Professionisti

Catalunya, Colbrelli si accascia dopo la tappa

21.03.2022 17:45

Sonny aveva chiuso al secondo posto la prima frazione della Volta alle spalle di Michael Matthews, ma dopo il traguardo ha perso conoscenza. Gli è stato praticato un massaggio cardiaco, il ragazzo reagisce


Mentre Michael Matthews festeggiava il ritorno al successo dopo un anno e mezzo, all'arrivo della prima tappa della Volta a Catalunya si consumavano attimi di paura intorno a Sonny Colbrelli. Secondo quanto diffuso dalla tv spagnola, il bresciano, secondo al traguardo, si è accasciato al suolo pochi istanti dopo la fine della tappa, e i medici presenti gli hanno praticato un massaggio cardiaco prima del trasporto in ospedale. Colbrelli avrebbe comunque reagito ai primi soccorsi. Rientrava in gara dopo alcuni problemi legati a una bronchite che l'aveva costretto al ritiro dalla Parigi-Nizza. Seguiranno aggiornamenti.

La tappa
Si apre il sipario sulla centounesima edizione della Volta Ciclista a Catalunya con una tappa dal profilo altimetrico ondulato ma non troppo esigente, che ha il suo centro a Sant Feliu de Guíxols, sede di partenza ed arrivo (un arrivo per nulla banale con due strappi all'interno degli ultimi cinque chilometri e il rettilineo finale in pendenza). Nel mezzo 171.2 km e tre gran premi di terza categoria, l'ultimo dei quali, l'Alt de Romanya (5km al 5.4% medio), termina a 26km dal traguardo. La difficoltà odierna però non è rappresentata tanto dall'altimetria, quanto dalle condizioni atmosferiche: pioggia e vento rendono dura la vita ai corridori sin dal via, provocando il ritiro prematuro di Alessandro De Marchi (Israel-Premier Tech).

La tensione iniziale impedisce la formazione immediata della fuga, che parte solamente dopo 40 chilometri. I sei battistrada, Jetse Bol (Burgos-BH), Marco Brenner (Team DSM), Jonathan Caicedo (EF Education-EasyPost), Raul García (Equipo Kern Pharma), Carlos Canal e Antonio Jesús Soto (Euskaltel-Euskadi) raggiungono un vantaggio massimo di 3'55" a poco meno di 100km dall'arrivo. Poco dopo il plotone si divide in due tronconi a causa dei ventagli; davanti rimangono, tra i nomi di spicco, Simon Yates e Michael Matthews (BikeExchange Jayco), favoriti rispettivamente per la generale e per la frazione odierna, Daryl Impey e Michael Woods (Israel), Rohan Dennis (Jumbo-Visma), Jan Hirt (Intermarché-Wanty-Gobert) e Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers).

Ai -77 gli attaccanti si riportano sui sei fuggitivi, ma grazie all'ampia collaborazione tra svariate compagini rimaste attardate, soprattutto Movistar e AG2R Citroën Team, ai -49 la situazione si placa ed il gruppo torna compatto. Il momento di relativa calma è propizio per un secondo tentativo di fuga che giunge nuovamente per mano di Caicedo, accompagnato in avanscoperta da Nans Peters (AG2R), messo fuori causa da una foratura, Pieter Serry (Quick-Step Alpha Vinyl Team), Bruno Armirail (Groupama-FDJ), Théo Delacroix (Intermarché), Jonas Hvideberg (Team DSM) e Alex Molenaar (Burgos).

Un imprevisto ai -42 costa a Jay Hindley (Bora-Hansgrohe) un minuto di ritardo. L'australiano ricuce solamente dopo dieci chilometri di inseguimento solitario, spendendo molte energie. Nel frattempo il margine dei battistrada sale fino a toccare 1'15" in corrispondenza dell'attacco all'Alt de Romanya, quando il gruppo decide di cambiare passo e riavvicinarsi alla testa della corsa, da cui lungo l'ascesa perdono contatto prima Caicedo e poi Molenaar. Vigili nelle prime posizioni Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious) a ruota del compagno Dylan Teuns e l'intera Ineos Grenadiers, qui presente con molte punte: Carlos Rodriguez, Richie Porte, Richard Carapaz, Pavel Sivakov e Lucas Plapp. Proprio il campione australiano, a 18 dall'arrivo, è costretto a fermarsi per aiutare Carapaz nel rientro, dopo la caduta del campione olimpico avvenuta ai -20; obiettivo centrato ai -12 e situazione nuovamente sotto controllo per lo squadrone britannico.

Fuga annullata 4 chilometri più tardi grazie al lavoro congiunto di Bahrain e Jumbo; quindi si aprono le danze per portarsi davanti nel finale planimetricamente complicato, con Michal Kwiatkowski (Ineos) e Devenyns (Quick-Step) che scortano i compagni. Fausto Masnada (Quick-Step) prende il comando delle operazioni sul penultimo dentello e guida Andrea Bagioli fino agli ultimi mille metri, dove inizia il rettilineo al 3% che porta sino al traguardo. Sylvain Moniquet (Lotto-Soudal) allunga immediatamente cercando di sorprendere i favoriti, ma il suo attacco viene rintuzzato da quello di Carapaz, particolarmente adatto a finali del genere. Bagioli si prende la responsabilità di chiudere il buco e serve così su un piatto d'argento la vittoria ai due favoriti Colbrelli e Matthews, entrambi abilissimi a muoversi senza squadra in un finale con moltissimi ostacoli.

Il bresciano si lancia sulla sinistra, l'australiano dall'altro lato e per 150 metri rimangono appaiati finché Michael non mette la ruota davanti di qualche metro e conquista la tappa. Terza piazza per Quentin Pacher (Groupama), partito indietrissimo, quarto Bagioli e quinto un altro corridore esplosivo come Sergio Higuita (Bora); sesta posizione appannaggio di Mattias Skjelmose Jensen, un altro giovane interessantissimo in ottica futura; settimo Simon Clarke (Israel) a cui sono mancate le gambe, ottavo Eduard Prades (Caja Rural-Seguros RGA), nono Hugo Hofstetter (Arkéa-Samsic) e decimo Attila Valter (Groupama). La generale vede Matthews al comando con 4" di margine su Colbrelli secondo, e Hvideberg terzo, 6" su Pacher e poi 10" nei confronti di Bagioli, Higuita, Jensen, Clarke, Prades, Hofstetter e tutti gli altri.

Domani si riparte con la seconda tappa, L'Escala–Perpignan, 202.4 km e sconfinamento in Francia. Sempre tre i GPM previsti ma il finale è decisamente più agevole rispetto a quello odierno e la volata sembra garantita.
Notizia di esempio
Questo Catalunya è solo BikeExchange