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'Giovanotto, stia al suo posto'

01.09.2018 17:01

Valverde beffa Sagan con una volata delle sue ad Almadén e sogna la rossa domani a La Covatilla. Nizzolo quinto


Quante volte abbiamo detto "intramontabile"? Non importa, diciamolo ancora. Gli anni scavano solo il volto di Alejandro Valverde, non il talento, intatto al punto da permettergli di dare una lezione sui tempi di una volata in salita al tri-campione del mondo Peter Sagan, non proprio all'ultimo arrivato insomma, nell'arrivo di Almadén al termine dell'ottava tappa. É il secondo successo di tappa dopo Caminito del Rey: cosa sta cercando di dirci Alejandro Valverde? Sicuramente che a 38 anni ha ancora una gran voglia di vincere, probabilmente che il suo finale di 2018 sarà oltremodo frizzante. Tanti sono i sassolini che potrebbe togliersi dalle scarpe, ma più che a questa Vuelta (dove per ora Quintana resta in una posizione di svantaggio, e quindi sarà la strada a decidere il capitano, specie se domani Valverde dovesse trovarsi in rosso) sarà il Mondiale il target principale del murciano: l'ultimo grande vuoto inaccettabile che resta in un palmares sterminato.

Arriva il primo ritiro: Lammertink vittima di dolori addominali
Con l’ottava tappa, la Vuelta a España abbandona definitivamente l’Andalusia per puntare verso La Mancha, andando da Linars ad Almadén per un totale di 195 km. Un’altra tappa di trasferimento calda ed assolata, forse la più calda di tutte, un’altra frazione che ha ben poco da dire agli equilibri della corsa. In tal senso, fa notizia il primo ritiro di questa edizione del grande giro spagnolo, ai danni non di uno dei caduti delle frazioni precedenti, ma dell’olandese Maurits Lammertink (Katusha), sofferente per improvvisi dolori addominali e costretto a fermarsi nei primissimi chilometri: per lui viaggio a casa, dove lo attendono esami clinici.

Machado protagonista della fuga odierna
Ancor prima del ritiro di Lammertink un suo compagno di squadra promuoveva la fuga del giorno, partita al pronti-via: il portoghese Thiago Machado riusciva ad evadere, con Jorge Cubero (Burgos-BH) ed Héctor Sáez (Euskadi-Murias). Un terzetto che inizialmente non ha destato preoccupazioni, tanto da arrivare a raggiungere il vantaggio massimo nel corso dell’unica salita classificata di giornata, il lungo ma facile Alto de Españares di 3° categoria: 12’05” il distacco a 115 km dal termine. Poi, le squadre dei velocisti cominciano a fare sul serio: Trek, Cofidis, Quick-Step e Bora le principali impegnate nel togliere l’impegno odierno alla Groupama.

Izagirre lungo illude Sagan
Il recupero del gruppo è lento, ma regolare ed inesorabile. Machado prova a resistere più a lungo dei suoi più modesti compagni, ma viene ripreso a 6 km dall’arrivo. Quando comincia la complicata sezione finale di questa tappa, tutta in salita pedalabile, ma pur sempre salita: alcune squadre si muovono per fare l’andatura, a cominciare dai Lotto Soudal con Benoot e Campenaerts, per poi passare a Pöstlberger per Sagan e agli Astana, tutti in testa compatti, per finire coi LottoJumbo-Nl, che portano in testa fino alla fine un Danny Van Poppel dotato di ottima gamba.
La volata “al rallentatore” vede Ion Izagirre tentare un anticipo abbastanza azzardato, a -300 metri dalla fine. Peter Sagan si piazza alla sua ruota ed esce in scioltezza a i -100. Ma il campione del mondo non si è accorto della presenza a sua ruota di un altro rapace: è Alejandro Valverde (Movistar), che esce a sufficienza per batterlo di misura.

Sulla Covatilla Valverde può anche tornare in rosso
Terzo classificato Van Poppel, quarto Izagirre, poi quinto un ottimo Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo), che è stato capace almeno di provarci su un arrivo così difficile, a differenza di Viviani. Completano la top ten Jésus Herrada (Cofidis), Simon Yates (Mitchelton-Scott), un ottimo Bjorg Lambrecht (Lotto Soudal), Iván Garcia Cortina (Bahrain – Merida) e Steven Krujiswijk (LottoJumbo-NL).


In più di 50 vengono cronometrati con lo stesso tempo del  vincitore, tra di loro tutti gli uomini di classifica e Rudy Molard, che indosserà anche domani la maglia rossa, ma con un vantaggio su Valverde ridotto a  37”.
Finita questa fase “tranqulla” della Vuelta, domani ci si trasferisce sensibilmente a nord verso Talavera de la Reina, per andare a raggiungere La Covatilla, uno degli arrivi più gettonati e tradizionalisti della storia recente della corsa iberica: 10 km all’8% di pendenza media, molto regolare e al termine di una tappa lunga per gli standard della Vuelta (200 km) con altri tre Gpm di cui uno di prima categoria nella prima parte. Un importante test per scremare la lista della quindicina di atleti attualmente a meno di 1’ di distacco da Valverde in classifica, col murciano che domani ha l’occasione di tornare di tornare a vestire la roja a 4 anni di distanza dall’ultima volta, sempre che Molard non stringa i denti fino alla fine.
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