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Una supernova nel cielo sopra i muri: Mathieu!

03.10.2020 16:44

Van der Poel incontenibile nell'ultima tappa del BinckBank Tour: attacca due volte sul Muur, vince dopo 50 km in solitaria (Colbrelli terzo), la generale è sua


Una tracciante luminosa ha illuminato il BinckBank Tour: vestito di una maglia a tre colori (rosso, bianco, azzurro), abituato al corpo a corpo prolungato, lanciato in un assolo strepitoso con vista classiche, partito (ben due volte) sulla salita più simbolica di tutte le Fiandre, un astro ineclissabile ha preso tutto quel che poteva prendersi in un giorno solo. Il suo nome è Mathieu Van der Poel, la sua attitudine è quella del campione.

 

Un piccolo Fiandre per decidere il BBT2020, e Mathieu lo interpreta da... Fiandre
Ultima tappa del BinckBank Tour 2020, da Ottignies-Louvain-la-Neuve a Geraardsbergen, 183 km con splendido circuito di 26 km da ripetere 4 volte su Muur, Bosberg e Denderoordberg a caratterizzare la seconda parte della frazione, e arrivo sulle prime rampe dello stesso Muur. C'era tutto per assistere a una battaglia entusiasmante, compresa una classifica molto corta, con Mads Pedersen (Trek-Segafredo) al comando ma ben 29 corridori racchiusi in un minuto.

La fuga è partita dopo oltre 60 km di gruppo compatto, e 120 al traguardo, con 8 uomini a comporla: il campione nazionale belga Dries De Bondt (Alpecin-Fenix), Bert-Jan Lindeman (Jumbo-Visma), Christian Knees (Ineos-Grenadiers), Brian Van Goethem (Lotto Soudal), Baptiste Planckaert (Bingoal-Wallonie Bruxelles), Rasmus Tiller (NTT), Jonas Koch (CCC) e Julien Duval (AG2R La Mondiale), che era il più vicino in classifica (proprio il 29esimo, a 1' tondo da Pedersen). Il drappello ha preso un paio di minuti scarsi, ma al secondo passaggio sul Muur, a 75 km dalla fine, Mathieu Van der Poel ha deciso di sparigliare ogni gioco e ha attaccato. Alle sue calcagna, Florian Sénéchal (Deceuninck-Quick Step) e Cyril Lemoine (Cofidis, Solutions Crédits). Il francese ha presto alzato bandiera bianca, staccato sul Bosberg ai -68; gli altri due, aiutati in ciò da De Bondt (che si era opportunamente sfilato per fare una trenata al suo capitano), son rientrati sulla fuga ai -65. A quel punto il gruppo era a 1' di distacco, tirato dalla Trek di Pedersen.

Il terzo passaggio sul Muur è stato quello su cui Van der Poel ha deciso che il tempo del traccheggio era finito: mancavano 50 km al traguardo, e il Fenomeno ha disperso tutti quelli che erano con lui, ultimo a mollare Sénéchal che poi per diversi chilometri è rimasto a 10" dal battistrada, salvo cuocersi in quella posizione e saltare totalmente di lì a poco. Mathieu ha avuto un massimo di 1'30" sul gruppo, ma sul penultimo Denderoordberg ai -31 il gruppo si è improvvisamente ridestato, e tra un colpetto di Nathan Van Hooijdonck (CCC) e uno di Zdenek Stybar (Deceuninck), è stato Iván García Cortina (Bahrain-McLaren) a partire con decisione.

Lo spagnolo è stato rimesso nel mirino sull'ultimo Muur ai -26, e intorno a lui si è coagulato un drappello di 6, col suo compagno Sonny Colbrelli, Stefan Küng (Groupama-FDJ), Oliver Naesen (AG2R), il leader Pedersen con un brillantissimo Søren Kragh Andersen (Sunweb) a ruota. I sei giravano a un minutino da MVDP, ora più appesantito nella propria azione, ma sempre determinato a portarla a termine. Ai -20, prima del Bosberg, gli intercalati sono stati raggiunti dal gruppo dietro (tirato dagli EF per Stefan Bissegger), ma poi sul nuovo muro c'è stato ancora sparpaglìo, con Kragh Andersen che ha riattaccato insieme a Naesen; sui due sono poi rientrati Küng e ancora un reattivo Colbrelli, a formare un quartetto che in quel momento (-18) era a 40" dal battistrada, il quale ad ogni buon conto faceva il pieno di abbuoni al Golden Km (9" di abbuoni per lui, mentre Andersen ne ha raccolti 5" e Pedersen 2").

 

Un finale da infarto, e Van der Poel si prende tutto
Ai -10 a Mathieu restava mezzo minuto sui primi inseguitori, e il gruppo Pedersen a quel punto ha tirato i remi in barca, favorendo un tardivo contropiede di Dimitri Claeys (Cofidis) e Yves Lampaert (Deceuninck). Il quartetto si è avvicinato e si è avvicinato a Van der Poel, fino a portare a 23" il ritardo, ma il Fenomeno ha trovato un'insperata riserva di energia e nei dintorni del Denderoordberg ha ripreso quota: sul muro è scollinato con ancora 15" di margine, da amministrare nei 5 km finali; dal gruppo, più indietro, metteva fuori il naso Andrea Pasqualon (Circus-Wanty Gobert).

Kragh Andersen e Küng erano due treni poderosi, dietro, e Mathieu era lì tenuto a vista, in pratica a un breve rettilineo di distanza. I secondi sono scesi a 14, a 13, a 12, ma il campione nazionale neerlandese non prendeva minimamente in esame l'ipotesi di alzare bandiera bianca. Restava davanti a lui l'ultimo ostacolo, la rampa di 600 metri verso l'arrivo di Geraardsbergen: e ancora Mathieu è stato superlativo, rilanciando tutto il rilanciabile e andando a vincere senza alzare le braccia, nonostante l'estremo sforzo di SKA per rifarsi sotto. Sullo spunto dello sprint, Naesen si è preso il secondo posto a 4" da Mathieu, con Colbrelli terzo davanti ad Andersen, e Küng quinto poco dietro, a 8". A seguire nell'ordine d'arrivo troviamo Claeys a 47" e Lampaert a 50", quindi l'avanguardia del gruppo con García Cortina a 1'08", Jempy Drucker (Bora-Hansgrohe) e Sénéchal a 1'12", con Pasqualon con lo stesso tempo subito fuori dalla top ten.

La generale si chiude sul filo di un paio di secondi, ed è il corollario più spettacolare per una tappa che di suo è stata memorabile. Mathieu Van der Poel vince il BinckBank Tour 2020 con 2" su Søren Kragh Andersen e 23" su Stefan Küng. A seguire in classifica troviamo Lampaert a 1'16", Pedersen a 1'21", Colbrelli a 1'42", Sénéchal a 1'45", Mike Teunissen (Jumbo) a 1'49", Florian Vermeersch (Lotto) a 1'59" e John Degenkolb (Lotto) a 2'02". Domani, tanto per gradire, il Fenomeno si potrebbe schierare al via della Liegi-Bastogne-Liegi: cosa gli sarà rimasto nelle gambe, dopo l'immane sforzo di questo pomeriggio?
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Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!