Professionisti

Pidcock e Van Aert ex-aequo... almeno ai punti

18.04.2021 20:39

Le pagelle dell'Amstel Gold Race: la tenacia di Vansevenant consola la Deceuninck da un inquietante Alaphilippe. Da premiare anche il gruppo Ineos e il goliarda Vliegen


Wout Van Aert - 9.5
Non gli diamo il 10 pieno solo per volontà di equiparare un confronto con Pidcock pari anche nella condotta di gara e nei parziali, ma il Wout di quest'anno merita sempre e solo lodi: riesce a essere ancora il migliore nonostante sia a tutta oramai da 5 mesi senza interruzioni (scelta saggia quella di staccare adesso: per la Liegi ci sarà tempo, quest'anno la seconda parte della stagione su strada è molto più preziosa), anche grazie al supporto di un inedito Primoz Roglic (7,5) oggi in versione stopper, che ha preservato Wout da quell'enorme dispendio di energie che gli tocca sobbarcarsi da solo nelle classiche delle Fiandre. A voler cercare un difetto nella sua prova, quello di aver impostato la volata decisiva in testa dando un vantaggio allo sbarbatello. Ma è proprio un puntiglio, qualcuno doveva pur farlo.

Tom Pidcock - 9,5
Più si va verso un terreno idoneo, più il campioncino inglese spaventa. Ha vinto Van Aert, ma la differenza l'ha fatta lui con un'accelerazione praticamente in piano. Inoltre, sta lentamente imparando a "correre": la sua corsa oggi è stata molto più composta e coperta nelle fasi precedenti a quelle calde, evitando i dispendi di energie che avevano caratterizzato le gare fiamminghe ed anche un po' la Freccia Brabante pur vinta. Aveva inoltre dalla sua la Ineos (8,5) che oggi si è dimostrata la squadra più forte del lotto, o comunque quella che ha saputo valorizzare al meglio i suoi uomini in campo: Dylan Van Baarle ha svolto un ruolo importante nel controllo della gara nella fase calda, Michal Kwiatkowski Richard Carapaz hanno creato la superiorità numerica dopo l'ultimo scollinamento al Cauberg. La domanda è lecita: sarà anche alla Liegi? Non era previsto, ma sarebbe la classica più adatta a lui. E con questa gamba...

Maximilian Schachmann - 8,5
Di fronte a una generazione di fuoriclasse un gran corridore come lui può considerare una piccola vittoria poter fronteggiare i migliori con questi testa a testa fino all'ultimo. Avrà capito di non potercela fare ai -2, quando ha tentato invano di andare in contropiede, osando anche un po' (ricordiamo che neanche lui è così lento in volata) e sperando più in qualche tipo di melina che però quando tre corridori comandano è difficile da caratterizzare. Ma attenzione, la Liegi non è lontanissima e oggi ha dimostrato gran carattere, recuperando da una caduta nelle fasi calde che poteva compromettere il risultato. Il suo alfiere è il promettente Ide Schelling (7,5), già in mostra alla Freccia Brabante, che si distingue per generosità anche stavolta restando al vento per 10 km buoni: attenzione a questo olandese di 23 anni nelle prossime classiche.

Michael Matthews - 7,5
Gli manca sempre una lira per fare un milione, non è una novità, ma gli va dato atto di provare sempre a far qualcosa per essere qualcosa di più nelle classiche di un corridore che ha vinto Plouay e Montreal. Oggi, ad esempio, sul Cauberg è stato superlativo nel tentare di ricucire da solo, meglio di Alaphilippe per dire, è anche vero che lì ha consumato tutte le energie che gli servivano per andare oltre in quel momento. La solita beffa del destino è la volata del gruppo inseguitore vinta, quella volata che matematicamente non vinci mai quando ti giochi il successo come ad esempio alla Gand. Coraggio Michael, prima o poi arriverà il tuo momento.

Alejandro Valverde - 7
Quando arrivano le Ardenne o il Mondiale Valverde cancella quegli sprazzi di coraggio e audacia che manifesta in altre tipologie di gare e ritorna l'atleta parsimonioso, al limite del fastidioso, ma vincente che ricordiamo per aver benedetto 4 Liegi-Bastogne-Liegi. Rispetto alla gara odierna, vanno però messe sul tavolo due considerazioni: che domenica prossima, correndo la sua 15esima Liegi, compirà 41 anni, manifestando una longevità che nessun altro corridore in epoca moderna era riuscito a esprimere, e che l'Amstel Gold Race non gli è mai veramente andata a genio, e al di là dei 3 podi conseguiti in carriera non ha mai dimostrato di poterla davvero vincere, lasciando assieme al Lombardia il buco più importante nel suo esteso albo d'oro. Dunque, un quinto posto correndo abbastanza nel vivo della corsa va preso come un buon segnale, in vista di un compleanno che potrebbe ancora festeggiare in modo epico.

Julian Alaphilippe - 5
Cominciano a essere un po' troppi i giri a vuoto del Campione del Mondo in corse nelle quali dovrebbe comunque trovarsi a suo agio: passi che si spenga al Fiandre o in altre corse fiamminghe, passi l'approccio un po' rinunciatario alla Tirreno, ma vederlo perdere la ruota di Richard Carapaz sul Cauberg, per un'azione alla quale anche un corridore più modesto avrebbe almeno tentato di rispondere, lascia abbastanza perplessi sulla sua condizione. Il sesto posto finale (quindi uno sprint buono, non quello di un corridore completamente finito) aumenta i dubbi. In casa Deceuninck, oggi comunque si sorride per un Mauri Vansevenant (8) da urlo per tenacia e devozione alla squadra: finito nelle retrovie, caduto ancora, capace di rimontare, tornare avanti a fare da stopper e rendersi ancora utile per Alaphilippe con le ultime energie rimaste, quando è difficoltà. Uno dei principali indiziati per essere tra i protagonisti di questo (e altri) tipi di gare da qui a 3 anni.

Kristian Sbaragli - 7
Per i colori azzurri le corse si fanno sempre più avare,  non si può dunque che salutare con soddisfazione la prestazione del corridore toscano, non proprio un vincente ma ogni tanto capace di mettersi in evidenza con risultati al massimo livello, come questo settimo posto ottenuto dopo una gara da buon limatore. Oggi ha rinunciato a questo tipo di approccio Sonny Colbrelli (6) per provare qualcosa di diverso, attaccando da lontano: non è andata bene, ma l'idea, tutto sommato, non era malvagia.

Greg Van Avermaet - 6
Il corridore che si riesce a vedere dall'Het Nieuwsblad fino alla Liegi, piazzandosi quasi sempre tra i primi, non è più una novità e men che meno ora che Wout Van Aert è sulla scena. A Greg va dato atto di essere stato un precursore di questo in anni bui nei quali ciò veniva visto anche con una certa perplessità: oggi non è stato protagonista, ma ha rappresentato ancora una volta i migliori della sua squadra.

Matteo Trentin - 5,5
Per lui varrebbe lo stesso discorso di Van Avermaet, i risultati complessivi sono anche migliori. Sulla gara di oggi però pesa, oltre all'impalpabilità, la presenza alle spalle di una squadra che si è dimostrata tra le più compatte attorno al capitano oggi (ed è una buona notizia per Pogacar, in vista della Liegi dove ci sarà anche Formolo). Insomma, dispiace un po' che questo lavoro poi non abbia dato frutto oltre un dodicesimo posto, anche se si poteva temere dopo le tante energie spese alla Freccia Brabante. Chi convince ancora meno è Marc Hirschi(5), lontano parente finora del corridore andato a podio di Liegi e Mondiale neanche un anno fa.

Jakob Fuglsang - 5,5
Al di là di uno scatto molto tardivo, la presenza di Fuglsang oggi è apparsa abbastanza impalpabile, e ciò si ritrova in continuità con quanto finora mostrato dal danese in questo inizio di stagione: anche per lui l'età pesa e comincia a farsi sentire. In casa Astana, non dispiace la prestazione di Alex Aranburu (6) , oggi potenziale outsider finito in undicesima posizione: vero, non si è visto, ma va considerato che si trattava del suo esordio assoluto sulle Ardenne.

Ben Tulett - 7,5
Il futuro del ciclismo britannico non è solo Pidcock: altro talentino arrivato dal ciclocross (dove per il momento annaspa un po' nelle categorie maggiori), fa una gara arrembante andando anche allo scoperto, e completa con un piazzamento in 16esima posizione. Piccolo dettaglio: deve ancora compiere 20 anni! Importante prova di maturità per questo corridore, chissà che Mathieu Van Der Poel in futuro possa essere un po' meno solo anche in queste gare.

Loïc Vliegen - 8
Non solo 180 km allo scoperto per il corridore belga, non solo una grande prova forza nel resistere molto più a lungo ed in solitaria al recupero del gruppo dei favoriti, Loïc Vliegen si guadagna una stella sul petto per la migliore trashata (in tutti i sensi) di giornata: assicurandosi di essere bene in vista delle telecamere, simula il lancio di una borraccia a strada sgombra, una chiara trollata ai poteri forti dell'UCI dopo le stucchevoli decisioni del Giro delle Fiandre. Fuck the System Loïc!
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