui ragazzi sono già al trionfo numero 16 della stagione.

Nei 10 Ferrari e Bonifazio, domani possibile rivincita?
Secondo e terzo i Bora Hansgrohe Sam Bennett e Jay McCarthy. Quarto il già citato Mørkøv mentre quinto e sesto sono gli azzurri Roberto Ferrari (UAE Team Emirates) e Niccolò Bonifazio (Bahrain Merida). Settimo un irriconoscibile Nacer Bouhanni (Cofidis, Solutions Crédits), il quale disputa una volata senza un minimo di voglia. Completano la top 10 Alejandro Valverde (Movistar Team), Matej Mohoric (Bahrain Merida) e Zakkari Dempster (Israel Cycling Academy).

Domani altra tappa con località di partenza e arrivo tradizionali, dato che da Matarò si giunge a Valls dopo 175.6 km. Tuttavia appare difficile assistere ad una volata a ranghi compatti dato il posizionamento del Col de Lilla a soli 10 km dal termine, che con i suoi 5.4 km a 5% di pendenza media taglierà fuori dai discorsi diversi elementi. Ma forse non questo Hodeg.
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