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Con Filippo Ganna la vita è sempre rosa

08.05.2021 17:35

Grande prestazione del verbanese nella crono d'apertura del Giro d'Italia 2021: tappa e maglia per lui, secondo posto per un ottimo Edoardo Affini. Almeida il migliore tra gli uomini di classifica, ma ballano pochi secondi


Il Giro d'Italia riparte esattamente da dove l'avevamo lasciato: da Filippo Ganna. Il granatiere verbanese ha dominato la cronometro d'apertura dell'edizione 2021 della corsa rosa, una tappa tutta torinese, pensata probabilmente anche per permettere all'astro nascente (ma già nato da tempo, diremmo) del ciclismo italiano di andare a vestire - come nel 2020 a Palermo - il simbolo del primato. E lui non ha tradito le attese, e nonostante fosse stato un po' discontinuo nel percorso di avvicinamento al Giro si è fatto trovare più che pronto all'appuntamento che conta.

Ganna ha un ruolino spaventoso nelle cronometro, in questi mesi si è preso una pausetta dopo un anno di imbattibilità, ma ora è pronto per tornare a essere la stella polare dell'esercizio contro il tempo. Uno scettro che oggi è parso incontendibile, e che mette ombra anche su un'altra prestazione esaltante, quella del secondo classificato, un altro italiano, un altro giovane, un altro talento puro: Edoardo Affini. Per il mantovano una giornata da protagonista, nell'attesa di mettersi a fare il gregario in una Jumbo-Visma che, dal punto di prospettiva torinese, pare tirata a lucido per questo Giro, tanto che pure il terzo classificato della crono veste la casacca giallonera: Tobias Foss.

Chi aveva puntato le proprie fiches su Remco Evenepoel ci è andato vicino, ma si sa che vicino non basta: l'attesissimo folletto belga, al rientro alle gare dopo il terribile incidente dello scorso Ferragosto, si fa piacere il settimo posto di Torino, e per lui è già speciale l'essere tornato a vestire un dorsale in gara. Quel che potrà fare nei prossimi giorni lo vedremo, di sicuro venderà cara la pelle. Quanto agli (altri) uomini di classifica, non ci si poteva aspettare che la prima tappa del Giro scavasse solchi tra di loro, ma tra il meglio piazzato (João Almeida) e quello andato peggio (Daniel Martin) passano 40". Neanche tanto pochi per appena 9 km di tappa.

8.6, per la precisione, e completamente piatti, per la crono di Torino, sul Po, prima tappa del Giro d'Italia 2021. Il primo a partire alle 14 è stato Filippo Tagliani (Androni-Sidermec), il primo tempo di rilievo l'ha siglato subito dopo David Dekker (Jumbo-Visma) con 9'19", eguagliato a stretto giro da un Victor Campenaerts (Qhubeka Assos) sottotono e superato dal 9'17" di Roger Kluge (Lotto Soudal); l'interregno del tedesco è durato un attimo, il tempo per Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers) di giungere all'arrivo in 9'14". Uno snodo importante è stata poi la prova di Matthias Brändle (Israel Start-Up Nation), che con 9'09" ha fissato il nuovo limite con cui tutti gli altri si sarebbero dovuti confrontare.

Nel frattempo sono scesi in strada diversi protagonisti attesi per la classifica, prima Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), autore di un 9'25", poi Aleksandr Vlasov (Astana-Premier Tech), pregevolissimo col suo 9'11", quindi Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), che col tutore al polso destro non ha potuto far meglio di 9'28": un tempo non destinato a restare tra i migliori, ma comunque non da disprezzare; e comunque uguale a quello di Bauke Mollema, che aveva gareggiato in precedenza e che teoricamente sarebbe co-capitano della Trek.

Meglio di Nibali ha fatto Gianni Moscon (Ineos), e col suo 9'10" torniamo alla lotta per il successo di tappa; il trentino ha solo sfiorato il tempo di Brändle, superato di lì a poco da quello di Tobias Foss (Jumbo), col norvegese andato a installarsi nettamente al comando provvisorio con 9' netti. Un crono di tutto rispetto, al punto da resistere al tentativo di uno dei tre favoriti di giornata (con Filippo Ganna e Remco Evenepoel): Rémi Cavagna. Il francese della Deceuninck-Quick Step ha espresso un'ottima "andata", ma sul ritorno si è un po' ingolfato, tanto da restare dietro a Foss: 9'05" il tempo di Cavagna.

Che fosse una giornata speciale per gli Jumbo-Visma l'avevamo più o meno già capito a quel punto, ma la conferma fragorosa è arrivata sulle ruote di Edoardo Affini: il mantovano ha battuto il miglior intertempo (che apparteneva al compagno Dekker: 4'01" contro 4'05") e poi, con un'eccellente tenuta nel finale, ha spodestato l'altro compagno Foss dalla hot seat: 8'57" al traguardo per Edoardo, primo ad abbattere la soglia psicologica dei nove minuti, e primo sul trono per il momento.

Altri uomini di classifica, intanto: Hugh Carthy (EF Education-Nippo) ha eguagliato il 9'25" di Bilbao, poco prima Davide Formolo (UAE-Emirates) aveva fatto segnare un buon 9'21" (ma resta da vedere se Roccia curerà effettivamente la classifica), stesso tempo che ha poi fissato Pavel Sivakov (Ineos), migliore ad esempio del 9'26" di Fausto Masnada (Deceuninck). Giulio Ciccone (il terzo uomo Trek) si è disimpegnato con un regolare 9'24".

Affini ha ben resistito ad Alex Dowsett (Israel), lontanuccio col suo 9'14", e ha tremato ben di più sulle consecutive prove di Jos Van Emden (un altro Jumbo!) e Max Walscheid (Qhubeka), che prima hanno lambito il suo 4'01" all'intertempo, ma poi hanno comunque dovuto pagare dazio: 9'05" alla fine per il campione olandese contro il tempo, 9'06" per il tedesco. Poco dopo abbiamo registrato il 9'28" di Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), che non era certo atteso a una grande prestazione oggi, ma resta comunque uno degli uomini più in vista di questo Giro 2021.

Con Affini ancora saldo al comando, è stato il turno di diversi pezzi grossi per la classifica. João Almeida (Deceuninck) ha illuminato la scena con una botta da 9'04", in difesa invece Egan Bernal (Ineos), Simon Yates (BikeExchange) e Daniel Martin (Israel): sovrapponibili le prestazioni dei primi due, con 9'26" per il colombiano e 9'25" per il britannico, mentre l'irlandese si è dovuto accontentare di un orrido 9'44", ma non era certo previsto che facesse di molto meglio. Il vicecampione uscente Jai Hindley (DSM) non è andato più su di un rivedibile 9'33", George Bennett (Jumbo) è andato ad aggiungersi alla fitta schiera degli uomini di classifica tra i 9'20" e i 9'30", col suo 9'28". Domenico Pozzovivo (Qhubeka) aveva fatto un sensibilmente migliore 9'17", Damiano Caruso (Bahrain) un altrettanto buono 9'18".

La crono è andata infine al suo best. Uno dopo l'altro sono scesi dalla rampetta del via Remco Evenepoel (Deceuninck) e Filippo Ganna (Ineos). Il belga è passato all'intertempo in 4'02", molto bene ma non il top; il padrone di casa invece è stato sensazionale, risultando l'unico ad andare sotto i 4', 3'59" per la precisione. All'arrivo Remco è arrivato sì nei quartieri alti, ma il suo 9'06" è risultato di poco peggiore del suo compagno-rivale Almeida: si attendono giorni vivaci in casa Deceuninck. Il meglio era lì lì per venire: Filippo Ganna ha volato la seconda parte di crono anche meglio della prima, andando a chiudere in 8'47" alla sensazionale media di 58.7 km/h. Nel momento in cui il Campione del Mondo contro il tempo è transitato sulla linea d'arrivo, Edoardo Affini, consapevole di dover abbandonare la dolce hot seat, si è tolto il cappello al cospetto della prova del collega. E che volevi fare di diverso?

Dopo le grandi emozioni veicolate da Ganna restavano ancora da sistemare un po' di nomi per la generale: Marc Soler (Movistar) aveva poco prima espresso un 9'29", quindi Mikel Landa (Bahrain) è andato più o meno come previsto con 9'36", e Romain Bardet (DSM) ha iniziato il suo primo Giro d'Italia con un tempo anche peggiore, 9'39".

Riepilogando e ricapitolando, l'ordine d'arrivo vede Filippo Ganna trionfatore con 10" su Edoardo Affini a 13" su Tobias Foss. A seguire Almeida a 17", Cavagna e Van Emden a 18", Evenepoel e Walscheid a 19", Brändle a 22", Gianni Moscon, decimo, a 23". E fuori dai dieci, limitatamente agli uomini da classifica, registriamo i seguenti distacchi: Vlasov a 24", Pozzovivo a 31", Caruso a 32", Formolo a 33", Sivakov a 34", Carthy, Bilbao, Yates e Masnada a 38", Bernal a 39", Nibali, Bennett e Mollema a 41", Soler a 42", Harm Vanhoucke (Lotto Soudal) a 45", Hindley a 46", Landa a 49", Bardet a 51" e Martin a 57". Congeliamo questi distacchi e prepariamoci a 179 km a tutta velocità: quelli della seconda tappa, la facilissima (altimetricamente parlando) Stupinigi-Novara di domani, al termine della quale sfrecceranno gli sprinter.
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!