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La presentazione del Mondiale élite: percorso durissimo, l'Italia ci prova con Moscon e Nibali

29.09.2018 18:20

La chiusura di una piacevole settimana con i Campionati del Mondo su strada 2018 di Innsbruck giunge con la gara regina, la prova in linea della categoria élite maschile. Quanto visto nelle precedenti esibizioni ha confermato l'idea della durezza della gara, con tutte le sfide (tranne quella juniores femminile) che hanno visto arrivi solitari dei vincitori.

La distanza da affrontare è di 258.8 km per un percorso che parte da Kufstein. Tre gli strappetti iniziali prima di affrontare l'ascesa di Gnadenwald, che misura 2.6 km con una pendenza massima del 14%. Si entra poi nel circuito di Innsbruck, da affrontare per sei volte, con l'asperità denominata Olympia che ha caratterizzato tutte le prove: ben 7.9 i km all'insù con pendenza massima del 10%. Dalla cima rimangono una dozzina di km, equamente divisi fra discesa e pianura, per arrivare sul traguardo.

Ma rispetto alle altre categorie vi è un circuito in più di ben 31 km: in aggiunta alla settima scalata di Olympia c'è la temutissima e inedita ascesa di Höttinger Holl. 3200 metri all'insù con pendenza media dell'11.5% e terrificante punta massima del 28%. Dalla vetta è da affrontare una discesa particolarmente tecnica di 5 km a cui sommare poco meno di 4 km tra le strade di Innsbruck.

Il campo partenti è di livello elevatissimo: difficile identificare i possibili favoriti data la moltitudine di papabili. La formazione che pare con maggior profondità è la Francia: Julian Alaphilippe è il leader sulla carta ma Romain Bardet, Tony Gallopin e Thibaut Pinot sono più di semplici alternative. Discorso simile per i Paesi Bassi con un Tom Dumoulin deluso dalla cronometro e affiancato da nomi quali Steven Kruijswijk, Bauke Mollema e Wout Poels.

Ha tanto talento la Colombia, con Sergio Henao, Miguel Ángel López, Nairo Quintana e Rigoberto Urán pronti a fare la storia. La nazione ormai egemone dei grandi giri, ossia la Gran Bretagna, si affida ai gemelli terribili Adam e Simon Yates. Tutti per Alejandro Valverde in casa Spagna, senza dimenticare che Enric Mas è più che una semplice spalla. Interessantissima la Slovenia con Matej Mohoric e soprattutto con Primoz Roglic, che da due mesi lavora solo per questa gara.

Ci sono poi nazionali che sperano ad una gara non troppo dura, a cominciare dalla Slovacchia del tre volte detentore del titolo Peter Sagan che prova nella mai riuscita impresa di poker. Il Belgio non ha solo la sua nemesi Greg Van Avermaet: Tiesj Benoot, Dylan Teuns e soprattutto Tim Wellens sono pesci grossi. Discorso che si può estendere per certi versi alla Polonia di Michal Kwiatkowski e Rafal Majka mentre la Danimarca ha Jakob Fuglsang e Michael Valgren su cui puntare. Interesse sulla giovane nazionale di casa: l'Austria con Patrick Konrad e Gregor Mühlberger non sarà una comparsa.

Non si ferma qui la lista di nomi da seguire: il Lussemburgo presenta un Bob Jungels temuto dai rivali, il Canada si affida a un Michael Woods che si esalta su pendenze arcigne, la spuntata Australia ha un Rohan Dennis gasato dall'oro nella crono, la Germania porta un Maximilian Schachmann che parte a fari spenti, l'Irlanda ha un Daniel Martin che non appare in stato di grazia, la Repubblica Ceca schiera un Roman Kreuziger sempre temibilissimo su questi tracciati, il Portogallo porta un Alberto Rui Costa che sa come si vince ma che è reduce da un anno pieno di problemi, discorso che può valere con Ilnur Zakarin e la sua Russia. Outsider per un posto da top ten sono lo svizzero Sébastien Reichenbach, il kazako Alexey Lutsenko, l'estone Rein Taaramäe, l'ecuadoriano Richard Carapaz o il neozelandese George Bennett.

L'Italia non giunge nelle migliori condizioni, considerati i tanti problemi che gli azzurrabili hanno vissuto nelle passate settimane. Quando il percorso è stato presentato, la comune considerazione era che tale tracciato fosse cucito addosso a Vincenzo Nibali: il messinese, dopo le vicissitudini del Tour, si sta riprendendo e viene dato in grande considerazione, partendo per altro con meno attenzioni da parte dei rivali rispetto all'ipotizzabile. Nelle ultime gare è salito di colpi Gianni Moscon: il trattore trentino, che proprio a Innsbruck risiede, sogna il colpaccio. La terza carta è Domenico Pozzovivo che sente di essere nella miglior forma della lunga carriera. Saranno pedine preziosissime a livello tattico Damiano Caruso e Alessandro De Marchi, entrambi pimpanti così come il veterano Franco Pellizotti e gli utilissimi Gianluca Brambilla e Dario Cataldo. I dorsali, in ordine alfabetico, vanno dal 24 di Brambilla al 31 di Pozzovivo.

Partenza: ore 9.40
Arrivo: ore 16.50 circa
Startlist ufficiale: vedi qui

La corsa sarà trasmessa in diretta da RaiSport ed Eurosport1: per gli orari, consultate la guida tv di Cicloweb

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