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Campenaerts senza paura, Gorizia è sua

23.05.2021 17:38

Giornata da fuga dopo la terribile caduta iniziale che fa fuori Buchmann: il belga conquista la sua vittoria più bella addomesticando un cinico Riesebeek


Tappa interlocutoria ma non troppo per il Giro d'Italia tra Friuli e Slovenia: interlocutoria perché tutta il controllo della corsa ce l'ha avuta una fuga di 15 corridori, nella quale Victor Campenaerts, apparentemente sfavorito dal terreno di confronto ma apparso poi il più motivato e volitivo fra tutti, ha vinto Oscar Riesebeek sul traguardo di Gorizia. Successo più che meritato per il recordman dell'ora, promotore sia dell'azione iniziale che di quella decisiva, alla seconda vittoria in linea in tutta la carriera, la quale risulta su strada anche la più importante finora conseguita.

La maxicaduta: in 4 abbandonano il Giro d'Italia
Non troppo interlocutoria, perché la giornata è cominciata nel peggiore dei modi, ovvero con una maxicaduta dopo 4 km avvenuta nell'attraversamento della strada che collega l'Isola del Sole dove ha sede Grado con la terraferma. Una strada chiusa e senza sbocchi, con la caduta che aveva spezzato in due la carovana: da qui la sospensione immediata della gara, impossibile proseguire senza ambulanze e scorta tecnica. Caduta poi alquanto rovinosa, a causa dell'alta velocità alla quale è avvenuta: in 4 hanno dovuto abbandonare il Giro d'Italia, tra cui il settimo in classifica Emanuel Buchmann, e molti altri son stati costretti a leccarsi le ferite. Tra i coinvolti Tobias Foss ed Edoardo Affini (Jumbo - Visma), Remì Cavagna, James Knox (Deceuninck), Sebastian Reichenbach (Groupama - FDJ), Gianni Vermeersch (Alpecin-Fenix), Samuele Battistella (Astana - Premier Tech) e svariati altri, tutti costretti a leccarsi le ferie.

Giornata da fuga, in 15 a giocarsi la tappa
Dopo mezz'ora viene data la ripartenza, e visto anche lo spavento generale la fuga parte al primo colpo senza particolari ostilità da parte del gruppo che si apre subito. I fuggitivi sono Dries De Bondt, Oscar Riesebeek (Alpecin-Fenix), Simone Consonni (Cofidis), Lars Van Den Berg (Groupama - FDJ), Quinten Hermans ( Intermarché - Wanty - GroupeGobert), Stefano Oldani e Harm Vanhoucke ( 2/3 della Lotto Soudal rimasta in gara, praticamente), Dario Cataldo, Albert Torres (Movistar), Nikias Arndt (DSM), Victor Campenaerts, Max Walscheid, Lukasz Wisniowski (Qhubeka-Assos), Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates) ed infine Bauke Mollema (Trek-Segafredo), in fuga anche ieri e con un pensierino alla maglia blu nonostante Geoffrey Bouchard abbia un vantaggio importante.  In 4 (Gougeard, Tagliani, Pasqualon e Jorgenson) hanno perso l'atttimo in partenza ed hanno tentato invano il ricongiungimento nei primi 50 km, per poi rialzarsi.

Il tentativo di anticipo delle squadre più rappresentate
Per la fuga nessun problema a ritagliarsi il proprio spazio: in vista del circuito finale il vantaggio si stabilizza sulla rassicurante quota di 12', con la Ineos a controllare il gruppo come da copione. Il circuito italo-sloveno da ripetere 2 volte è abbastanza nervoso e impegnativo, col muro di Gornje Cerovo che viene fatto una terza volta per poi procedere verso Nova Gorica e dunque Gorizia. Nelle due tornate nulla di rilevante succede alla corsa, se non per la presenza di un caloroso pubblico sloveno, festante pur senza la presenza dei suoi maggiori corridori o di connazionali in fuga.
Le ostilità si aprono ai -30, con gli alteti della Qhubeka, in maggioranza ma sfavoriti dalla durezza della salita, che tentano di anticipare cercando di sviluppare un contropiede. Il numero riesce ai -22, con Victor Campenaerts che trova in Riesebeek e Torres un po' di collaborazione, con i rispettivi compagni davanti a far da stopper.

Duello psicologico Rieseebek - Campenaerts, ma il belga ne ha di più
La pioggia che incombeva da ore sulla corsa si abbatte con un temporale imponente poco prima dell'ultima scalata: Campenaerts fa un gran ritmo sull'ultima scalata, staccando Albert Torres verso lo scollinamento. Tra gli altri reagisce Hermans, producendo l'inevitabile spaccatura che consente ai soli Cataldo, Consonni, Vanhoucke, Arndt e Mollema di continuare a inseguire, riprendendo Torres.
La collaborazione tra Campenaerts e Riesebeek non è proprio rose e fiori: abbastanza snervante l'atteggiamento dell'olandese, che comincia a collaborare molto tardi e va avanti solamente a scatti; nonostante ciò, gli inseguitori non riescono granché ad avvicinarsi. Sull'ultimo strappetto a disposizione, ai -3, Campenaerts - che già sulla discesa precedente aveva dimostrato sprezzo del pericolo per la discesa bagnata rischiando anche la sbandata - prova ad allungare, tentando di staccare Oscar Riesebeek in discesa, ma l'uomo della Alpecin-Fenix rientra sotto la flamme rouge. Ai -300 lancia dunque la volata, ma Campenaerts è in giornata di grazia e ne ha ancora per sopravanzare il rivale: è la terza vittoria del Team Qhubeka in questo Giro d'Italia.
La volata dei battuti se l'aggiudica Nikias Arndt, di un soffio su Consonni, poi Hermans, Cataldo e Mollema. Un affaticato Torres arriva a 44", mentre Molano ad 1'02" regola la volata per tutti gli altri fuggitivi. Con una calma olimpica, il gruppo giunge a 17'21": la testa è tutta alla Sacile - Cortina d'Ampezzo di domani, una delle tappe altimetricamente più esigenti di questo Giro, che verrà resa la più dura di tutte da una giornata di pesante maltempo.

 
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