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Italia Tizza e mandolino

06.07.2019 18:30

Sibiu Tour, il lombardo della Amore&Vita-Prodir ottiene la prima vittoria della carriera sul traguardo di Paltinis. Kevin Rivera ipoteca la generale


Dal nostro inviato


Balea Lac ieri, Paltinis oggi. La terza tappa del Sibiu Tour prosegue scendendo di nuovo verso sud, affrontando stavolta la località simbolo delle Cândrel Mountains, massiccio che cresce di punto in bianco fino a superare quota 2200 metri. Nella frazione odierna sono 159.4 i km da affrontare, con la doppia scalata a Poiana a ravvivare la prima fase. Il clou, però, è la salita finale che porta a Paltinis, la località sciistica più elevata della Romania, in una zona ricca di conifere. I primi 9 dei 14.6 km di ascesa sono dolci, con pendenza media del 5% cui segue un tratto di circa 4 km di fatto di falsopiano; la parte meno complessa è quella finale, dove non si scende mai al di sotto del 6%.

Diversamente dall'anno scorso, quando la tappa fu annullata a causa di un autentico nubifragio che impedì a corridori e auto di vedere al di là del proprio naso, in questo sabato di inizio luglio la fa da padrona il sole, con una temperatura decisamente gradevole e lontana dai 30 gradi che incombono sulla città. Dalle radio dei tifosi a bordostrada, come spesso accade a queste latitudini, parte una canzone di Toto Cutugno, subito seguita da un assolo di Gianni Morandi; segno premonitorio, a conti fatti.

Suter lancia la fuga, in sei lo inseguono
Dopo il tratto di trasferimento dalla locale Shopping City, mega complesso commerciale alle porte della città, la gara prende il via alle 11.30 locali dirigendosi prima verso sud e poi ad ovest, con tanti tentativi ma nessuna fuga, tanto che al traguardo volante di Orlat Manastire (km 17), vinto da Ivar Slik su Gasper Katrasnik, sono tutti assieme. Bisogna attendere poco, perché su uno zampellotto breve ma esigente, Joël Suter (Akros Thömus) prolunga ancora una volta l'ottima prova del team elvetico andandosene tutto solo.

Al suo inseguimento si lanciano Mel van der Veekens (Monkey Town), Michael Kurkle (Elkov-Author), Ziga Groselj (Adria Mobil), Dario Puccioni (Sangemini-Trevigiani), Ivan Martinelli (D'Amico UM Tools) e Danilo Celano (Amore&Vita-Prodir); il gruppo decide di lasciare fare, consentendo così loro di prendere vantaggio. Chi non ha alcuna intenzione di diminuire il passo è Suter, che transita tutto solo al gpm di Poiana (km 40) con 1'20" sui sei contrattaccanti e 2'50" su un gruppo, controllato senza fatica dalla Androni Giocattoli-Sidermec.

Lo svizzero attende i colleghi, fioccano i ritiri
L'incedere del ventenne è sempre buono, tanto che nella lunga e tortuosa discesa riesce a portare sopra ai 2' il vantaggio sui primi inseguitori; giunto a più miti consigli, evitando di gettare al vento in maniera inopportuna le energie, Suter attende i colleghi nelle tre corsie di marcia che portano al gpm di Apold (km 64.9), dove Puccioni ha la meglio su Martinelli. Il plotone, sempre tirato dall'indefesso Josip Rumac, paga 4', in uno scenario che, virtualmente, darebbe la maglia gialla virtuale Kurkle, giusto poco prima che chi il simbolo del primato lo indossa, ossia Kevin Rivera, debba far fronte ad un problema meccanico risolto rapidamente.

Non mancano le notizie dei ritiri, con ben otto elementi che alzano bandiera bianca nel corso della giornata: il primo in ordine di tempo è Oleksandr Prevar (Ucraina), che abbandona già nella prima ora. Lo imiteranno Andras Forray (Pannon Cycling Team), Andrea Meucci (Amore&Vita-Prodir), Kacper Walkowiak (CCC Development Team), Aleksandr Smirnov (Lokosphinx), Lorant Balaszki (Team Novak), Lars Loohuis (Monkey Town-A Block) e David Maidana, che lascia così la sua Massi Vivo-Grupo Oresy ad un solo elemento, quel Rubén Caseny che arriverà poi ultimo al traguardo.

Androni e Team Friuli al lavoro, Puccioni e Suter dominano gpm e traguardi volanti
Il solito Rumac, aiutato da Gabriele Petrelli (Cycling Team Friuli), detta un passo più vigoroso e in un amen il gap cala, scendendo a 2'40" sul secondo passaggio di Poiana (km 83), con Puccioni che bissa il successo. Dopo che un velleitario tentativo di attacco in pianura al km 93 di Michal Paluta (CCC Development Team) e Nico Selenati (Akros-Thömus) dura lo spazio di un paio di km, la carovana riaffronta per la seconda e ultima volta anche lo strappetto di Apold (km 108.6): senza la minima sorpresa è ancora una volta Puccioni a ottenere il massimo dei punti in palio, rientrando così in lizza per la conquista della graduatoria di specialità.

Tutto prosegue con tranquillità, senza problemi né davanti né dietro, in un classico canovaccio per tappe come questa: gli ultimi due traguardi intermedi rimasti sono gli sprint di Orlat (km 127.3) e Curmatura (km 143), ambedue conquistati da un Suter che va ad indossare la maglia azzurra degli sprint. Il gruppo è in costante avvicinamento, passando ai meno 30 km con 2'20" per poi entrare negli ultimi 20 km con 1'40" e imboccando i 14.6 km finali all'insù con solo 1'10" da recuperare.

Celano stacca tutti, nel finale crolla; Valter cerca la rivincita
Pur nel tratto iniziale con pendenze agevoli, Celano fa sin da subito la differenza distanziando la concorrenza. Anche dietro, nonostante non si tratti certo di una salita improba, c'è una selezione ben maggiore rispetto al decisamente più complesso traguardo di Balea Lac: nel gruppo rimangono solo in pochi, di fatto tutti gli uomini di classifica con l'eccezione di Justin Paroz (Akros-Thömus), palesemente affaticato dopo le due dispendiose giornate precedenti.

Con il passare dei km la pedalata di Celano si fa legnosa e l'abruzzese crolla di colpo attorno ai 2 km dalla fine, venendo riassorbito dai sempre più affamati big. Particolarmente attiva è la CCC Development Team: prima viene mandato a saggiare il campo due volte Piotr Brozyna poi, una volta entrati negli ultimi 1500 metri, è proprio capitan Attila Valter ad attaccare. All'ungherese si accoda il solo Pierpaolo Ficara, in versione stopper; il siciliano però non può replicare il passo spedito del magiaro e si fa da parte a 700 metri dalla fine, lasciando il rivale tutto solo.

Tizza però ha altri pensieri: prima vittoria in carriera per il lombardo
Quel che resta del gruppo maglia gialla, però, lo vede e con un'accelerazione di Serghei Tvetcov si riporta più vicino; a fare la differenza è la breve rampetta al 9% a 300 metri dalla conclusione, dove Marco Tizza si lancia all'inseguimento dell'uomo al comando, che comincia a dar di spalle vistosamente. Il lombardo in un battibaleno lo riprende e, a 80 metri dalla conclusione, lo supera, controllandolo nel brevissimo tratto in falsopiano che lo separa sino al traguardo, tagliato a braccia alzate.

È finalmente giunta la prima, cercatissima vittoria della carriera tra gli élite per il ventisettenne brianzolo, che dopo un anno alla Nippo ha trovato sistemazione alla Amore&Vita-Prodir, cui oggi ha regalato il primo successo stagionale in competizioni UCI. Ed è un riconoscimento ad un'indubbia costanza di rendimento, lui che nel 2019 ha ottenuto dodici piazzamenti tra i migliori 10 prima dell'esultanza liberatoria.



Nei 10 anche Bais e Ficara, domani l'ultima tappa con Rivera sempre in maglia gialla
Secondo posto, con il medesimo tempo del vincitore, per Attila Valter (CCC Development Team), completa il podio a 4" Michal Schlegel (Elkov-Author). Gran bel quarto posto a 9" per Mattia Bais (Cycling Team Friuli), seguito nel drappello dal duo Androni Giocattoli-Sidermec Daniel Muñoz e Kevin Rivera oltre che da Ildar Arslanov (Gazprom-RusVelo), Radoslav Rogina (Adria Mobil), Pierpaolo Ficara (Amore&Vita-Prodir) e Serghei Tvetcov (Romania). Anche oggi bella prova dei giovanissimi della Sangemini-Trevigiani Fabio Mazzucco e Filippo Zana, rispettivamente undicesimo a 14" e dodicesimo a 20". Giornata da dimenticare, come detto, per il terzo della classifica, quel Justin Paroz che paga 1'31" ed è ventinovesimo.

A non cambiare nella nuova graduatoria sono le prime due piazze: Kevin Rivera conserva la leadership con 17" su Daniel Muñoz, mentre sul podio sale ora a 40" l'eterno Radoslav Rogina. Trovano poi spazio Serghei Tvetcov a 42", Ildar Arslanov a 43", Michal Schlegel a 44", Pierpaolo Ficara a 50", Mattia Bais a 1', Marco Tizza a 1'01" e Attila Valter a 1'07". Domani la chiusura con la Sibiu-Sibiu di 169.5 km, potenzialmente per velocisti ma con quattro brevi gpm e ed altrettanti dentelli che potrebbero dare il là a qualche coraggioso; i giochi di classifica, però, sembrano ormai chiusi a doppia mandata.
Notizia di esempio
Cade il capitano? Allegriaaaa, Mike!