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Chantal parte, e per le altre è Blaak-out

18.10.2020 17:42

La campionessa del mondo di Bergen conquista il Giro delle Fiandre con un'azione solitaria di 18 chilometri. Doppietta Boels-Dolmans con Pieters seconda


La versione femminile del Giro delle Fiandre giungeva quest'anno alla sua diciassettesima edizione e, nel pieno dell'emergenza sanitaria, gli organizzatori sono riusciti ad allestire un tracciato di 135.6 chilometri con ben undici muri da scalare ed un finale identico a quello degli uomini. I protocolli anti-Covid hanno provocato alcune defezioni nella lista partenti, ma alla fine in gara c'erano 117 atlete in rappresentanza di 20 squadre con quasi tutte le più forti a sfidarsi in quello che poteva essere considerato l'ultimo appuntamento di grande prestigio di questa difficilissima stagione.

Dopo una quindicina di chilometri relativamente tranquilli, dal gruppo è partita una fuga di sette atlete: si tratta di Teuntje Beekhuis (Lotto), Gloria Rodriguez (Movistar), Alice Sharpe (Ciclotel), Mieke Kröger (Hitec), Ariadna Trias (Massi), Heidi Franz (Rally) ed Emily Newsom (TIBCO) che hanno rapidamente guadagnato terreno su un gruppo principale che si è un po' disinteressato di questa azione. Le battistrada sono poi rimaste in 5 per le difficoltà di Trias e per la foratura di Sharpe, ma il vantaggio delle atlete di testa ha continuato ad aumentare fino a toccare i 3'40" poco prima del primo muro di giornata, il Katteberg.

Con l'arrivo delle prime difficoltà del percorso il plotone si è riavvicinato alla fine e sul muro numero 4, il Leberg, sono iniziate anche le prime schermaglie: è stato il Team Sunweb a ravvivare la corsa con l'attacco della giovane tedesca Liane Lippert a cui si sono poi accodate due statunitense, la compagna di squadra Coryn Rivera che un Fiandre l'aveva già vinto in carriera e la 27enne Kristen Faulkner (TIBCO). Il settore più impegnativo della corsa però era ancora abbastanza lontano e così dopo qualche chilometro al contrattacco Lippert, Rivera e Faulkner sono state raggiunte; nel frattempo Beekhuis, Franz, Kröger, Newsom e Rodrguez erano sempre davanti a tutte ma non per molto perché il gruppo ha sensibilmente aumentato l'andatura con addirittura la campionessa del mondo Anna van der Breggen in versione gregaria a vantaggio delle compagne di squadra.

Il gruppo è tornato compatto a 40 chilometri dall'arrivo ai piedi del muro in pavé del Taaienberg che ha scremato il gruppo principale, ma è solo due chilometro dopo la cima che è arrivato un nuovo tentativo di fuga: stavolta a provarci sono state Riejanne Markus (CCC) e Alena Amialiusik (Canyon) che hanno approfittato di un po' di marcature alle loro spalle per guadagnare fino a 45" di vantaggio che gli sono serviti a trovarsi al posto giusto al momento giusto. In cima al muro del Kruisberg, infatti, sono iniziati gli attacchi delle migliori: un gruppo di 11 si è riportato sulle due attaccanti e praticamente in concomitanza, quando mancavano 27 chilometri all'arrivo, c'è stato l'attacco della campionessa europea Annemiek van Vleuten che dopo la Liegi ha trascorso alcuni giorni di vacanza in Sardegna tra allenamenti e gite in barca. All'inseguimento dell'atleta della Mitchelton-Scott s'è mossa Anna van der Breggen che l'ha ripresa e ha fatto capire chiaramente di non voler collaborare: le due si sono rialzato ed il gruppetto delle migliori s'è quindi ricompattato.

La Boels-Dolmans si è giocata la carta Chantal Blaak-Van den Broeck sul falsopiano posto in cima al Paterberg: la campionessa del mondo di Bergen è partita con un ottima scelta di tempo ai meno 18 chilometri e ha preso pochi secondi di vantaggio, fondamentali però in vista del Paterberg. Blaak ha infatti affrontato l'ultimo muro con margine, ha impostato il proprio ritmo ed è riuscita a non farsi riprendere dalle inseguitrici: arrivata in cima la portacolori della Boels-Dolmans ha spalancato il gas per gli ultimi 13 chilometri in pianura, mentre alle sue spalle Amy Pieters e Anna van der Breggen si sono incollata alle calcagna di chi provava ad organizzare una sorta di inseguimento, compresa la nostra Elisa Longo Borghini che era scollinata sul Paterberg in seconda posizioni.

A pochi giorni dal suo 31° compleanno (sarà il 22 ottobre), Chantal Blaak-Van der Broeck si è confermata una volta di più una grandissima specialista delle classiche del nord ed ha aggiunto una vera e propria perla al proprio palmarès: prima di oggi in carriera aveva vinto infatti la Gent-Wevelgem, l'Omloop het Nieuwsblad, l'Amstel Gold Race, il Le Samyn, la Ronde van Drenthe ma mai il Giro delle Fiandre in cui era stata due volte terza nel 2016 e nel 2017. Blaak ha già programmato il proprio futuro con la squadra che da gennaio di chiamerà SD Worx Cycling Team: l'accordo prevede infatti che la sua carriera agonistica come ciclista prosegua fino alle classiche di primavera del 2022, per poi salire in ammiraglia con il ruolo di direttore sportivo per mettere la propria esperienza al servizio della squadra come spesso ha fatto in corsa.

Negli ultimi chilometri il gruppo inseguitore ha sostanzialmente lottato per il secondo posto tanto che al traguardo il ritardo dalla vincitrice è stato addirittura di 1'01". Alla fine è stato un drappello di 15 atlete a lottare per i piazzamenti e la volata è andata ad Amy Pieters che ha regalato quindi la doppietta alla Boels-Dolmans che oggi ha gestito la corsa a proprio piacimento, nonostante la belga Jolien d'Hoore avesse perso contatto sugli ultimi muri; terza è arrivata Lotte Kopecky che diventa quindi la terza ciclista belga a salire sul podio del Fiandre. A seguire, nelle prime 10 posizioni si sono piazzate Lisa Brennauer, Sarah Roy, Alena Amialiusik, Demi Vollering, Elisa Longo Borghini, Lauren Stephens e Marta Cavalli, con le grandi rivali Anna van der Breggen e Annemiek van Vleuten "solo" undicesima e quindicesima.
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