Ciclismo Giovanile

Il traguardo è troppo lontano? "Me ne Frigo!"

30.06.2019 22:12

Marco Frigo, vicentino primo anno, conquista a sorpresa il Campionato Italiano Under 23 a Corsanico in Toscana. Sul podio Dalla Valle e Zana


Appena una settimana fa ci siamo trovati a commentare la conclusione del Giro d'Italia Under 23, letteralmente dominato dagli atleti colombiani. Una corsa che aveva comunque regalato qualche sprazzo dagli atleti italiani ma in cui, in materia di risultati, era venuta a mancare la Zalf Euromobil Désirée Fior, una delle formazioni faro del movimento dilettantistico.

Una controprestazione, quella della formazione trevigiana, che non poteva lasciare soddisfatti e che necessitava di un pronto riscatto. Quale occasione migliore quindi del campionato italiano Under 23, disputato in questa torrida domenica di fine luglio in Toscana, a due passi da località come Viareggio o Camaiore che inviterebbero volentieri ad un tuffo in spiaggia piuttosto che sbuffare in salita sulle ostiche ascese delle colline lucchesi?

Miglior rivincita non poteva esserci e ad andare a prendersi di forza quella maglia tricolore, che spesso e volentieri è finita nel palmarés di atleti Zalf (l'ultimo fu un certo Gianni Moscon nel 2015), è stato un atleta del primo anno che varrà la pena di seguire con interesse in futuro: Marco Frigo, vicentino di Cassola nato nel marzo 2000 e particolarmente a suo agio quando la strada sale (lo scorso anno, tra gli juniores, conquistò la Sandrigo-Monte Corno e altre due corse, piazzandosi molto bene anche al Giro del Nordest, al Giro della Lunigiana e in importanti gare in linea come le internazionali di Sovilla e Loano, per poi meritarsi la convocazione al mondiale di Innsbruck).

Non gli mancano neppure buone doti sul passo, che da Allievo gli consentirono di laurearsi campione italiano nell'Inseguimento a squadre e che quest'oggi gli sono tornate decisamente utili per distanziare i propri inseguitori, tra i quali l'accordo non è stato del tutto ottimale. Una vittoria, quella del 19enne veneto, che potrebbe costituire anche un ulteriore importante stimolo per la formazione trevigiana, dal momento che nell'ambiente circolano voci di un possibile abbandono del sodalizio a fine stagione, dopo un'esperianza ultratrentennale e decine di ragazzi condotti al professionismo.

Partono in 168 in un pomeriggio caldissimo, prima parte relativamente tranquilla
Il campionato italiano Under 23 2019 si disputava sulla distanza di 154 chilometri scarsi, distribuiti su un ostico tracciato fatto di quattro diversi circuiti con continuo saliscendi sulle colline lucchesi, già rese celebri dal Gran Premio di Camaiore dei professionisti: erano infatti le ascese di Monte Magno (da ripetere in 5 occasioni), di Monte Pitoro (da affrontare 4 volte) a costituire i punti nevralgici della corsa, prima di un finale in costante ascesa verso il traguardo di Corsanico.

168 sono stati i ragazzi che hanno preso il via nella prova alle ore 13 in punto, in una giornata caratterizzata da temperature costantemente oltre i 30 gradi (si sono sfiorati i 40). Comprensibilmente, è stato difficile assistere a tentativi di fuga in grado di guadagnare un margine importante, anche se nella prima parte nell'avanguardia si sono ritrovati in quaranta con molti degli uomini più attesi per il successo finale (tra questi anche Covi, Zana, Sobrero o Conca) che però non hanno racimolato più di una trentina di secondi di margine.

Ai -38 se ne va Frigo, dietro manca l'accordo
Dopo qualche sporadico tentativo di avanscoperta e col plotone frazionato in vari gruppetti, il momento decisivo lo si è avuto dopo il penultimo passaggio sull'ascesa di Monte Magno, quando dal gruppo è uscito con decisione Marco Frigo della Zalf. L'atleta vicentino ha cominciato a guadagnare sempre più (oltre un minuto e mezzo) sul gruppo inseguitore in cui l'accordo per raggiungerlo continuava a non essere ottimale. In questa situazione neppure un inconveniente meccanico (foratura della ruota anteriore) ha costituito un intralcio fatale per il giovane primo anno.

Ai -20 dal traguardo, ossia all'ultimo attacco del Monte Magno, Frigo poteva vantare ancora un vantaggio di 55" sui diretti inseguitori, drappello in cui sono stati soprattutto gli atleti della Sangemini (Zana, che ha tentato la sortita in salita, e Mazzucco) e Giovanni Aleotti del Cycling Team Friuli i più attivi a organizzare l'inseguimento, portandosi dietro nel drappello anche i vari Edoardo Faresin (compagno di squadra del battistrada alla Zalf), Rossano Mauti del Futura Team e Francesco Di Felice della General Store, prima di essere ulteriormente raggiunti da un altro drappello inseguitore, di cui facevano parte, tra gli altri, Gianni Pugi (terzo uomo Sangemini), Luca Colnaghi della Colpack, Andrea Cervellera della Casillo Maserati e Nicolas Dalla Valle del Tirol-KTM.

Schermaglie tra gli inseguitori ma Frigo è imprendibile
Nel successivo tratto di discesa e nella pianura precedente l'ultimo strappo, l'azione di Marco Frigo ha continuato a essere molto composta e questo ha consentito all'atleta veneto di continuare a mantenere un vantaggio rassicurante sugli inseguitori (sempre superiore ai 40"). Tra questi, ha tentato di uscire, con una bella azione su un dentello, il lombardo Luca Colnaghi (mancavano 13 chilometri alla conclusione), che per un po' ha cullato il sogno di potersi riportare sulla testa. La sua prospettiva è stata però ridimensionata in breve e ai -7 su di lui si sono rifatti sotto Dalla Valle e Cervellera per dar vita ad un terzetto che, con una certa collaborazione, avrebbe potuto ambire al ricongiungimento.

I chilometri mancanti però hanno continuato a diminuire e l'azione di Frigo si è fatta comprensibilmente pesante soltanto nell'ultimo tratto di salita, quando il gap si è ridotto a meno di 30". Da dietro però si è continuato ad andare a scatti, con un Cervellera molto propositivo che però ha ottenuto l'unico effetto di far staccare Colnaghi, per il quale le speranze di podio sono andate ad infrangersi in quel preciso istante.

Trionfa uno splendido Frigo, Dalla Valle e Zana si prendono il podio
Nulla ormai poteva impedire lo splendido trionfo di Marco Frigo che, seppur stremato per il grande sforzo, è andato a prendersi la prima pesantissima vittoria tra gli Under 23 proprio in una delle occasioni più importanti, dopo che agli inizi del mese di giugno il solo Benjamin Hill gli aveva negato la gioia del successo nel Trofeo Alcide De Gasperi.

Alle sue spalle le schermaglie si sono susseguite nel corso degli ultimi 2 chilometri: a circa 1500 metri dall'arrivo ci ha provato di forza Nicolas Dalla Valle, lasciando sul posto Cervellera ma vedendosi poi avvicinato e ripreso da Filippo Zana, che rinveniva di gran carriera dalle retrovie. Sono stati così proprio loro due a giocarsi la volata per la seconda posizione, che a 16" di ritardo ha premiato l'atleta del Tirol, giunto all'ennesimo piazzamento nelle ultime settimane, senza però poter esultare per il successo. Bella prestazione comunque anche per Filippo Zana, che dopo aver chiuso in crescendo il Giro Under 23 (concluso in decima posizione) si è regalato un altro piazzamento di prestigio.

Quarta posizione a 19" per un generoso Cervellera davanti a Fabio Mazzucco (quinto posto per lui a 22") e a Giovanni Aleotti, che a 26" ha preceduto il sempre costante Francesco Di Felice ed Edoardo Faresin. A chiudere la top ten sono stati l'esausto Luca Colnaghi (nono a 38" per una Colpack che anche quest'oggi non ha avuto Andrea Bagioli nelle migliori condizioni, mentre Covi ha sicuramente accusato gli sforzi del Giro) e Gianni Pugi della Sangemini-Trevigiani, che ha chiuso a 42". Indubbiamente, oltre al risultato finale che ha premiato un atleta giovanissimo, la gara odierna ha potuto offrire ulteriori indicazioni ai tecnici federali in vista degli intensi impegni delle prossime settimane.
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