Donne Élite

Emma Norsgaard vince Le Samyn, Chiara Consonni e Vittoria Guazzini superano l'esamino

01.03.2022 16:50

22 anni, proveniente da una famiglia a tutto ciclismo (anche il fratello Mathias corre, sempre per la Movistar), Emma Norsgaard è una ragazza veloce e resistente, insomma una su cui scommetteresti un paio di euro per un arrivo che tira all'insù come a Le Samyn in Belgio. Tantopiù che l'altro giorno aveva già assaggiato il podio, seconda nella Omloop van het Hageland battuta da Marta Bastianelli (per vendicarsi, oggi di italiane alle spalle se ne è lasciate due), e ancora sabato il suo sesto posto alla Omloop Het Nieuwsblad aveva rappresentato un inizio di stagione (prima gara per lei) particolarmente promettente. La rivedremo nelle classiche di fine mese, adatte alle sue caratteristiche (in mezzo nulla, nel femminile si corre meno che nel maschile).

Le due battute citate en passant sono Chiara Consonni e Vittoria Guazzini, entrambe comunque soddisfatte, la Chiara perché forse ancora si porta addosso le ammaccature della caduta alla Vuelta CV Feminas di tre settimane fa, e oggi torna su un importante podio; la Vittoria perché ottiene il primo risultato da quando corre nel WWT (cioè da tre gare) e mette in chiaro di essere molto competitiva anche rispetto ad alcune compagne di squadra. Rappresentanti, tutte e due, di un movimento italiano femminile splendido, nato o cresciuto in pista (Guazzini era a Tokyo, Consonni ha mancato di pochissimo la convocazione) e pronto a dominare la scena per un decennio almeno.

Un bel centello (99.4 km per la precisione) da Quaregnon a Dour per Le Samyn des Dames, gara che oggi ha anticipato quella maschile. Una corsa veloce ma piena di trabocchetti, muretti, stradine, qualche pavé ben messo, insomma l'ideale per spezzare il gruppo e la tranquillità. E in effetti è stato da un plotone frazionato sui vari muretti della fase centrale di gara che è uscita prepotentemente Grace Brown negli ultimi 30 km. L'australiana della FDJ Nouvelle-Aquitaine ha guadagnato oltre 40" ma le sue avversarie non sono certo state a guardare, l'hanno riavvicinata grazie al lavoro dei team delle velociste, poi Alice Barnes (Canyon//SRAM Racing) è saltata fuori ai -13 sulla Côte de la Roquette convincendosi che avrebbe potuto raggiungere l'avversaria, ma ha dovuto mettere molto impegno per chiudere il gap, impresa compiuta ai -10; alle spalle delle due il gruppo composto da meno di 30 atlete.

Ai 9 km la Barnes ha tentato di fare il bingo completo, ha staccato l'avversaria e di lì a poco si è tuffata sulla Côte des Nonettes, laddove ai -8 il forcing di Vittoria Guazzini (FDJ) ha portato via Silvia Persico e Chiara Consonni (Valcar-Travel & Service), Emma Norsgaard (Movistar) e Grace Brown che si è accodata alle contrattaccanti. Le quali però non sono andate lontano, anzi pure la Barnes è stata raggiunta ai -7 dai resti del gruppo.

È partita allora ai 6 km Shirin Van Anrooij (Trek-Segafredo), le è andata dietro la sola Guazzini, ancora lei. Era questione di secondi, dietro scalpitavano e pure davanti, se è vero che la Van Anrooij ha tentato di smontare la forte toscana sull'ultimo pavé di giornata, quello di Rue de Belle Vue ai -2.5; Vittoria non s'è lasciata scalfire, ma le ultime gregarie rimaste all'inseguimento si sono svenate (in particolare Aude Biannic della Movistar e Silvia Persico) e hanno permesso di mettere nel mirino le battistrada sul rettilineo finale.

A quel punto è partita la volata e non c'è stata più speranza per le prime due: raggiunte ai 150 metri da chi stava già sprintando, ovvero Emma Norsgaard e Chiara Consonni, con Clara Copponi (FDJ) incapace di opporsi alle due che intanto superavano Van Anrooij e Guazzini. La danese è stata sempre in testa, Consonni aspettava il momento di uscirle da ruota ma quel momento non è mai giunto, e la simpaticissima Chiara a un certo punto ha detto basta, ha smesso di pedalare ai 20 metri quando ha capito che non avrebbe mai scavalcato l'avversaria. Si è tenuta stretto un comunque importante secondo posto.

Al terzo, con ottima revanche finale, si è inserita proprio la Guazzini, capace di risuperare Susanne Andersen (Uno-X) che per qualche metro aveva messo la ruota davanti; ma con l'arrivo un po' a tirare all'insù piantarsi era cosa all'ordine del giorno. Copponi ha chiuso quinta davanti a Majolein Van't Geloof (Le Col-Wahoo), Van Anrooij, Barnes, Shari Bossuyt (Canyon) e Laura Tomasi (UAE ADQ) a chiudere la top ten, dalla quale restano escluse per poco Arianna Fidanza (BikeExchange-Jayco), 12esima, e Rachele Barbieri (Liv Racing Xstra), 13esima.

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Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!