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Geraint Thomas: «Ho un buon vantaggio, ma devo continuare a ballare»

27.07.2018 20:26

Le dichiarazioni al termine della 19a tappa del Tour de France: per Peter Sagan per peggior giorno in bici da dieci anni


GERAINT THOMAS (Team Sky)
«Sono davvero felice di aver superato questa tappa. Ci aspettavamo una giornata impegnativa, ma la corsa è stata davvero accesa: è stato abbastanza stressante quando Landa è partito così presto e ha guadagnato un bel vantaggio con Bardet. La LottoNL-Jumbo poi ha lavorato molto forte. La discesa finale era molto veloce ed è stato bello arrivare tutto in un pezzo. Sapevo che tutto ciò che dovevo fare era seguire Tom Dumoulin, perché sapevo che avrebbe inseguito Roglic. Tutto era sotto controllo e i ragazzi hanno corso molto bene, il direttore sportivo Portal ci ha tenuto calmi alla radio. Sono felice di poter smarcare questa tappa. Ovviamente è sempre più vicina: domani dovrò fare una buona cronometro, ho un buon vantaggio ma devo comunque continuare a ballare, non è mai una passeggiata».

PRIMOZ ROGLIC (Team LottoNL-Jumbo)
«È pazzesco, ma è una bellissima sensazione. Avevo grandi gambe oggi, ho provato un sacco di volte: è stato perfetto! In discesa ho aperto un piccolo buco e sapevo che sarebbe stata dura per tutti riuscire a chiudere, così ho spinto sempre più forte. Quando ho sentito che avevo dieci secondi di vantaggio o giù di lì, a soli cinque chilometri dall'arrivo, ho dato tutto fino all'arrivo. Non avevo pensato al podio, stavo lottando per la vittoria di tappa e tutto è andato alla grande. La cronometro è fatto su misura per me, ma questo vale anche per gli altri. Domani sarà un altro giorno e un nuovo obiettivo: non mi preoccupo di Tom Dumoulin o Chris Froome, mi preoccupo solo di me stesso».

TOM DUMOULIN (Team Sunweb)
«Roglic è stato il più forte oggi, in discesa stava volando. Quando ha preso vantaggio io stavo facendo una volata alla sua ruota e non ho potuto arrivare più vicino. Non ero ripreso dal dover dare il grosso del lavoro di inseguimento in discesa, io ho fatto il buco e toccava a me chiuderlo: Froome ha dato una piccola mano, ma solo quello. Domani sarà una giornata difficile, tutti sono super stanchi adesso e vedremo come andrà».

MIKEL LANDA (Movistar Team)
«Dovevamo provare da lontano e non ho rimpianti per averci provato. Quando sono partito sul Tourmalet sapevo che sarebbe stato molto difficile, ma in alcuni momenti sono arrivato a sognare la tappa e anche il podio della generale. Il lavoro della squadra è stato enorme, specialmente quello di Andrey che si è dimostrato un corridore impressionante e una persona incredibile. Purtroppo è stato un giorno molto complicato, con le discese molto pedalabili, compagni di viaggio che a volte non davano tutto quello che avevano... e anche dietro sono stati molto ostinati fino a che ci hanno preso sull'Aubisque. In questa discesa Roglic ha guadagnato qualche metro e mi sono trovato fuori dalla lotta per la tappa. È stato un peccato non concretizzare il lavoro di Amador, però ci sono sempre squadre con altri interessi: il lavoro della Katusha per difendere un 10° posto, la Lotto che tirava e lavorava per la Sky... c'è sempre qualcuno che ci rovina la "festa". Io e Nairo abbiamo parlato prima della tappa, aveva grande grinta però forse non è riuscito ad essere brillante come prima della caduta. Penso che alla fine abbia pagato quello. È stato un Tour in cui ho avuto di tutto, momenti buoni e cattivi. Domani mi piacerebbe fare una buona cronometro e finire la serie di risultati così regolari che ho avuto quest'anno. È la prima volta che vengo al Tour con vere aspirazioni - l'anno scorso ho fatto quarto, ma senza venire per lottare - e per questo sarò soddisfatto indipendentemente da come finisca la crono».

NAIRO QUINTANA (Movistar Team)
«La caduta di mi ha fatto male. Avevo dolori ovunque, soprattutto all'anca. Non potevo alzarmi sulla bici, abbiamo continuato così a lottare, provando a perdere il minor tempo possibile, e per fortuna avevamo davanti Landa, secondo la strategira che avevamo pianificato, ossia di partire o io o lui sul Tourmalet e vedere cosa succedeva davanti. È stato un giorno molto, molto duro, in cui l'infiammazione dopo la caduta ha condizionato il mio corpo. Vedremo come mi sveglierò domani, voglio fare una buona crono, continuare a testarmi in questa disciplina, e senza dubbio andrò a tutta».

PETER SAGAN (Bora-Hansgrohe)
«Tutta la tappa è stata difficile per me. La mia peggior giornata da dieci anni su una bicicletta! Penso che abbiate visto in televisione fino a che punto ho sofferto, se fosse stato in una classica mi sarei ritirato. E penso che sarebbe differente se non avessi avuto la maglia verde sulle spalle. Ma così, non c'era nessuna possibilità di non arrivare al traguardo. Terminare questa tappa è più di una vittoria per me. È stata dura, e sono arrivato solo grazie ai miei compagni Daniel Oss, Maciej Bodnar e Lukas Pöstlberger che sono rimasti con me tutto il giorno a supportarmi».

PIERRE LATOUR (AG2R La Mondiale)
«Avevamo due obiettivi in squadra oggi. Romain voleva andare a cercare la tappa, è quello che ha attaccato sulla salita del Tourmalet, aveva ottime gambe in quelo momento. Gira attorno alla vittoria e ancora una volta non ci è andato lontano. Per quanto mi riguarda, ho dovuto difendere la maglia bianca: è andata bene e adesso ho un buon margine prima della cronometro di domani. Ma non è mai facile, sarà una giornata importante. Avrò la possibilità di tirare fuori la mia bicicletta blu-bianco-rossa di campione di Francia».

JULIAN ALAPHILIPPE (Quick-Step Floors)
«La maglia a pois non era il mio obiettivo, il mio sogno era vincere una tappa: adesso ne ho vinte due e ho questa maglia, è incredibile. Oggi mi sono battuto ancora per difenderla, ho dato tutto. È ben salda sulle mie spalle, ma non bisogna credere che sia così facile, la tappa dei Campi Elisi! In ogni caso, è meglio di quanto immaginassi. Voglio godermi tutta quella felicità, perché quando arriva, è davvero una grande ricompensa per tutto il lavoro duro durante gli allenamenti. Passare in testa il Tourmalet con la maglia a pois è stato un orgoglio enorme».
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