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Kuurne-Bruxelles-Kuurne 2022 - Dieci nomi

26.02.2022 21:07


Partenza: Kuurne ore 12.15
Arrivo: Kuurne ore 16.40-17.10

Analisi del percorso: 195 km velocissimi come di consueto per la seconda classica fiamminga del calendario, la Kuurne-Bruxelles-Kuurne, corsa che non spesso sfugge agli sprinter ma che ultimamente si sta aprendo un po' di più a un ventaglio variegato di soluzioni. 13 muri, un po' di pavé sparso qua e là, ma le difficoltà del percorso terminano abbastanza prima del traguardo: il Kluisberg, l'ultimo dei muri, scollina a 52 km dall'arrivo, e da lì a Kuurne l'unico altro ostacolo dovrebbe essere un mezzo chilometro di pavé ai -33. È probabile perciò che non siano destinati a essere questi gli snodi decisivi della corsa, quanto piuttosto le evoluzioni tattiche cui potremo assistere nel corso della gara. O chissà, il vento, ma le previsioni lo danno sul moderato. L'alternativa alle evoluzioni tattiche particolari di cui sopra, come ben si può intuire, sarà un classico, adrenalinico sprint.

1.Fabio Jakobsen


Inizio di stagione condito da ben quattro successi su altrettante volate disputate (più una quinta in cui è rimasto chiuso). Allo sprint è, almeno momentaneamente, il più forte del lotto e, come se non bastasse, è circondato da uno squadrone del terrore che può tener cucita la corsa nelle fasi centrali in suo favore. Sui muri, comunque, ha la capacità di limitare ottimamente i danni e restare a galla per poi rientrare negli ultimi 50km piatti.

2.Caleb Ewan


L'altra ruota veloce del mese. A differenza di Jakobsen, però, l'australiano è meno abile nel posizionamento e capita a volte che non riesca a convertire sui pedali tutti i watt che ha in corpo. In salita è un passo avanti rispetto a qualunque altro sprinter puro, sui muri in pavé va verificato. Portarselo dietro fino al rettilineo finale significa sconfitta quasi certa.



3.Alexander Kristoff


Invisibile all'Omloop, cerca riscatto a Kuurne. Il tracciato troppo esigente di oggi ha penalizzato la versione 2.0 del norvegese, poco incisiva sui berg. Lo scenario ideale per Kristoff sarebbe quello che nel 2021 ha visto trionfare Pedersen, corridore dalle caratteristiche simili al capitano della Intermarché: selezione da lontano, sprinter esclusi dalla partita e volata tra una cinquantina di sopravvissuti. Al suo fianco Andrea Pasqualon, in gran spolvero su Muur e Bosberg.

4.Sonny Colbrelli


Ripartito con il piede giusto, il campione europeo mette ora nel mirino qualsiasi classica da qui ad aprile, iniziando proprio dalla Kuurne. In una volata di gruppo è sulla carta un gradino sotto rispetto ai vari Ewan, Jakobsen e Merlier, ma non battuto in partenza. Chiaramente, il meglio per lui sarebbe una grande selezione tra i -80 e i -50.



5.Tim Merlier


Dopo la fine della stagione crossistica e il ritiro in Spagna, all'Algarve non è riuscito ad avere il miglior colpo di pedale, ma già da domani la musica potrebbe cambiare. Tim soffre enormemente le lunghe salite, ma sui brevi strappi in pavé se la cava egregiamente. Infine, predilige lanciarsi dai 200 metri e prodursi in una lunga volata di potenza, similmente al connazionale ed amico Wout van Aert.

6.Giacomo Nizzolo


Nuova avventura con la Israel che va battezzata prima o poi e allora perché non domani? Il milanese nel 2021 ha vissuto una campagna del Nord memorabile, culminata con il secondo posto alla Gand-Wevelgem e, inoltre, con il pavé ha un buon rapporto. Forse manca ancora qualche dettaglio per pareggiare la stellare condizione che gli ha permesso di trionfare quasi ovunque con la maglia Qhubeka, ma rispetto ad altri uomini-jet ha più frecce a propria disposizione.



7.Greg Van Avermaet


Da navigato fiammingo com'è, ha imparato a nascondersi per il 99% della corsa, per uscire allo scoperto solo nel finale: così fece al Fiandre dell'anno passato e così ha fatto oggi. In volata il Van Avermaet dei tempi d'oro è solo uno sbiadito ricordo, ma qualcosa dello spunto giovanile è rimasto. Con un po' di selezione un altro podio è assolutamente a portata.

8.Jasper Stuyven


Di ritorno da Tenerife, dove giovedì ha concluso il proprio training camp, il buon Jasper ha già collezionato una prima top ten. La freschezza non è chiaramente quella dei giorni migliori, ma se dovesse venir fuori una gara più frizzante del previsto ecco che il nome dell'ultimo vincitore della Milano-Sanremo tornerebbe tra i papabili. Una Kuurne ce l'ha già nel carniere e, da esperto dei colpi di mano e delle azioni da finisseur, può aggiungerne una seconda al palmares.



9.Christophe Laporte


Una carriera vissuta in Cofidis e poi, alla soglia dei 30 anni, il trasferimento alla Jumbo-Visma per cercare di ottenere il meglio dalle proprie potenzialità e non avere rimpianti in futuro. Anch'egli, un po' come Colbrelli, preferirebbe corsa tirata sin dal via, in modo da far esaurire le energie dei velocisti prima della volata. In squadra, oltre all'ottimo Benoot, ha dei compagni (i quali possono cercare individualmente il bottino grosso) con cui formare un treno da far invidia anche alla Quick-Step: Van Hooydonck, Van der Sande, Teunissen e per finire David Dekker. Il figlio di Erik, protagonista dell'infelice caduta alla Volta Valenciana, è uno sprinter coriaceo coi fiocchi e potrebbe divenire proprio lui il capitano della formazione neerlandese lungo il tragitto.

10.Tom Pidcock


L'inglesino non è sicuramente uno sprinter, però all'Het Nieuwsblad si è messo in luce seguendo prima l'attacco congiunto di Benoot e Van Aert e poi quello di Mohoric sul Kapelmuur, a testimonianza della buona condizione che accompagna Pidcock in questa fase di "riscaldamento" (da sabato prossimo, a Siena, ce lo si aspetta al top). Con Narvaez, Turner e Sheffield forma una batteria di mine vaganti che avrà l'unico scopo di dinamitare la corsa per non farla concludere a ranghi compatti; in caso di arrivo in gruppo ristretto il campione del mondo di ciclocross può coltivare ambizioni di successo grazie al suo buono spunto veloce.


a cura di Pietro Mauriello

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