Professionisti

Almeida-Evenepoel, la strada parlò

27.05.2021 10:25

Il mattinale di Francesco Dani - Ribaltate definitivamente le premesse in casa Deceuninck: João vola nella terza settimana, Remco si ritira. Damiano Caruso, sempre secondo, ha davanti l'occasione della vita


Com'è andata ieri


È iniziata la terza settimana e, come di consueto, si vede anche dagli ordini di arrivo. Cambiano le carte in tavola, i distacchi si fanno più consistenti e le leadership sembrano più deboli. A favorire tutto ciò ci ha pensato anche la folle partenza di questa tappa, che ha visto il gruppo sgretolarsi lungo la salita di Sveseri.

Peccato per Giulio Ciccone, attanagliato dalla sfortuna, sotto le sembianze di una caduta e molteplici problemi meccanici. Già a Montalcino aveva dimostrato che le tappe dopo i giorni di riposo non fanno per lui e ieri ci ha messo lo zampino pure la cattiva sorte che lo ha caricato di un ulteriore handicap.

Non meno sfortunato Vincenzo Nibali, per il quale questo Giro d'Italia sembra maledetto. La tappa di Cortina faceva sperare che si fosse già ripreso, invece una nuova botta si unisce alle precedenti. Con lui e Ciccone è caduto anche Evenepoel, che ieri sera ha deciso di chiudere il suo Giro in anticipo, annunciando il ritiro (con dispiacere, e anche a causa del taglio al braccio sinistro che si è prodotto nella caduta di ieri); un Giro in cui il ragazzo non è riuscito a dare un guizzo, forse perché caricato ancora una volta di troppe pressioni, per sua stessa ammissione. Errare è umano ma perseverare è diabolico e lo è ancora di più se di questa erronea valutazione fa le spese pure Almeida, bistrattato fin dalla partenza da un lungimirante Lefevere: caro Patrick, avevi ragione; ha deciso la strada. Almeida sta sicuramente beneficiando delle energie risparmiate nella parte centrale del Giro, ma ciò non toglie che essere il migliore tra gli uomini di classifica su una salita come Sega di Ala, per un corridore che in salita dovrebbe difendersi è veramente un grande risultato. Adesso si ritrova in ottava posizione e chissà che attaccando come in questi giorni e sfruttando la cronometro non salga ancora un po' in classifica. La cosa certa è che se nelle prossime tappe dovesse ripetere questo tipo di prestazioni, sarà da considerarsi definitivamente un uomo da GT.

Alle spalle di Almeida arriva un altalenante Yates, che sembra andare più forte quando c'è il bel tempo. Bernal ha scricchiolato, ma non ha ceduto. La prova del nove sarà venerdì: se dovesse perdere ancora qualcosa, sarebbe il segnale per scatenare l'inferno nella bellissima tappa di sabato. E potrebbe essere l'occasione della vita per un Caruso sempre più solido, le cui caratteristiche potrebbero favorirlo proprio sul fondo, nell'ultima tappa utile, su salite lunghe in cui il ritmo fa la differenza.

Di italiani brillanti ce ne sono molti altri che si sono sparsi per l'ordine di arrivo. Ulissi sta ritrovando la gamba dei giorni migliori ed ha di fronte a sé una tappa adatta alle sue caratteristiche (forse solo un po' troppo lunga). Bettiol e Moscon continuano a palesare un incredibile stato di forma, nonostante purtroppo non abbiano avuto modo di lasciare il segno; anche per loro la tappa di oggi è un'occasione da non perdere. Ma soprattutto grande prestazione per la coppia Eolo formata da Ravasi (19°) e Fortunato (12°); Lorenzo è giunto davanti a Vlasov, Bardet e Carthy ed è risalito in 17a posizione in classifica: una performance davvero notevole sulla quale si può costruire qualcosa nei prossimi anni.

 

Come andrà oggi


Se da un lato la tappa è ufficialmente per velocisti, ha piuttosto il sapore della vendetta di Morbegno da parte di Mauro Vegni... Tornando seri, siamo già entrati nell'ultima settimana e collocare una tappa così lunga (e pure altimetricamente nervosa) a ridosso del gran finale avrà gigantesche ripercussioni sulla capacità di recupero, favorendo grandi distacchi nelle due tappe di montagna seguenti.

La frazione rimane in gran parte pianeggiante fino agli ultimi 25 km. Qui inizia una serie di 4 brevi salite (alcune pedalabili, altre più impegnative) tra cui il GPM di Castana. L'ultimo di questi strappi termina a soli 6 km dal traguardo ed è un ottimo trampolino di lancio per un finisseur. Vista la collocazione di questa tappa è assai probabile che arrivi una fuga, tuttavia è l'ultima occasione per i velocisti ed è possibile che qualcuno voglia tenere la corsa chiusa. In tal caso il finale potrebbe essere un'insidia che nemmeno i big dovranno sottovalutare.

Un'altra opzione probabile è che gli stessi uomini veloci si buttino in fuga. Non dimentichiamoci che ci si gioca molto per la maglia ciclamino e questo sarà un fattore importante: Sagan vorrà vincere oppure punterà a non far prendere punti ai diretti avversari lasciando partire la fuga?
Notizia di esempio
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Francesco Dani
Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.