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Ronde van Vlaanderen 2019

06.04.2019 18:57

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[restab title="Presentazione" active="active"]La corsa più attesa nelle Fiandre, e non solo. Come ogni anno, la Ronde van Vlaanderen è la gara perfetta per un mix pressoché impareggiabile di attesa spasmodica prima e durante l'evento, interesse popolare, spettacolarità e qualità del percorso, nobiltà del campo partenti. La seconda classica monumento della stagione, l'ultima vera gara sulle pietre fiamminghe della primavera (non ce ne voglia la Scheldeprijs), come sempre sarà combattuta fino all'arrivo. E quest'anno si preannuncia all'orizzonte una novità rispetto al recente passato: sulla corsa, infatti, dovrebbe piovere.

Il percorso è sostanzialmente identico alla passata edizione, pur con qualche km in più che permette di oltrepassare quota 270 km. Diciassette i muri da affrontare e cinque i settori pianeggianti in pavé: apre il carosello l'Oude Kwaremont, al km 119 rampa leggendaria su cui si transita poi anche altre due volte nel finale (l'ultima ai -17), e chiude il Paterberg, che nei due giri del circuito del Kwaremont segue l'Oude e svetta l'ultima volta ai -13.5. Ma in mezzo c'è tanta ciccia a cominciare dal Muur a 100 km dall'arrivo, senza dimenticare il letale Koppenberg ai -46 e il Taaienberg ai -38.

Raramente negli ultimi anni vi è stata una simile pluralità di favoriti, tutti con le carte in regola per centrare il successo ma nessuno con una netta superiorità alla concorrenza. La formazione da battere è, come d'abitudine, la Deceuninck-Quick Step: Zdenek Stybar pare il leader designato, complice i problemi di stomaco che in settimana hanno infastidito Philippe Gilbert e la non ancora consacrazione di Yves Lampaert. Il jolly che dall'ammiraglia possono pescare dal mazzo è quello di Bob Jungels, spettacolare sinora nelle esibizioni sulle pietre.

Quest'anno è ancora a mani vuote, ma Peter Sagan sa come si vince la Ronde. La Bora Hansgrohe, complice qualche infortunio di troppo, non è una corazzata come altre, ma lo slovacco può fare affidamento su Daniel Oss e Lukas Pöstlberger per portalo davanti nelle fasi calde. Greg Van Avermaet ha un parco gregari ancor più scarno dell'acerrimo rivale e, pur essendo ancora a secco, dice di non sentire la pressione: buon per lui, perché il capitano unico del CCC Team è tra i principali favoriti come di consueto. Il medesimo discorso può valere per il detentore del titolo Niki Terpstra, ma il neerlandese della Direct Énergie ha dalla sua degli aiutanti in formissima su cui spicca Anthony Turgis.

Ma l'attenzione di tutti è per un duello che ha già fatto scrivere pagine di storia ciclistica tout court e che ancor di più ne occuperà nel prossimo decennio: Wout Van Aert contro Mathieu van der Poel, dopo il fango e la sabbia, battagliano sull'asfalto nel palcoscenico principale. Il belga del Team Jumbo-Visma ha dalla sua una squadra eccellente con Mike Teunissen, Dylan van Poppel e gli altri, il neerlandese della Corendon-Circus, novizio assoluto alla Ronde, può contare su uno spunto veloce migliore e sulla libertà di non dover ottenere un risultato di peso a tutti i costi, lui che ha già dominato mercoledì la Dwars door Vlaanderen.

Due potenziali nomi buoni non sono al top della forma: Oliver Naesen (AG2R La Mondiale), sinora stupendo in questa primavera, è alle prese con i postumi di una bronchite - l'alternativa per i savoiardi è Silvan Dillier - mentre Sep Vanmarcke (EF Education First) è al rientro dopo l'ennesima caduta, per cui le sue azioni paiono in ribasso a favore di Alberto Bettiol e del sempre affidabile Sebastian Langeveld. La Lotto Soudal ha un Tiesj Benoot in ripresa, un Jens Keukeleire in buona vena e un rientrante Tim Wellens, che può giocarsi le sue carte senza eccessivi obblighi di scuderia.

L'ha già vinta in passato, Alexander Kristoff, capitano di una UAE Team Emirates assieme a Fernando Gaviria. Interessante capire come si muoverà la Trek-Segafredo dei quattro capitani - John Degenkolb, il secondo del 2018 Mads Pedersen, Jasper Stuyven e Edward Theuns - che, al pari del Team Sky, è tra le delusioni sinora della campagna delle pietre. I britannici ripropongono Gianni Moscon, in crescita ma non al top della forma, assieme a Luke Rowe, Ian Stannard e Dylan van Baarle. C'è chi corre senza la minima pressione ma, data la sua arcinota combattività, vorrà far bene: costui è Alejandro Valverde che potenzialmente può fare uno scherzetto ai favoritissimi del pavé. Nel Movistar Team meritano una menzione anche Jurgen Roelandts e Jasha Sütterlin.

Capitolo Italia: ai già citati Bettiol e Moscon, ci sono altre due pedine su cui sono riposte le speranze di ben figurare. Matteo Trentin è il capitano unico della Mitchelton-Scott e ha dimostrato una costanza di rendimento come pochi altri contendenti in questa stagione delle classiche. Sonny Colbrelli dovrà invece dividere i galloni di capitano nella Bahrain Merida con Matej Mohoric e, perché no, con l'arrembante Iván García Cortina. Può ben figurare anche Davide Ballerini, ma il canturino della Astana Pro Team è un debuttante e dovrebbe essere quantomeno affiancato da Magnus Cort Nielsen in seno alla squadra kazaka.

Arriva con i fari spenti ma attenzione perché potrebbe far saltare il banco Michael Matthews, al vertice del Team Sunweb con Søren Kragh Andersen. La coppia Arnaud Démare e Stefan Küng per la Groupama-FDJ è da seguire, discorso che varrebbe anche per quella del Team Dimension Data formata da Edvald Boasson Hagen e Michael Valgren, senonché i due non sono certo nel miglior momento della carriera. Nils Politt ed eventualmente Jens Debusschere sono le pedine del Team Katusha Alpecin ma difficilmente lotteranno per un podio. Altri nomi buoni sono quelli di Christophe Laporte per la Cofidis Solutions Crédits, del duo Frederik Backaert e Andrea Pasqualon della Wanty-Gobert e, giusto per la nobiltà passata, quello di Lars Boom per la Roompot-Charles.[/restab]

[restab title="Gara Donne"]Dal 2004, nello stesso giorno della corsa maschile, si disputa anche la Ronde van Vlaanderen femminile, che sin dall'inizio ha fatto parte della Coppa del Mondo per poi entrare a pieno titolo dell'UCI Women's World Tour. La corsa parte e arriva a Oudenaarde con un percorso di 159 km - 8 in più del 2018 - in cui sono presenti praticamente tutti i passaggi chiave della corsa maschile: a 73 km dal termine verrà affrontato il mitico Muur , poi nel finale a decidere la corsa saranno l'Oude Kwaremont ed il Paterberg; ma complessivamente saranno dieci i muri in programma a cui si aggiungono anche quattro settori pianeggianti di pavé.

Manca la campionessa in carica Van der Breggen, ma la Boels-Dolmans non è certo scoperta con Chantal Blaak, Amelie Dideriksen, Amy Pieters e la rientrante in extremis Jolien D'Hoore. Presenti, invece, le altre due leggende del ciclismo oranje, entrambe già capaci di trionfare: Marianne Vos in casa CCC-Liv avrà l'aiuto di Ashleigh Moolman, mentre le scudiere di lusso di Annemiek van Vleuten nella Mitchelton-Scott sono Gracie Elvin e Amanda Spratt. È in splendida forma Kirsten Wild, in una WNT-Rotor che vanta anche Lisa Brennauer e le azzurre Erica Magnaldi e Lara Vieceli.

Altro pregiato pezzo dell'armata neerlandese è Ellen van Dijk che nella Trek-Segafredo si dividerà la leadership con Elisa Longo Borghini. Più ancora che l'ossolana, la principale speranza tricolore risponde al nome di Marta Bastianelli: la capoclassifica del Women's Tour si presenta al top della forma e con un Team Virtu tutto per lei, compresa la giovane Sofia Bertizzolo. Squadre temibilissime anche la Canyon-SRAM di Kasia Niewiadoma ed Elena Cecchini e il Team Sunweb di Lucinda Brand, Floortje Mackaij e Coryn Rivera.

Altri nomi da seguire sono quelli di Cecilie Uttrup Ludwig per la Bigla, di Elisa Balsamo e Maria Giulia Confalonieri per la Valcar-Cylance, di Chloe Hosking e Soraya Paladin per la Alé Cipollini, di Arlenis Sierra per l'Astana Women's Team, di Sheyla Gutiérrez per il Movistar Team, di Emilia Fahlin per la FDJ, di Lotte Kopecky per la Lotto Soudal, di Anastasiia Chursina per la BTC City Ljubljana e di Rasa Leleivyte per l'Aromitalia Vaiano.[/restab]

[restab title="La corsa"]Prova maschile

Antwerpen - Oudenaarde (270.1 km)
Partenza: Antwerpen ore 10.45
Arrivo: Oudenaarde ore 17.05 circa

Pavè e muri
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Prova femminile

Oudenaarde - Oudenaarde (km 159.2)
Partenza: Oudenaarde ore 11.10
Arrivo: Oudenaarde ore 15.15 circa[/restab]
[restab title="Startlist"][table id=1404 responsive=scroll /][/restab]
[restab title="Albo d'oro"][table id=478 responsive=scroll /][/restab]
[restab title="La corsa in tv"]La corsa maschile verrà trasmessa in diretta su RaiSport ed Eurosport, quella femminile verrà trasmessa in diretta streaming non geobloccata su Proximus Sports e a pagamento su Eurosport Player. Gli orari di trasmissione e i link sono rintracciabili nella guida tv di Cicloweb[/restab][/restabs]

Notizia di esempio
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