Donne Élite

Vollering-Van der Breggen, coppia imbattibile

25.04.2021 18:44

Alla Liegi-Bastogne-Liegi l'iridata in carica ricambia il favore ricevuto alla Freccia e arriva il primo grande successo per Demi. Terza Elisa Longo Borghini


Già da un paio molti addetti ai lavori vedevano in Demi Vollering la futura erede di Anna van der Breggen e Annemiek van Vleuten, ma per prima di oggi il successo più prestigioso ottenuto in carriera dalla 24enne neerlandese era "solo" il Giro dell'Emilia 2019: ma adesso con la vittoria alla Liegi-Bastogne-Liegi la portacolori della SD Worx è definitivamente entrata nella ristretta cerchia delle grandissime in grado di primeggiare sui percorsi più impegnativi. Chi invece non ha bisogno di conferme, è la SD Worx che nonostante il cambio di sponsor e colori è sempre la solita corazzata: impressionante la statistica di questo 2021 che vede otto vittorie conquistate fin qui dalla squadra, con addirittura sette atlete diverse sulle quattordici in organico.

E quello di oggi di Demi Vollering, è un successo che testimonia alla perfezione quando possa essere importante una squadra fatta di grandi campionesse disposte, però, a sacrificarsi una per l'altra. Dopo il beffardo fotofinish della Freccia del Brabante e l'altro secondo posto all'Amstel Gold Race, Vollering poteva essere considerata una delle favorite per la Freccia Vallone, ma la 24enne Pijnacker non ha avuto esitazioni a mettersi a piena disposizione della compagna di squadra Anna van der Breggen, contro anche il parere di quest'ultima che non si sentiva sicura di vincere: il Muro di Huy aveva dato ragione a Vollering che oggi ha visto ricambiato il proprio favore con la campionessa del mondo in carriera a svolgere il ruolo di gregaria di lusso e finendo con l'esultare anch'essa per il successo della compagna.

La quinta edizione della Liegi-Bastogne-Liegi si è disputata su un percorso di 140.9 chilometri con sette salite: i primi 55 chilometri erano tutto sommato tranquilli, poi iniziavano le danze con, nell'ordine, Côte de Wanne, Côte de Haute-Levée, Col du Rosier, Côte de Desnié, Côte de la Redoute, Côte des Forges ed infine la Côte de la Roche-aux-Faucons. Nel tratto iniziale si sono messe in luce due fuggitive, la lussemburghese Claire Faber (Andy Schleck Cycles) e la 21enne italiana Silvia Zanardi (BePink) che hanno preso fino a tre minuti di vantaggio: la loro azione si è esaurita poco dopo la prima salita di giornata quando hanno iniziato ad entrare in azione gli squadroni con i primi allunghi delle seconde linee, in particolar modo la SD Worx con la giovane neozelandese Niamh Fisher-Black. Tentativi portati con l'intento di indurire la corsa, niente di più.

Per vedere le prime big muoversi con convinzione s'è dovuta attendere la Redoute a 37 chilometri dall'arrivo: a partire per prima è stata la sudafricana Ashleigh Moolman a cui si sono accodate Cecilie Uttrup Ludwig e Lucinda Brand, mentre alle loro spalle erano rimaste inizialmente in otto, ma poco dopo il gruppetto inseguitori è notevolmente aumentato di numero. Le tre attaccanti hanno preso una ventina di secondi di vantaggio, troppo poco per riuscire a farsi illusioni contro un plotone ancora ricco di gregarie pronte a mettersi a disposizione delle compagne più forte: ed infatti in vista della Roche-aux-Faucons la situazione si è nuovamente rimescolata e sono finalmente usciti fuori i reali valori in corsa.

La selezione decisiva è avvenuta in due tempi, prima a 14 chilometri sulla Côte de la Roche-aux-Faucons vera e propria, poi ai meno 11 chilometri nel secondo tratto di salita immediatamente successivo che sulla cartina ufficiale non è indicato con il simbolo del gran premio della montagna: Anna van der Breggen, Demi Vollering, Elisa Longo Borghini, Annemiek van Vleuten e Katarzyna Niewiadoma sono rimaste da sole al comando, hanno riafiatato un attimo permettendo a Moolman Ludwig e Vos di rientrare brevemente, e poi hanno di nuovo accelerato, stavolta senza più lasciare spiragli alle inseguitrici. E se nessuna è riuscita ad avvicinarsi da dietro, il merito è soprattutto di Anna van der Breggen che ha tirato praticamente da sola per tutti i 10 chilometri che mancavano al traguardo, lanciando anche la volata al gruppetto di testa.

Nello sprint è partita lunga Annemiek van Vleuten dalla terza posizione con a ruota proprio Demi Vollering e la nostra Elisa Longo Borghini: sulla carta la favorita era proprio Vollering e stavolta non c'è stato alcun fotofinish dubbio a privarla del successo; Van Vleuten ha chiuso secondo, ottima terza la nostra Longo Borghini che si è lasciata dietro Kasia Niewiadoma, mentre Van der Breggen si è comprensibilmente rialzata finendo quinta a 2" e tagliando il traguardo a braccia alzare per festeggiare il successo di squadra. A 1'27" sono arrivate Marianne Vos, Ashleigh Moolman e Cecilie Ludwig, ritardo di 1'59" per un gruppo più numeroso con Soraya Paladin, Marta Cavalli ed Erica Magnaldi. Nelle nuove classifiche dell'UCI Women's World Tour c'è un po' di italiana al comando: Elisa Longo Borghini si è ripresa la maglia ciclamino di leader della classifica individuale, tra le giovani invece è in testa la russa Maria Novolodskaya della A.R. Monex.
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