Professionisti

Simon Yates riaccende la passione

23.02.2019 16:33

Vuelta a Andalucía, il gemello trionfa in solitaria nella tappa regina, salta Wellens e Fuglsang vola al comando della classifica


C'è un corridore che negli ultimi nove mesi e mezzo ha scalato in maniera impetuosa tutte le classifiche di gradimento del ciclismo, fino a diventare uno dei più amati dal pubblico; dal pubblico italiano e spagnolo, poi, non ne parliamo, soprattutto alla luce delle ultime dichiarazioni di sufficienza nei confronti del Tour de France (non mi interessa, lì pensano solo allo show, il vero ciclismo è in Italia e in Spagna, preferisco di gran lunga il Giro e la Vuelta e al Tour non ci vado: non virgolettiamo ma il senso di quanto ha detto è questo).

Oltre a tutto ciò, oltre ad aver caratterizzato fortemente il Giro 2018 (in maglia rosa fino al terz'ultimo giorno, dando spettacolo più o meno ovunque), oltre ad aver vinto la Vuelta, è pure riuscito nell'impresa più difficile, ovvero quella di distinguersi dal gemello, cosa che fino a inizio stagione scorsa risultava abbastanza difficile agli occhi di molti. Il protagonista di questa prolusione, l'avrete capito, è Simon Yates. E oggi parliamo di lui perché alla Ruta del Sol ha dato una zampata delle sue, e zampata è decisamente un termine poco descrittivo del numero che il britannico della Mitchelton-Scott ha regalato sull'Alto de Hazallanas.

Non si giocava il successo nella generale perché nella prima tappa, coinvolto in un ventaglio (ma anche con la gamba acerba nel giorno dell'esordio stagionale), aveva preso un quarto d'ora di ritardo. Ma ugualmente uscirà dalla Vuelta a Andalucía con un ennesimo surplus di convinzione.

La corsa la vincerà (al netto di sorpresone nella facile tappa di domani) Jakob Fuglsang, che premia la superiorità di squadra dell'Astana; e l'uomo che comandava fino a stamattina, Tim Wellens, si accontenterà delle due tappe vinte e dell'ottima impressione suscitata nei giorni scorsi, ma le salite di oggi si sono rivelate troppo dure per lui e l'hanno malamente respinto.

 

Corsa fluida nella minitappa delle montagne
La Armilla-Granada, 117 km, era sulla carta la frazione decisiva della Vuelta a Andalucía 2019. Lo è stata, in effetti. Tappa dalle varie facce, una fuga in partenza ha visto come protagonisti Ivan García Cortina (Bahrain Merida), Carlos Barbero (Movistar), Nikolay Cherkasov (Gazprom-Rusvélo), Danny Van Poppel (Jumbo-Visma), Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF), Marco Canola (Nippo-Vini Fantini) e pure Esteban Chaves (Mitchelton-Scott); sui sette, partiti al km 12, si sono poi riportati altri 4 uomini (al km 32), Cyril Barthe e Sergio Samitier (entrambi della Euskadi-Murias), Jorge Cubero (Burgos-BH) e Txomin Juaristi (Fundación Euskadi).

Il gruppo tirato dall'Astana non ha lasciato più di un minuto e mezzo agli undici, i quali poi ci hanno pensato da sé a sfaldarsi sulla prima vera salita di giornata, l'Alto de Purche: dapprima la fuga ha perso molti pezzi, poi si è definitivamente dissolta a 2 km dal Gpm (48 dal traguardo). In contropiede Álvaro Cuadros è andato a prendersi la vetta, e poi in discesa è ripartito Samitier, per un'ulteriore azione di transizione.

Lo spagnolo ha messo insieme un minutino, ma quando si sono accesi i giochi d'alto livello è stato rapidamente riassorbito: più precisamente, l'hanno raggiunto Simon Yates (Mitchelton) e Pello Bilbao (Astana), a metà dell'Alto de Güejar Sierra, ai -35: il britannico si era mosso per primo, poi marcato da Pello e dall'altro Astana Luis León Sánchez; partito in contropiede Bilbao, Simon l'ha raggiunto ancora e i due sono andati. L'azione è stata molto importante, perché a questo punto della corsa (mancava ancora l'Hazallanas) il leader della generale, Tim Wellens, era già da solo, e con l'obbligo di lavorare in prima persona in quanto Bilbao era molto vicino in classifica (sesto a 28"). Purtroppo per il belga, le energie si sono presto consumate, e quando - nei pressi della cima del Güejar Sierra - gli Astana hanno rilanciato ulteriormente l'andatura, per lui è partita la sigla di coda.

 

Simon Yates, che spettacolo di ragazzo!
Yates, Bilbao e Samitier son transitati in quest'ordine al Gpm di Güejar Sierra, e sono stati raggiunti sulla tortuosa discesina successiva da 8 uomini. Wellens, come accennato poco sopra, non c'era.

Ai -28 partiva l'Alto de Hazallanas, e subito Jakob Fuglsang ha attaccato, solleticato all'idea che Tim si fosse staccato: il danese dell'Astana era secondo in classifica, per cui si schiudevano davanti a lui le porte del successo finale. Simon Yates s'è attaccato a Fuglsang, poi è rientrato Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma) che è ripartito in contropiede; ma ancora non si riusciva a fare il vuoto. Non ce l'ha fatta neanche Bilbao, che ha tentato ai -27; e invece ci è riuscito Yates, saltato sulla ruota di Pello e ripartito a propria volta, stavolta con una rasoiata che ha lasciato il segno.

Simon è rimasto lì davanti al gruppetto, a vista, per un chilometro pieno, poi ai -26 ha accelerato ancora e ha decisamente preso margine. Fuglsang, moderatamente disinteressato a quanto faceva il britannico (lontano in classifica, come detto più su), si è limitato a tenere una buona velocità di crociera nel gruppetto, onde evitare colpi a sorpresa da parte di qualcuno degli astanti. I quali (gli astanti) erano Adam Yates e Jack Haig della Mitchelton, il citato Kruijswijk, e il sorprendente - ma non troppo - colombiano Sergio Higuita (Fundación Euskadi). Bilbao si era staccato sul contraccolpo di Yates, insieme ad Aleksandr Vlasov (Gazprom) e Carlos Verona (Movistar); Izagirre pure aveva perso contatto, ma era rimasto in zona, ripromettendosi di rientrare più avanti.

Ai -25 Haig si è staccato dal drappello, ed è stato superato da Izagirre, che è poi rientrato e si è subito messo al servizio di Fuglsang. In verità, a quel punto pareva chiaro che Yates sarebbe stato irraggiungibile, dall'alto degli oltre 40" di vantaggio che vantava sugli inseguitori. Al Gpm (ai -21) Simon è passato con 45" sul gruppetto. In discesa ha difeso ottimamente il margine, e nel finale ha gestito senza patemi, andando a conquistare un meritatissimo e molto applaudito successo.

Sul gruppetto si è riportato pure Bilbao, nel corso della picchiata, e la volata per il secondo posto, a 26" dal vincitore, è stata appannaggio di Higuita su Kruijswijk, Adam Yates, Izagirre, Bilbao e Fuglsang; a 1'20" Vlasov e Haig hanno completato la top ten; Wellens è arrivato a 3'26". La generale vede Fuglsang primo con 7" sul compagno Izagirre, 11" su Kruijswijk, 21" su Bilbao, 57" su Adam, 1'08" su Haig, 1'12" su Higuita, 1'43" su Vlasov e 2'53" su Wellens.

Domani quinta tappa a chiudere la Ruta del Sol, Otura-Alhaurín de la Torre di 163.9 km, qualche saliscendi per due terzi di frazione, ma arrivo piano e pronto per sorridere agli sprinter.
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!