Donne Élite

Anna dei miracoli

21.04.2021 20:46

Van der Breggen vince la Freccia Vallone per la settima volta consecutiva: battuta Niewiadoma, Longo Borghini agguanta il podio in rimonta



Ha vinto correndo all'attacco e ha vinto aspettando le ultime centinaia di metri, ha vinto con margini di vantaggio molto netti e ha vinto per un paio di secondi o meno, ma alla fine la sostanza è sempre la stessa: da sette anni a questa parte è sempre Anna van der Breggen a tagliare per prima il traguardo della Freccia Vallone in cima al Muro di Huy. La 31enne della SD Worx aveva iniziato il proprio rapporto con questa classica con un 67° posto ed un ritiro nelle sue prime due stagioni nella categoria élite, poi negli anni seguenti ha iniziato a sbocciare la campionessa che è in lei e dal 2015 non c'è più stata storia a Huy: ben dieci atlete diverse l'anno accompagnata sul podio in tutti questi anni, ma sul gradino più alto c'era sempre Anna.

E dire che Van der Breggen era arrivata a questa Freccia Vallone non qualche dubbio sul suo stato di forma: prima dell'Amstel Gold Race non era stata bene ed in gara aveva poi offerto una prova decisamente incolore per la campionessa del mondo in carica, tanto che in molti la scartavano dai pronostici per oggi, ma una volta che la corsa è arrivata al famigerato Muro di Huy l'iridata le ha messe di nuovo tutte in fila, per la settima e ultima volta. Ultima, sì, perché Van der Breggen ha già annunciato da tempo che questa sarà la sua ultima stagione in gruppo: e forse è solo così che poteva interrompersi questa clamorosa striscia vincente.

Per l'edizione numero 24 della Freccia Vallone femminile - è la classica per eccellenza tra le donne - gli organizzatori di ASO hanno disegnato un percorso di 130.2 chilometri con un totale di otto salite, compresi con un passaggio ulteriore sul Muro di Huy oltre a quello conclusivo e decisivo. Nella prima parte di gara abbiamo assistito ad alcuni tentativi di fuga di squadre in cerca di visibilità: l'azione più rilevante è stata quella di Femke Gerritse (Parkhotel) e Marta Lach (Ceratizit), ma dopo metà percorso la situazione è cambiata con in particolar modo la Trek-Segafredo a cercare di fare corsa dura. Una fuga con Lucinda Brand (Trek), Elise Chabbey (Canyon) e Anna Henderson (Jumbo) ha preso fino a 1'20" di vantaggio e soprattutto ha obbligato la SD Worx ad esporsi dopo essere rimasta a lungo coperta: solo a 20 chilometri dal traguardo sulla Côte d'Ereffe il gruppo, a quel punto già abbastanza selezionato, è riuscito a chiudere il gap.

A quel punto, però, è stata ancora la Trek-Segafredo ad animare la corsa con l'attacco della campionessa statunitense Ruth Winder che ha sorpreso tutte le big, e per qualche istante ha fatto pensare anche ad un esito a sorpresa. Ai meno 11 sulla Côte du Chemin des Gueuses alle spalle di Winder sono rimaste in 9, praticamente tutte le favorite ad eccezione di Marianne Vos che aveva perso contatto sulla salita: è stato solo a questo punto che la SD Worx ha fatto capire che Anna van der Breggen era la capitana di oggi sacrificando Demi Vollering, terza alla Freccia l'anno scorso, per provare ad andare a riprendere la fuggitiva solitaria. Winder non si è arresa facilmente, ha preso in testa l'ultimo chilometro, ma ormai il suo vantaggio era troppo risicato e si è vista superata dalle migliori proprio sul più bello.

La battaglia per la vittoria ha avuto come protagonista indiscussa Anna van der Breggen che si è messa davanti sul Muro di Huy e ha impostato a piacimento il ritmo in salita, accelerando nel tratto più impegnativo e facendo saltare una dopo l'altra tutte le avversarie: l'ultima ad arrendersi è stata Katarzyna Niewiadoma, a cui sono mancate le gambe per rilanciare l'andatura quando la strada spianava un po' negli ultimi 100 metri. Il distacco tra Van der Breggen e Niewiadoma è stato di 2", mentre a 6" sono arrivate Elisa Longo Borghini ed Annemiek van Vleuten, con la campionessa italiana abilissima a soffiare il podio in extremis alla rivale che non si era accorta della rimonta della capitana della Trek. A 22" è arriva la spagnola Mavi Garcia (Alé), seguita a 28" da Juliette Labout, a 31" da Ruth Winder, a 32" da Cecilie Ludwign, a 35" da Amanda Spratt ed a 42" da Demi Vollering per completare la top10.
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