Ciclismo Giovanile

A Mornico Philipsen fa veramente sul Serio

10.06.2018 18:10

Giro d'Italia Under 23, il belga della Hagens Berman Axeon fa suo lo sprint su Lonardi e Moschetti. Wildauer sempre in maglia rosa, domani si sale sul Passo Maniva


Sei vittorie nel 2017, prima stagione tra gli under 23, a cui aggiungere diversi piazzamenti di prestigio. Con quella odierna, cinque le affermazioni nel 2018. Nelle quattro giornate del Giro d'Italia Under 23 questo il suo ruolino di marcia: secondo, terzo, ventinovesimo dopo essere stato in fuga con la maglia rosa. E ora, primo. Il tutto ad appena vent'anni. Che Jasper Philipsen fosse un predestinato lo si sapeva; che fosse così costante, anche. Vederlo dominare tra i giovani non è più una sorpresa e la sola idea di cosa potrà realizzare fra i grandi fa venire voglia di sperare che il tempo corra velocemente.

La tappa più lunga vede un fuggitivo solitario: è l'ex rosa Affini
Dopo tre giornate interamente in Emilia-Romagna, la carovana del Giro d'Italia Under 23 inizia la risalita verso le Prealpi con una frazione piatta come un fuso. La Rio Saliceto-Mornico al Serio di 164.3 km è la tappa più lunga della Corsa Rosa, la più semplice dal punto di vista altimetrico nonché un ideale abbraccio a due degli sponsor più fedeli del ciclismo italiano: si parte davanti allo stabilimento Navigare, a lungo legato ai team di Bruno Reverberi e attuale sponsor del Giro Baby, e si arriva accanto alla sede Colpack, con l'azienda di Beppe Colleoni che patrocina l'omonima formazione under 23 bergamasca.

Partenza come da previsioni alle 13.15 e, diversamente da ieri, per assistere alla formazione della fuga di giornata basta veramente poco. Già al km 6, infatti, si forma l'azione buona. Solo che a comporla non è un gruppetto più o meno corposo quanto un solo elemento, vale a dire Edoardo Affini (SEG Racing Academy). Il vincitore del prologo inizia una lunga giornata col vento in faccia, sotto il solleone della Pianura Padana.

Il margine tocca gli 8', caduta e ritiro per Gozzi
Per un tratto ridottissimo, nei pressi della rugbistica Viadana, si affronta il mantovano, provincia di provenienza del possente passista al quarto anno nella categoria. Il quale accumula un bel margine andando ad alta andatura, come testimonia la media da lui tenuta nella prima ora: la prima maglia rosa della corsa ha infatti affrontato ben 46 km. Il gruppo, per nulla impensierito dalla presenza di un solo elemento, lascia fare e gli permette di possedere al km 50 7'20".

Il margine massimo viene toccato attorno al km 70 a 8', vantaggio che poi si mantiene pressoché inalterato anche all'intergiro di Cremona (km 83.7), dove la volata del gruppo viene fatta propria da Gerben Thijssen (Lotto Soudal) su Ide Schelling (SEG Racing Academy) e sul leader della speciale graduatoria Alex Colman (Lotto Soudal). Poco prima del traguardo intermedio si registra una caduta in gruppo: ne fa le spese Niccolò Gozzi, velocista bolognese della Biesse Carrera Gavardo che deve abbandonare la carovana.

Polartec e Petroli Firenze tirano il gruppo, caduta senza conseguenze per Wildauer
La formazione che più si impegna nel tentativo di ricongiungimento è la Polartec-Kometa: il campione italiano della categoria Matteo Moschetti è apparso alquanto pimpante, con il sorprendente piazzamento tra i migliori dieci sul traguardo di Sestola. A dare man forte al club Continental diretto da Ivan Basso è la Petroli Firenze Hopplà Maserati del quasi omonimo Moreno Marchetti, che punta a migliorare il settimo posto ottenuto venerdì.

Come logico che sia, Affini vede scendere progressivamente il vantaggio: ai meno 60 km il gap è di 5' che scende a 4' ai meno 50 km e a soli 2'10" ai meno 40 km. Giusto ai confini fra le provincie di Cremona e Bergamo si registrano due cadute, che fortunatamente non provocano conseguenze: nella prima è coinvolto anche Markus Wildauer (Tirol Cycling Team). La maglia rosa, aiutata dai compagni di squadra riesce a rientrare, al pari degli altri attardati.

Affini si rialza e viene ripreso, lavora la Hagens Berman
Quando rimangono da affrontare solamente 30 km il margine in possesso di Affini è di 1'20", che poi scende pian piano fino al ricongiungimento operato ai meno 15.5 km dal termine: 144 i km di avanscoperta solitaria per il mantovano, che nei km precedenti si rialza attendendo il plotone (che, in questa fase, non va a tutta, tanto che la Tirol Cycling Team è in testa più per dovere che per interesse). Una volta riassorbito, Affini riceve i meritati complimenti da parte degli avversari: un attestato non comune e significativo.

Il lavoro per preparare la volata viene iniziata ai meno 9 km per merito della Hagens Berman Axeon con William Barta a tirare il gruppo in solitaria per oltre 4 km, venendo poi sostituito nel ruolo da quella locomotiva che risponde al nome di Mikkel Bjerg. A circa 2500 metri dalla conclusione prima il Team Wiggins, poi il Cycling Team Friuli e quindi la Lotto Soudal si aggiungono, in un gruppo lanciato a tutta velocità.

Philipsen vince facile, sul podio Lonardi e Moschetti
Ad entrare in testa all'ultimo km è Bjerg, che lascia poco dopo spazio a Sean Bennett: è lui, uomo di classifica, ad aprire la volata a Jasper Philipsen. Il belga però non segue lo statunitense, preferendo rimanere sulla destra della carreggiata. E ha ragione proprio lui: disputa una volata di testa, il fiammingo, che risulta impareggiabile per tutti. È la sua seconda vittoria della carriera nella Corsa Rosa, dopo quella conquistata nel 2017 a Gabicce Mare.

Alle spalle della maglia bianca è sfida tutta italiana per la piazza d'onore: la spunta, solamente al fotofinish, Giovanni Lonardi. Il veronese Zalf Euromobil Désirée Fior parte un po' indietro ed è autore di una bella rimonta, che comunque lo vede non impensierire il vincitore. Terzo posto per il milanese Matteo Moschetti (Polartec-Kometa), a cui manca lo spunto veloce mostrato in primavera.

Nei 10 anche Di Felice, Ferri e Konychev. Domani salita con il Passo Maniva
Seguono in top 10 l'australiano Michael Rice (Hagens Berman Axeon), Francesco Di Felice (Delio Gallina Colosio Eurofeed), Gregorio Ferri (Zalf Euromobil Désirée Fior), il russo Alexandr Kulikovskiy (Russia), il belga Gerben Thijssen (Lotto Soudal), il marocchino Ahmed Amine Galdoune (Delio Gallina Colosio Eurofeed) e Alexander Konychev (Petroli Firenze Hopplà Maserati).

La classifica rimane immutata, con Markus Wildauer (Tirol Cycling Team) che continua a vestire la maglia rosa: ora il suo margine su Philipsen è sceso a 31". Domani appuntamento con la prima frazione complicata dal punto di vista altimetrico: da Mornico al Serio si arriva fino ai 1744 metri di altitudine del Passo Maniva. Nei 127.9 km, oltre alla ascesa conclusiva che misura 13.3 km con pendenza media del 6.8%, è da scalare il non certo agevole Passo Tre Termini. Una prima scrematura verrà data, nel primo appuntamento chiave per la vittoria finale.
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