Professionisti

Herrada-O'Connor, c'è vita in Francia prima di Roubaix

16.04.2022 18:22

Jesús si aggiudica venerdì la Classic Grand Besançon Doubs battendo Lafay e Vuillermoz, oggi è il turno di Ben al Tour du Jura davanti allo spagnolo e all'altro Cofidis Zingle


Non solo Roubaix in Francia, questa settimana: martedì si è svolta la Paris - Camembert, vinta da Anthony Delaplace, settima prova di Coppa di Francia; ieri nel dipartimento del Doubs è stata la volta della Classic Grand Besançon Doubs, vinta nel 2021 da quel Biniam Girmay che ha conquistato poche settimane fa la Gand-Wevelgem, e nella giornata odierna del Tour du Jura, disputatosi nel dipartimento omonimo, sempre nella regione della Franca Contea. Due prove 1.1 altimetricamente esigenti ed aperte a vari scenari e così la Cofidis ne ha approfittato portando gli uomini migliori del roster per le semiclassiche di questa tipologia, piazzando colpi importanti per la lotta salvezza che sta caratterizzando e caratterizzerà tutto il 2022 ciclistico. Venerdì il colpaccio è doppio, vittoria di Jesús Herrada e secondo posto per Victor Lafay. Oggi invece i francesi si sono dovuti arrendere alla superiorità dell'australiano Ben O'Connor, chiamato a confermarsi dopo il quarto posto al Tour de France 2021, ma hanno comunque piazzato sul podio lo stesso Herrada (secondo) e Zingle (terzo).

Osservando le due corse più nel dettaglio, la Classic Grand Besançon Doubs, 177.5 km, prevedeva nel finale numerose asperità, su tutte La Chapelle des Buis e la Côte de La Malate, posizionate tra i -55 e i-40 km al traguardo. Nel finale, poi, la decisiva ascesa verso il traguardo di Montfaucon, lunga quattro chilometri e con pendenze spesso in doppia cifra. Fuga a 6 in partenza, vanno all'attacco Stéphane Rossetto (St Michel-Auber93), Matthew Holmes (Lotto Soudal), Fabien Doubey (TotalEnergies), Maxime Bouet (Arkéa-Samsic), Adrien Lagrée (B&B Hotels-KTM) e Pau Miquel (Equipo Kern Pharma). In gruppo tirano AG2R Citroën Team e Cofidis, che evitando di far lievitare il distacco dei battistrada. Lungo la Côte de La Malate si accende la corsa nel gruppo; si susseguono svariati tentativi di allungo, il plotone è scremato, ma nessuna azione va in porto. Rientrano dunque gli attardati e sotto il forcing della AG2R i fuggitivi vengono riassorbiti ai -23. Solo Doubey continua nella propria azione, ma il suo destino è segnato quanto quello dei suoi compagni d'avventura; 7 chilometri più tardi, infatti, il plotone plana su di lui e annulla definitivamente la fuga iniziale. Bagarre per prendere in testa gli ultimi 5 chilometri, i vari trenini si sfidano lungo le strettissime viottole di Montfaucon. Iniziata la salita prende il comando delle operazioni Alexis Vuillermoz (Total), isolato contro squadre con più frecce al proprio arco ma ugualmente propositivo. Il francese fa la differenza con i suo ripetuti scatti, senza però mai levarsi di ruota Victor Lafay, Remy Rochas ed Jesús Herrada (Cofidis), Steff Cras e Sylvain Moniquet (Lotto), Rudy Molard e Matteo Badilatti (Groupama-FDJ), Elie Gesbert (Arkéa) e la pericolosissima coppia AG2R Ben O'Connor-Clément Champoussin. Nonostante sia isolato, Vuillermoz si fa carico della maggior parte del lavoro, risponde ad ogni scatto e detta il passo quando serve. Gli attacchi giungono numerosi da ogni parte ma le gambe non sostengono i vari tentativi, bloccati sul nascere dallo stesso Alexis. Sulla durissima rampa all'interno dell'ultimo chilometro Vuillermoz prova a dare la stoccata finale, subendo però il contrattacco di Lafay. Chiuso anche questo buco al portacolori della Total non rimangono più energie e l'allungo decisivo lo piazza lo spagnolo Herrada, rimasto passivo per lunghi tratti e giunto nel finale con più forze di tutti. Doppietta Cofidis, Lafay (a 5") batte Vuillermoz e Cras nello sprint per la seconda posizione, completando il trionfo della compagine francese. Quinto Gesbert a 7", solo sesto e settimo i due Ag2R O'Connor (a 8") e Champoussin, tatticamente poco accorti. Ottava piazza per l'altro belga della Lotto Soudal, Moniquet (a 8"); completano la top ten Molard a 12" e Badilatti a 13", mai realmente in lotta per la vittoria. Fuori dai dieci due potenziali favoriti, Pierre Rolland (B&B) e Thibaut Pinot (Groupama), rispettivamente tredicesimo e quattordicesimo.

Oggi era il turno del Tour du Jura, 169.8 km con brevi strappi, come la Côte de Lent, e lunghe ascese, in particolare quella di Les Chalesmes oltre i 13 km. A chiudere un altro arrivo all'insù, posizionato a Nozeroy dopo circa 1000 metri di salita. Fuochi d'artificio sin dal via, nessuna fuga prende il largo ma sono i favoriti che sin dai primi metri si tendono trappole e fanno selezione. Terminata Les Chalesmes gli animi si raffreddano e alcuni ritardatari possono tornare sulla coda del plotone, da cui partono Pierre Rolland e Miguel Heidemann (B&B Hotels-KTM). La Cofidis controlla, ma la situazione non si placa: ai -80 Jesús Herrada (Cofidis), Ben O’Connor (AG2R Citroën Team), Kenny Molly (Bingoal Pauwels Sauces WB) Jérémy Cabot e Valentin Ferron (TotalEnergies) si lanciano sulle orme di Mathias Bregnhøj (Riwal), fuoriuscito in precedenza dal gruppo. Raggiunto il danese, i 6 riprendono i due battistrada e continuano nella loro azione, forti di una trentina di secondi di margine sul gruppo trainato da Arkéa-Samsic e Groupama-FDJ. Il gap si dilata sino a toccare il minuto, il drappello di testa si screma e davanti rimangono solo Herrada, O'Connor, Cabot, Ferron e Bregnhøj. Ai -21.5, su uno dei tantissimi tratti in contropendenza l'australiano della AG2R allunga con decisione, trovando esclusivamente la pronta risposta di Herrada. Dal gruppo scatta un altro Cofidis, Victor Lafay, il quale raggiunge Ferron e con il portacolori della Total a rimorchio si avvicina ai due leader, senza però riuscire nell'aggancio. Ripresi da dietro, è proprio la Total ad imporre il ritmo nel plotone, mentre Herrada e O'Connor continuano di comune accordo, iniziando i giochi di nervi solo dopo aver oltrepassato la flamme rouge. Ben lancia lo sprint ai -150 e spezza la resistenza di Herrada, aggiudicandosi il secondo successo stagionale. Lo spagnolo centra comunque un altro podio a distanza di ventiquattr'ore dalla Grand Besançon e la Cofidis completa l'ottima due giorni con la volata vincente di Axel Zingle per il terzo posto, a 19" dai protagonisti di giornata. Quarto Julien Simon (Total) a 22", stroncato dall'accelerazione di Zingle; quinto è Dorian Godon (AG2R) a 24", sesto Elie Gesbert (Arkéa) a 27", settimo e ottavo Lilian Calmejane e Nans Peters (AG2R, rispettivamente a 27" e 30"), nono Rudy Molard (Groupama) a 34" e decimo Clément Champoussin (AG2R).

 

 

 

 

 
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